Buon anno a tutti gli amici, iniziamolo bene, con un grande ristorante. Un palazzo in Galleria è il traguardo di Carlo Cracco. Lui, nemmeno lombardo, è riuscito a diventare un pò l’emblema della ristorazione milanese, rafforzando la sua notorietà e immagine ben consolidata con questo impegnativo investimento nel cuore iconico della città. Da sottoterra (l’ex Craccopeck) arriva ora fino al soffitto della Galleria attraverso vari piani dedicati ai vari generi: la cantina, il bar pasticceria e bistrot, il ristorante, l’area eventi, il laboratorio. E non ha badato a spese, la cura si vede dai dettagli, ed ogni aspetto sembra curato a puntino con una scelta di materiali, colori, loghi (la C allungata) che ne sottolineano le ambizioni. In sala Alessandro Troccoli porta la sua esperienza e il servizio si divide bene nelle varie salette del ristorante gourmet, con tavoli larghi e ben illuminati e vista a scorcio sulla Galleria. La cucina è affisata a Luca Sacchi. E’ ancora giovane, ma ormai da tanti anni con Cracco, prima come pasticciere poi come sous chef e ora responsabile della cucina gourmet sotto ovviamente la guida di Cracco. Lo conosciamo da anni, quando giovanissimo si dece notare a Emergente Chef, e ora ne apprezziamo le capacità e la professionalità acquisita in questi anni. Ci ha voluto far assaggiare il menù degustazione con l’aggiunta di altri piatti, le ultime ricette (NB si è scaricato il cellulare e mancano le foto dei secondi e dei dessert). Una serie di ricette di grande eleganza, classe, tecnica in un percorso molto articolato mantenendo un alto profilo soprattutto nella prima parte (deliziose le sfiziosità iniziali e la serie dei vari antipasti) e nell’ultima con l’astice e i dessert sopra le righe. Meno ci hanno convinto i primi, forse per sommatoria eccessiva di assaggi, che abbiamo trovato un pò troppo impegnativi e ridondanti di succulenza (vedi il risotto e gli spaghetti al cavolo viola). Ma nel complesso siamo di fronte a un ristorante, o meglio una struttura, di ampio respiro e valore internazionale.
Redazione Witaly
Il posto lascia il segno, e la cucina? Non ha un compito facile, perchè deve stare in linea con il resto, che non è poco. Ma dobbiamo dire che ce la mettono tutta e sono in tanti, anche perchè (meno male) il Resort funziona a pieno regime e il lavoro di certo non manca. Un plauso andrebbe alla prima colazione, varia e ben presentata, poi ecco la cena con una bella sala (non perfetta l’illuminazione, che andrebbe maggiormente indirizzata sui tavoli) guidata da Gianmarco Agrestini coadiuvato da uno staff giovane non sempre preciso. In cucina da anni è Luciano Villani, operoso e gran lavoratore, anche lui ben assitito nei vari ranghi ed infatti il menù è una piccola “grande carte” (scusate il gioco di parole) che spazia nei vari generi, giustamente con grande attenzione al territorio che notoriamente è tra i più fertili d’Italia. Un menù in crescendo dove le cose migliori ci sono sembrate i secondi con un uovo di giusta opulenza e un buon galletto ruspante, seguito da due dessert semplici, senza troppa allure, ma buoni. Meno convincente la parte iniziale e i due primi, fin troppo complicati. Il nostro è un invito alla leggerezza ed anche ad un più largo utilizzo di verdure, visto anche che siamo in mezzo ad una campagna, e che campagna!
Aquapetra l’abbiamo vista nascere una decina di anni fa. C’era sembrato il sogno un pò folle di un architetto geniale (Mimmo Tartarone). Ora dobbiamo ammettere che il sogno era lucido: il borgo è sempre pieno nel fine settimana e anno dopo anno cresce ancora, pur evitando matrimoni e cerimonie. Merito della scelta coraggiosa ed oculata di investire sulla qualità e sulla bellezza. Ecco la nuova galleria d’arte, vedi anche le opere d’arte che arricchiscono gli angoli del bellissimo borgo. Tornare ad Aquapetra è un vero piacere!
Sono amici, Stefano Callegari, grande pizza a Roma, e Adriano Baldassarre (grande chef romano), e ora anche vicini di bottega con Adriano che ha appena aperto l’Avvolgibile, trattoria romana tradizionale poco distante. Ed era la serata per brindare tutti insieme, ma Stefano sta aprendo la “Rossa” a New York e non arriva per tempo. ci consoliamo con i piatti di Adriano, supplì, lassagne e cannelloni, e con la pizza di Stefano (o meglio dei suoi collaboratori di Sbanco) con l’ottimo finale: la capricciosa su ricetta di Adriano.
