I migliori giovani pizzaioli del settentrione, invece, si sono affrontati davanti a una giuria di maestri della pizza (napoletani e non) d’eccezione: a valutare l’operato dei pizza chef emergenti Nord Italia, infatti, c’erano pizzaioli del calibro di Ciro Salvo, Gino Sorbillo, Guglielmo Vuolo insieme a esperti del settore come Enrico Bianchini, Giancarlo Casa, Davide Fiorentini e Corrado Scaglione (oltre alla sottoscritta!). Sabato e domenica abbiamo visto sfilare un totale di 8 pizzaioli in gara per la finale con un tema fisso, la pizza margherita. In queste prime due giornate i migliori sono stati Nicolò Servadei della pizzeria O’ Fiore Mio di Faenza e Matteo Finazzi del Brian di Caorle per prima giornata, Matteo Attianese della Cascina dei Sapori di Rezzato e Indrit Haraciu di Berberé Milano si sono invece qualificati nella seconda giornata.
Dopo il confronto ad armi pari con la margherita, la finale di lunedì, invece, ha lasciato spazio alla fantasia. A vincere alla fine è stato Nicolò Servadei con una pizza veg composta da bieta croccante, cavolo viola, patate, zucca, barbabietola e completata con un goccio di agro di mosto. Insieme a lui ha vinto anche Indrit Haraciu che con soli ingredienti biologici ha conquistato il palato dei giurati. Zucca di Chioggia, fiordilatte, porcini e parmigiano a scaglie 24 mesi erano gli ingredienti della pizza presentata.