30 anni di Soste e in 30 anni l’Associazione ha indubbiamente rappresentato il meglio della ristorazione italiana. Ne hanno fatto parte praticamente tutti, anche se magari qualcuno è entrato ed uscito. In questi trentanni forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per valorizzare la cucina italiana, ma almeno questa volta si presentano con un libro completo ed originale che fotografa al meglio lo status attuale.
30 anni di Soste e in 30 anni l’Associazione ha indubbiamente rappresentato il meglio della ristorazione italiana. Ne hanno fatto parte praticamente tutti, anche se magari qualcuno è entrato ed uscito. In questi trentanni forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per valorizzare la cucina italiana, ma almeno questa volta si presentano con un libro completo ed originale che fotografa al meglio lo status attuale. Un altro lato debole è la presenza dei ristoranti italiani all’estero, dove la cucina italiana vive una fase di grande espansione con decine di ristoranti di grande valore che non trovano la loro rappresentatività nell’associazione. Le Soste lunedì sera nella bella cornice del Principe di Savoia ci hanno comunque offerto una grande serata. Ultimo appunto riguarda l’aperitivo. Capiamo soddisfare gli sponsor, ma in un’ associazione di ristorazione italiana è mai possibile iniziare la serata con il prosciutto spagnolo, le ostriche francesi e le acciughe del Cantabrico? Complimenti invece agli spumanti: con Bellavista, Ca’ del Bosco e Ferrari, c’era veramente il meglio.