Pier Giorgio, un nome non consueto ma che sembra portar bene agli chef emergenti.
Pier Giorgio, un nome non consueto ma che sembra portar bene agli chef emergenti. Ormai famoso è Parini, e questo, Siviero, trentenne, lo diventerà di sicuro. Se lo merita, non solo per le sue importanti esperienze da Ducasse, Le Cirque, e Aimo e Nadia, ma per aver mantenuto un carattere solido, uno spirito umile, un’ impostazione quadrata e familiare. Siamo a Pontelongo (entroterra di Chioggia), un borgo minuscolo che merita una citazione per l’ unico importante zuccherificio ancora funzionante d’ Italia. L’ albergo Trieste di famiglia (dove è il ristorante) ha una sola stella, ma non Michelin, bensì quella che la Camera di Commercio assegna alle strutture alberghiere. Si entra attraverso il piccolo bar, sotto l’ occhio attento e trepidante dei genitori e degli zii che seguono con affetto la nuova evoluzione della struttura di famiglia. Dentro la sala, al ritorno a casa, è stata abbellita con qualche ingenuità, ma è comunque accogliente. Poi arrivano sulla tavola i piatti e si capisce subito che il ragazzo ci sa fare, pur essendo quasi solo in cucina, aiutato solamente da un altro bravo ragazzo. Ci hanno deluso solo i primi, ma per il resto , dolci compresi, siamo usciti convinti delle sue notevoli potenzialità. Lazzaro 1915 dell’ Hotel Trieste.