20 anni di Giulio pane e ojo, 20 anni di un successo che ha portato la famiglia Ranucci ad allargarsi lungo la via moltiplicando le salette del ristorante nella corte interna e poi aggiungendo altri locali: A Casa Tua, Abbottega, la Pizzottella e arrivando anche a Miami. Successo dovuto alla qualità degli ingredienti (a disposizione per l’acquisto nell’Abbottega), al buon rapporto prezzo qualità, all’arredo piacevole e soprattutto all’accoglienza. L’ospitalità è nel DNA della famiglia, conoscevamo bene quella di papà David, ora scopriamo quella della figlia Claudia. Siamo in un pranzo importante, con il Presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi e sicuramente questo ristorante è in perfetta linea con i principi che il Touring porta avanti da oltre un secolo.
Redazione Witaly
Dal nome del locale al menù, tutto è segnato e firmato da Marco Martini, chef totalizzante che non si tira indietro, ci mette la faccia, rischia e secondo noi quasi sempre centra il bersaglio. Come nella recente serata dedicata alla birra Asahi. Facile perchè è una grnade birra, fine ed elegante, che ben si presta agli abbinamenti di fine dining. Difficile perchè a Marco non piace la via facile, ma il percorso arduo. Qui una serie di cocktail ha contrivuito a ravvivare il menù che non ha avuto alcun passo falso (forse gli stuzzichini iniziali sono ormai troppo visti e andrebbero cambiati). Buona la faraona, furbi i tortelli tostati, cromatico il merluzzo, goloso il dessert e anche la piccola pasticcieria. E grazie al team della Asahi e a Valeria Carboni di questo invito
Pastiera “ieri oggi e domani” è andata in scena ieri a Caserta nella sede del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana. Un convegno al quale ho partecipato ha fatto il punto della situazione, poi una serie di pasticciieri famosi ne ha interpretato l’essenza, sia in modo tradizionale che innovativo. La Pastiera è già un dolce diffuso e famoso, ha dalla sua parte nobili radici e tanta storia, ci sono tutte le premesse che diventi un prodotto simbolo un pò come ormai lo è il Panettone per MIlano e per tutta Italia. Complimenti a Giuseppe Daddio che ha profuso larga energia per realizzare l’evento con la collaborazione di pasticcieri e dei Consorzi della mozzarella di bufala e della ricotta di bufala rappresentati per l’occasione dai due Presidenti: Mimmo Di Raimondo e Benito La Vecchia,
Soste di Ulisse: la cena di gala
Grande cena di gala con alcune decine di chef appartenenti all’Associazione schierati in varie file nei due saloni dell’albergo. Istituzioni, Produttori Giornalisti e invitati hanno arricchito l’evento e in certi momenti si faceva veramente fatica a passare. Ma la formula di tante postazioni affiancate è sempre la più funzionale per riuscire a smaltire senza troppi intoppi le aspettative. La presenza di Cannavacciuolo e Scabin è stata festeggiata dall’inesauribile gruppo di chef isolani che si sono mostrati sempre allegri, coesi e propositivi. Insomma una bella serata che ha dimostrato che la qualità della ristorazione siciliana c’è, ed è più ampia di quanto si possa pensare grazie ai molti giovani chef che stanno seguendo le orme dei conclamati maestri.
Le Soste di Ulisse a Siracusa
Festa de Le Soste di Ulisse, l’ampia associazione siciliana che riunisce veramente il meglio dell’isola in senso trasversale: ristoranti, alberghi, produttori dando un bell’esempio di sinergia e fare sistema. La festa si svolge al Minareto, un resort con posizione sensazionale con vista sull’Ortigia. Arriviamo in ritardo ma in tempo per una cena piena di sapori e musica dal vivo. Poi al mattino un convegno e gita all’Ortigia con un pranzo indovinato anche per via della sede: il locale Area M proprio sul porto, è un’altra bella location. Gita all’area archeologica e la festa continua.
Ogni anno il premio di Italia a Tavola è un momento di incontro, di considerazioni sulla stato di salute della ristorazione e ovviamente anche di festa. I convegni hanno visto una partecipazione attenta ed attiva delle istituzioni, a cominciare dalla presenza del ministro all’agricoltura Centinaio che ha ricordato a tutti che è anche ministro con delega del turismo, il fratello minore spesso dimenticato. La festa ha goduto della perfetta scena che la Paggeria Medicea di Artimino è in grado di evocare e la presenza di tanti chef ha reso la serata godibile e piacevole.
Frequentiamo poco i Parioli e, confessiamo, non eravamo mai stati al Gallura, ristorante iperquotato della Roma bene. Però un gentile invito non si può rifiutare e abbiamo fatto anche noi un’ immersione nel lusso del crudo di pesce, ostriche, scampi e champagne anche se siamo andati via prima del servizio dell’aragosta per non esagerare. Dobbiamo ammettere che il locale gestito da Gianni e Dorina è bello, funzionale, il personale cortese e genilissimo, la materia prima impeccabile. Visto i prezzi è ovviamente doveroso, ma non è per nulla scontato. Il plauso lo facciamo per la scelta dello chef: Un timido e giovanissimo ragazzo di 23 anni, sicuramente il più giovane di tutti, non solo della brigata di sala e di cucina, ma anche di tutta l’abituale clientela del ristorante. Si è presentato con coraggio, perchè nel mezzo di tanto crudo ha anche osato qualcosa (anche troppo nei tagliolini) ma va di sicuro incoraggiato, anzi torneremo una volta per assaggiare meno crudo e più piatti cucinati.
Conferenza stampa a Spiazzo, una pizzeria relativamente nuova e particolarmente piacevole sia per la qualità delle pizze (e non solo) proposte, ma anche per la location curiosa e accattivante (ex Mulini Biondi) specie in estate. Un locale pulito, ben arredato, con un servizio particolarmente cortese. Qui abbiamo brindato con alcuni pizzaioli e colleghi invitati dall’instancabile Stefano Carboni (come diavolo fa a seguire tutto e bene?). Città della Pizza è un progetto di Vinoforum, ma vede anche noi partecipi con le nostre gare di Emergente Chef e Pizza centrosud. VI aspettiamo quindi dal 12 al 14 aprile nel nuovo spazio Ragusa a Roma.
E’ confortante vedere locali belli ed eleganti come quest’Acanto del Principe di Savoia a Milano, anche molto frequentati. Merito della sala ben gestita da Enrico Rizzo, merito del prezzo corretto e non esagerato rispetto alla qualità della proposta e merito infine di Alessandro Buffolino che si sta dimostrando alla lunga solido ed affidabile nel dirigere una cucina dove sono passati fior di chef. La sua è una proposta varia, misurata senza eccedere, con qualche giusta concessione all’effetto (vedi il furbo, ma corretto tris di carni), un pò cauta nel piccante (gli spaghettoni), sposa l’agrodolce nella pescatrice.
La presentazione della nuova edizione del volume Le Soste è sempre un appuntamento da non perdere. Rappresentano il meglio della ristorazione italiana (e non solo, visto l’apertura verso l’estero), ed è momento di confronto e di incontro. Quest’anno si è svolta nella grande sala del Principe di Savoia, con un menù molto contempoaraneo affidato ad Airaudo (antipasto, le capesante), Sposito (primo, il risotto con le alici), D’Aquino (il diaframma ai carboni con rosa di Gorizia) e chiusura con Carlo Cracco (fondente mango yogurth). Prima della cena numerosi premi e brindisi in un’atmosfera di piacevole convivialità.