Fenomenale questo Chang Liu appena trentenne, con alle spalle espereinza al Noma e da Yoshi, il bravissimo sous chef di Bottura che poi sì ha aperto il suo ristorante a Milano. Serica, seta in latino, ricorda appunto la via della seta e della contaminazione tra occidente ed oriente. Ed è stato un ottimo percorso quello che Chang Liu ci ha proposto, con una serie di piatti molto interessanti ben ideati e soprattutto equilibrati, cosa che nel genere fusion è spesso rara a vedere. Già dagli stuzzichini iniziali, dove c’è un uovo marinato da applausi, si capisce che sarà un’ottima cena. E poi una lunga avventura dove si mescolano e si alternano ingredienti vicini e lontani, con soluzioni che dimostrano ampie vedute e grande capacità di sintesi, sia nell’apparentemente semplice (pensiamo all’ottima piadina e al delicato brodo con bambù, sia nelle soluzioni più complesse come l’ostrica e il black cod. Qua e là spunti classici (il piccione) spunti originali (gli spaghetti granchio e zenzero e lo strudel liquido) non fanno mai calare attenzione e tensione. Qualcosa di meno riuscito? Secondo noi il pane fritto con caponata, il wonton che vuole ricordare (ma non ci riesce) i nostri tortellini, l’animella troppo succulenta. Ma Chang fino in fondo stupisce, con il gelato di patata arrosto che segna un altro punto a suo favore. Complimenti a lui, alla brigata dove segnaliamo la giovanissima Francesca Seletti, e complimenti a chi l’ha scelto: Mauro Yap, seconda generazione di cinesi in Italia, con la famiglia consolidata nella ristorazione milanese, alla sua prima avventura insolitario. Bravo anche l’esperto Alfonso Bonvini in sala.