Erano anni che non salivamo fin quassù. E dobbiamo dire che nei mesi invernali, senza la pressione dei turisti, il borgo storico rimane più intimo e riservato e se ne apprezza la serenità ed il panorama. Il ristorante Righi da tanti anni è un pò il punto di riferimento gastronomico di quest’antica Repubblica, e da quando è qui arrivato Luigi Sartini, bravo allievo di Gino Angelini, la cucina ha alzato il suo livello, ed è pure arrivata la stella Michelin. Due le alternative, al piano terra l’osteria più tradizionale, al primo piano si cerca di proporre una cucina più attenta e tecnica. Luigi è uno chef capace e solido, di lunga esperienza, con una cucina centrata sui gusti locali, sapori pieni, pietanze corroboranti, ragù importanti. I piatti migliori ci sono parsi i due secondi, il brodetto di pesce generoso nella varietà e bontà della materia prima, e il successivo agnello, buono e di precisa cottura. Un pò meno precise le pietanze precedenti o per troppo intingolo, o per un ingrediente errato (le carote disidratate), o per difetto di cottura (i passatelli). Buona la chiusura finale con l’innovativo dessert al cioccolato bianco come anche l’attento servizio al tavolo di Paolo Pinna.