Furnirussi, dal nome del rudere all’entrata, una specie di trullo (furni) poggiato sulla terra rossa. E dietro a questo “furni” c’è tanta roba: 12 ettari di fihceto, fors eil più grande d?Europa e sicuramente quello meglio tenuto con tutte le varietà catalogate e ben ordinate. E al centro una bella struttura moderna, arredata con grande misura e gusto in ogni dettaglio. Gli ampi spazi amplificano la serenità del lugo, la Spa è accogliente, la piscina un vero lago attorno al quale è un piacere camminare, rilassarsi, respirare l’aria pura di questa terra. Gestisce la famiglia De Santis, in primis Luigi che sà come accogliere e dare senso all’ospitalità. Non ultimo è la ristorazione. Curata la colazione, ottimo il pane e la focaccia che da queste parti hanno particolare valore gastronomico. il pesce arriva dai due versanti, adriatico e ionico e si può scegliere il meglio. Come dire che è squisito. E la cucina asseconda di buon grado con forse un pò troppa generosità sui due primi indubbiamente opulenti. Il momento peggiore è l’ultimo, quando si chiude il cancello alle spalle: Ganache si vorrebbe suicidare pensando a tutte le corse sui prati che ormai sono solo un ricordo.
Redazione Witaly
Apre un altro The First Hotel. Se nel primo opera l’Acqualina (con doppia offerta, gourmet e roof), qui l’attenzione sarà per i dessert. Una chicca per gli appassionati golosi e una novità nello scenario delal Capitale, che avrà un altro indirizzo di classe da seguire.
Non è una consulenza qualsiasi, qui la famiglia Iaccarino ci mette il nome e la faccia. E dobbiamo dire che, se il territorio per molti è sconosciuto, l’investimento è stato notevole. Siamo tra Basilicata, Puglia e Campania in una zona collineggiante con il Vulture sullo sfondo. L’albergo nato su un precedente hotel, è modernissimo e iperattrezzato pe rdar ealla clientela ogni confort. Spa, fitness, fontane luminose, megapiscina, presto il golf, non ultimo si è pensato alla ristorazione. E anche qui non si è badato a spese: la zona eventi è esemplare con una cucina che occupa la parte centrale dell’area, sulla terrazza è l’area prima colazione, ma anche aperitivi e lunch con un’altra cucina, ma il pezzo forte è al primo piano con il ristorante di fine dining firmato appunto Don Alfosno. Qui viene soprattutto Mario, che ben conosciamo per impegno e serietà, ha messo Andrea Astone che avevamo conosciuto anni fa in Toscana e poi era andato a dirigere il ristorante di Iaccarino a Marrakesh. Si avvale di un’articolata brigata dove spicca il pasticciere Tommaso Foglia, molto bravo (anche sul pane). Ed in effetti la cena è stata di sicuro livello, per qualità di ambiente, di servizio, di attenzioni. Ottimo l’inizio con una serie di antipasti di livello (da citare la presse di vitello, forse il più elegante shish kebab mai assaggiato). meno convincenti i deu primi un pò impegnativi, buoni i secondi e come dicevo prima di livello i dessert. Sarebbe auspicabile un miglior legame con il territorio, ma il ristorante è ancora in rodaggio e di sicuro arriverà. L’ultimo elogio va alla direzione, affidata a Canio Sabia, persona disponibile e cortese, che riesce a dare calore quasi familiare ad una struttura che potrebbe sembrare solo moderna ed efficiente.
E’ stata una bella selezione, sia per la qualità dei concorrenti che per la larga partecipazione del pubblico. E non era gente qualsiasi: sono venuti giornalisti, direttori di alberghi anche importanti, ristoratori stellati e non, personaggi di sala famosi, profesosri di Istituti alberghieri e tanta altra gente a sostenere i ragazzi in gara e a porre domande che hanno fatto riflettere sui tanti aspetti importanti del servizio di sala. Una bella gara che ha decretato alla fine due vincitori: Alessandra Quattrocchi del Modì di Torregrotta ME, e Giuseppe Zuottolo dell’Olivo di Capri. Premio speciale Empatia dedicato a Lella Granito Guida e consegnato dalla figlia Rossella a Ivana Iemmolo del VOta VOta di Marina di Ragusa. Ora rimane l’ultima selezione, quella di EMergente Sala Centro a Siena il primo giugno.
SI è chiusa ieri sera la Selezione Sala Sud con tante emozioni e consensi di fronte ad un pubblico che ha seguito con grande partecipazione tutta la gara. Hanno vinto soprattutto le donne e la Sicilia, questi i premi:
Premio Speciale dedicato a Lella Granito Guida per la grande empatia a Ivana Iemmolo di Vota Vota (Marina di Ragusa), consegnato dalla figlia Rossella Guida.