Anni fa lanciamo con Berardino Lombardo l’Asta del Cappone, proprio sotto Natale, per stimolare il ritorno ad una tradizione che si stava affievolendo: quella del Cappone di Natale, con una bella festa qui a Terre di Conca. Dopo anni di pausa la Festa è tornata, domenica scorsa, sempre a Terre di Conca, grazie all’iniziativa di Albero Fiorito, associazione illuminata di produttori e ristoratori in difesa delle tradizioni (non solo gastronomiche) del territorio tra i quali citiamo gli amici Giuseppe Iaconelli, Fofò Ferriere e appunto Berardino Lombardo. Grande festa anche per la splendida giornata, con presenza di piccoli produttori d’eccellenza, tra i quali citiamo il buon panettone di Cascone, lo zafferano di Pietravairano e i distillati di frutti antichi. Folta la presenza di amici e appassionati grazie anche al richiamo di chef famosi, come Nino di Costanzo, Francesco Sposito, Paolo Barrale, Angelo D’Amico, Stefano Mazzone, Mimmo Di Raffaele, Franco Pepe (con la sua pizza fritta con guanciale) che hanno preparato alcune ricette variamente ispirate al cappone. I capponi erano invece nell’aia, un pò discosti, bellissimi e chi vuole li può prenotare a BerardinO lomabrdo a Terre di Conca. Non sono tanti, quindi affrettatevi e speriamo che il prossimo anno aumentino.
Il cibo può essere arte e comunque anche l’arte attraverso il cibo può allargare il suo messaggio universale di cultura e bellezza. Qui li troviamo nuovamente uniti e coniugati insieme in nome di quel messaggio sociale ed etico che è alla base dei Refettori creati da Massimo Bottura in giro per il mondo. Ognuno è un mondo a sè, inserito spesso in contesti unici tenendo conto dell’ambiente, tutti sono idealmente collegati e uniti dalla forza della straordinaria impresa che Massimo Bottura ha saputo realizzare. A Napoli il contesto è veramente spettacolare e suggestivo, l’avvio esaltante. Si incomincia domenica coon il pranzo curato da Gennaro Esposito. Lodi a Massimo, ma anche a Lara, che è l’anima del progetto Food and Soul, coadiuvata dalla brava Cristina Reni.
La prima giornata di selezioni ha decretato gli otto finalisti che si sfideranno per aggiudicarsi il premio di EmergenteSala CentroSud 2018!
Tra poco qui al Savoy Beach Hotel di Paestum comincerà la giornata che decreterà il miglior giovane professionista di sala!
I nostri candidati sono stati valutati attentamente dai nostri giurati sulla base delle prove a cui sono stati sottoposti! Tutti i ragazzi in gara si sono rivelati molto preparati e spigliati presentandosi alla platea degli ospiti e mostrando di conoscere bene i prodotti che i nostri partner hanno messo a disposizione!
Complimenti ad Fued Achaab, Pasquale Caravano, Giuseppe Zuottolo, Francesca Mazzotta, Vanessa Serenelli, Giacomo Serreli, Amedeo Serva e Bonny Ferrara che accedono alla finalissima di oggi!
Bravi tutti! E viva la Sala!
Il Wine Hunter Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival, ha presentato ieri al Centro congressi di Eataly Milano Smaeraldo, Gourmet’s International Srl: l’organizzazione e le attività food&wine in programma per il 2018 in Italia e nel resto del mondo. Merano Wine Festival è la manifestazione del vino più importante del nostro paese, che ogni anno fa dell’eccellenza e della ricerca un must e di cui Emergentesala è fiera di far parte!
Alla conferenza stampa, moderata da Alberto Lupini (direttore di Italia a tavola), ha presenziato il patron di Eataly Oscar Farinetti.
Di cosa si è parlato?
I temi toccati sono stati diversi, da considerazioni sul mondo del vino e il suo consumo, fino al Festival Altoatesino in programma dal 9 al 13 Novembre a Merano. «Il Merano Wine Festival – ha sottolineato Lupini – è ormai un punto di riferimento nell’ambito della ricerca e della presentazione dell’eccellenza, ma fare il “cacciatore del vino” significa anche organizzare un team di esperti e un’apertura internazionale».
L’incontro è stato soprattutto occasione per il patron Kokher di presentare Gourmet’s International , una vera e propria azienda che diffonde novità esclusive del mondo food&wine in Italia e nel mondo. Tutto questo grazie alla grande conoscenza del settore e attraverso attività di Education della WineHunter Academy, supportata dal Fondo sociale europeo Fse, che organizza e gestisce seminari di alta formazione, incontri e corsi di gastronomia.
In quest’ottica Gourmet’s International è sempre molto attenta alla tecnologia nel mondo enogastronomico e realizza progetti di sostenibilità (convegni e conferenze sul tema in relazione con a vino e gastronomia) e realtà virtuale, per esempio, attraverso l’utilizzo di un apposito visore è in grado di mostrare con immagini, suoni e altre sensazioni tutte le fasi di lavorazione del vino, dalla raccolta al bicchiere.
La giornata si è conclusa con una degustazione unica. Un blind test in libera associazione a un dipinto della seconda metà del ‘400, Il Giardino delle Delizie, trittico del pittore fiammingo Hieronymus Bosch. Questa grande opera d’arte, fonte di ispirazione personale, rappresenta al meglio per il WineHunter i criteri di selezione di un vino di qualità.
Siamo molto felici di far parte di questa straordinaria manifestazione e di poter premiare i nostri talenti in una cornice così prestigiosa!