Una bella nuova ed originale iniziativa quella pensata dai fratelli Spigaroli, in particolare Luciano. Un’occasione per ritornare al Cavallino Bianco dove mancavamo da tempo. 10 Maison du Champagne, con tante buone etichette, in degustazione libera, ma anche guidata con abbinamenti originali e centrati di grandi prodotti come parmigiani lungamente stagionati o salmone particolari, ma anche con ricette di casa. Una bella idea e un bel successo fin dalla prima edizione. Complimenti.
Redazione Witaly
In parallelo ai Salumi da Re, in corretto abbinamento, si è svolto anche Chef to Chef, giornata di incontro tra i vari, tanti e bravi, chef dell’Emilia Romagna. Da Raschi a Rimini alla Mazzocchi a Borgonovo la via Emilia in effetti è lunga e ci offre tante alternative e buone tavole. Un’occasione per incontrare le varie anime di questi posti dove l’ospitalità è garantita.
Si sta sempre di più consolidando questo evento nato e cresciuto sui salumi. E location migliore ovviamente non si poteva avere: ormai l’Antica Corte Pallavicina è stata completamnte recuperata, così oltre agli ampi spazi della tenda destinata all’esposizione, si è affiancata una funzionale Osteria del maiale. Il cerchio è quindi chiuso.
A parte la cena Da Vittorio e il Convegno sull’accoglienza, altri momenti hanno riempito le due giornate del Premio IAT. Il lunch da Gritti, nel suo nuovo bel locale al primo piano con terrazza sul Sentierone, quindi in pieno centro della Bergamo bassa; poi il momento culturale all’Accademia Carrara con la visita del museo e la premiazione delle foto migliori del concorso organizzato sempre da IaT sulle fotografie del Food. Infine il convegno nel bel chiostro di Sant’Agostino a Bergamo alta: tecnologia e innovazione con numerose e qualificate testimonianze.
Premiazioni con i botti si potrebbe dire, sì perchè alla fine ci sono stati anche i fuochi di artificio per festeggiare la torta finale, una specie di compleanno per i 10 anni del Premio IAT. Un bel successo per Italia a Tavola che ha visto il suo sondaggio crescere vertiginosamente negli anni e sabato sera su questa bella terrazza della Cantalupa c’era veramente il fior fiore delle Associazioni e dei cuochi. Tra grandi prodotti e qualche ricetta ben studiata (tra quelle assaggiate ottimo il tonno di Ciccio Sultano e il glacier di Chico Cerea), è stata una serata veramente densa e per giunta allietata da un clima finalmente primaverile. Insomma Albero Lupini le ha azzeccate tutte, complimenti!
Inizia con un importante Convegno affollato di personalità il Premio Italia a Tavola: una due giorni di eventi per celebrare il sondaggio che è ormai diventato un punto fermo nel panorama della ristorazione italiana. Si parla del servizio di sala, di accoglienza e di formazione. Soprattutto della necessità di avere un percorso di Alta Formazione che ancora manca qui da noi. Ne parlano esponenti che vengono dall’Università, dalle Istituzioni, dalle Associazioni di Categoria. Un intervento anche di Lorenza che manda il video dell’ultimo Emergente, quello di Merano, e descrive bene i nostri sforzi per cercare di stimolare i giovani professionisti di sala a confrontarsi liberamente. Solo così potranno crescere.
Una bella iniziativa è questa della Ferrarelle che getta un ponte tra pizza e cucina, tra pizzaioli e cuochi, alla ricerca di una fusione nel segno della qualità. Cene e pranzi che animano in questi giorni la Città della Pizza a Roma e che si ripeteranno anche nei nostri eventi “FESTIVAL DELLA GASTRONOMIA” di fine anno a Roma e a Milano. Siamo stati felici poi di presentare la cena e incontrare nuovamente due giovani in gamba come Luciano Monosilio, chef del Pipero (già Chef Emergente…), e Simone Lombardi, ex Dry di Milano, ora in attesa di scegliere la prossima direzione. Gente scintillante e sapori intriganti con alcune hits, prima fra tutte la leggerissima pizza tostata con fagioli all’uccelletto e squacquerone. Un felice abbinamento di professionisti di valore e altro felice abbinamento quello del bere: la nuova Ferrarelle frizzante etichetta nera e lo champagne Ruinart Rosé. Banale ricordarlo ma…What else?
Città della Pizza, il Convegno
L’importanza della pizza ci sembra ormai un valore acquisito, eppure fino a qualche anno fa la pizza non era considerata tale da nessuno, a cominciare dai pizzaioli stessi che (salvo eccezioni) poco ci credevano e speravano solo che i propri figli prendessero altre strade. Oggi per fortuna non è più così e se le cose sono cambiate si deve a tanti, a cominciare dai pizzaioli che ci hanno creduto e che hanno contributo a fare la svolta, e al pubblico che ha risposto con altrettanto slancio. Anche noi giornalisti abbiamo al riguardo dei meriti e a questo convegno che ha inaugurato l’evento della Città della Pizza erano presenti forse quelli più storici e rappresentativi.
E’ solo la seconda edizione, ma ci sembra ben oltre, un evento che attrae tanti (ed infatti alle 21 le file alle pizze e per entrare erano imponenti) ed ha subito conquistato il popolo romano. La pizza piace sempre di più e questo evento offre della pizza una bella selezione di interpreti, tipologie, non solo romane e napoletane. Complimenti ad Emiliano De Venuti, l’organizzatore, e al suo team, sempre allegro e collaborativo (tutte ragazze, sarà un caso?).
Presentazione a Napoli del libro di Massimo Bottura, il Pane è Oro, e pienone di pubblico e lunghi applausi. Non per vedere un cuoco in cucina, non per assaggiare le sue ricette. Solo per sentirlo parlare e poi acquistare un libro. Il perchè è presto spiegato: Massimo Bottura ormai non è più solo uno chef, ma potremmo dire un cuoco universale. Che interagisce a tutto campo con il mondo contemporaneo, ne intercetta le problematiche e di alcune, di quelle che la sua sensibilità avverte, ne prende atto e cerca anche di dare messaggi e risposte. Ormai la sua azione verso la povera gente, la battaglia contro gli scarti e lo sperpero, sono diventate di dominio pubblico. Da Milano a Rio, da Londra a Parigi, e presto a Napoli e forse speriamo anche a Roma, la sua attività benefica si espande, acquisisce consensi e supporti preziosi. E’ un esempio per tutti, ed è bello che questo esempio nasca in Italia. E’ alla fine anche un bel contributo per la nostra immagine.