In Finale a Roma, il 28 ottobre 2019 andranno: Alessandra Quattrocchi di Modì a Torregrotta (ME) e Giuseppe Zuottolo de l’Olivo di Capri.
Prima giornata di gara di Emergente Sala Sud. Ecco i concorrenti: Daniele Briola già responsabile di sala di Masseria Guida, Ivana Iemmolo maitre del ristorante VotaVota a Marina di Ragusa (RG), Giuseppe Zuottolo Junior Assistant Restaurant Manager de L’Olivo Gourmet Restaurant ad Anacapri (SA), Gennaro Graziano chef de rang di Veritas restaurant a Napoli, Carlo Gallo in sala presso ristorante Abbruzzino a Catanzaro, Stefano Zimeo chef de rang di Le Monzù a Capri (NA), Alessandra Quattrocchi del ristorante Modì a Torregrotta (ME), Annalisa Piccolo maitre e sommelier di Markus a San Paolo Bel Sito (NA), Giuseppe Ventriglia maitre e sommelier di Agristor Le Due Torri a Presenzano (CE), Elisabetta Falanga maitre del Ristorante Pizzeria Haccademia di Terzigno (NA) ed infine Antonio Clemente Biscione responsabile di sala di Streat “Umori e Sapori” a Cancellara (PZ). Si inizia con la prova dei vini condotta dal sommelier del Comandante Mario Vitiello, per arrivare all’assaggio del parmigiano reggiano in 3 stagionature diverse. Questo il preludio per poi passare alla prova pratica: il servizio di un menù di 3 portate di pasta di Di Martino ai 60 ospiti illustri convenuti ed invitati per l’occasione. Difficile citarli tutti, ma ci sono giornalisti come Santa Di Salvo e Tommaso Esposito, direttore di albergo e della ristorazione come Canio Sabia, Stefano Giancotti, Marco Carli, Paolo Gramaglia, ex concorrenti ora famosi come Bonny Ferrara e Fued Achaab, oltre ai nostri sponsor che ringraziamo e ai quali si è aggiunto GIggi Muroli de I Sogni del Latte. Prova impegnativa, a stretto contatto con gli ospiti e prova molto seguita grazie alla grande collaborazione dello staff del Pasta Bar Di Martino che si è messo a totale disposizione e che ringraziamo sentitamente. Oggi la seconda giornata che si concluderà con la premiazione.
Ed eccoci a Castel dell’Ovo in occasione di Vitigno Italia, la più importante rassegna di vini del Meridione. Perchè tanto successo? Per molti motivi: i vini del Meridione hanno saputo posizionarsi in alto, la location scelta è spettacolare, la selezione delle aziende e la comunicazione dell’evento è altamente professionale grazie rispettivamente ai due responsabili, Maurizio Teti e Stafono Carboni. Per questi motivi abbiamo voluto essere presenti con Emergente Sala Sud che domani vivrà il suo grande momento nelle sale del secondo piano. Stasera anteprima di gara al Pasta Bar di Di Martino in piazza del Municipio dalle 19,30 in avanti.
Dal Piemonte al Salento il passo non è breve, ed è quindi sorprendente ritrovare qui a Maglie Massimo Mentasti. E’ sempre in forma, ma ha cambiato lavoro: ora è in sala a divertirsi a contatto della clientela, mentre in cucina è il cognato che qui l’ha chiamato. Il team è affiatato e propone una cucina di pesce fresco senza troppe frivolezze. La struttura è bella, e completa, potenzialmente molto attraente con le sue camere, l’area del bar che è sempre aperto, un bel dehor. Andrebbe rifinita in qualche dettaglio per renderla ancora più elegante, ma nel frattempo ci arrivano i piatti della cucina che confermano una cucina di mare gradevole senza rischi ed avventure.
Purtroppo non c’è più il bel mercato di frutta verdure e pesce che animava e colorava la piazza di Monopoli antistante il Castello, abolito per questioni igieniche. Siamo difensori dell’igiene, ma non si poteva conciliare la pulizia con la salvaguardia del piccolo commercio come si fa in Spagna e Francia? In attesa di una risposta ci consoliamo con la visita all’Ortofrutticola Egnathia, meglio conosciuta come Miss Freschezza. Qui pulizia e rigore sono d’obbligo e dobbiamo ammettere che la qualità non manca con una varietà di verdure manipolate che fa la differenza. Un piacere visitarla.
Da qausi mezzo secolo questa masseria opera e si è fatta conoscere per la sua ottima produzione di formaggi di latte vaccino e di pecora con animali di proprio allevamento. Possibilità di escursioni, assaggi, visite guidate. Da non perdere se passate in zona, si respira un’aria autentica di civiltà contadina.