Diego Bosoni, titolare con la sorella di Cantina Lunae, ci aveva invitato più volte e ci siamo capitati quasi per caso proprio sotto le feste natalizie. Non sappiamo se è sempre così, di certo abbiamo trovato il paese del Bengodi, con sale e salette piene di decori e selezioni di prodotti dell’enoagroalimentare di tutta Italia e non solo. C’è anche un bel museo del vino, pieno di oggetti e attrezzature ben tenute e un’area dove si potrebbero fare eventi e ristorazione visto che c’è anche una bella cucina. Insomma è un posto pieno di sorprese che non ci aspettavamo, e complimenti a Diego e a tutta la famiglia per le tante attività che riescono a portare avanti.
Varie
Nessuno è perfetto, e anche lui, il Maestro per antonomasia non lo era. Ma è indubbio che grazie a Lui la cucina italiana è diventata moderna, è grazie alla sua cultura che il cuoco italiano è ora un professionista che merita rispetto. La ristorazione italiana per anni è cresciuta con i suoi allievi, con l’eredità non solo delle sue ricette (alcune tuttoggi geniali e illuminanti) ma della sua visione organizzativa di cucina e di sala. Siamo felici di averlo conosciuto all’inizio (in realtà aveva già quasi cinquanta anni, ma pur essendo nato in un ristorante, quello paterno, il suo primo ristorante lo ha poi aperto in età indubbiamente matura) in via Bonvesin della Riva dove oggi è la sua scuola di cucina e che speriamo diventi un museo a lui dedicato. Che non sparisca insomma come quel Giannino, per altro poco distante. Siamo certi che oggi Milano, all’avanguardia per tante cose, non si lascerà sfuggire l’occasione per celebrarne al meglio la figura e conservarne il ricordo alle generazioni future.
Ormai non sei uno chef se non hai il tuo libro. Però il nuovo libro di Gianfranco Pascucci ci è piaciuto. Le foto sono di Lido Vannucchi e se ne ammira la grande professionalità, la veste è semplice e non esagerata, le ricette sono quelle sue, alcune classiche altre più recenti, e raccontano la storia di uno chef molto bravo, ma anche altrettanto modesto. Un’occasione per riassaporarne mentalmente profumi e sapori, per far tornare alla mente tanti bei ricordi. Bravo Gianfranco e brava Vanessa, la sua altra e importante metà.
I Walser candidano il loro mondo all’Unesco, ed è un’occasione per presentarlo anche ai romani. Dalla storia alll’architettura delle loro tipiche abitazioni, dalla musica alle ricette. Un bel brindisi finale con l’ottimo vino Heida (vigna ad oltre 1300 metri) di vitigno savagnin, e buffet preparato da Matteo Sormani della Walser Schtuba di Riale. Amiamo i Walser, ne ammiriamo le qualità e la loro unione, nel nostro piccolo ne appoggiamo la candidatura.
Ormai ogni chef stellato si racconta anche con un suo libro, a maggior ragione quando le stelle sono 5. Una presentazione ad effetto, con l’aiuto di Roberto Perrone e di belle foto, ed ecco sul palco dell’auditorium del Mudec Enrico Bartolini, personaggio sempre più importante della ristorazione italiana. In effetti la sua crescita negli ultimi anni è stata impressionante, e il libro ne descrive difficoltà, entusiasmi e successi. Il suo viso candido da eterno ragazzino cela un abile imprenditore, in Iatalia è cosa ben più rara dell’abilità ai fornelli. Ci uniamo quindi con le nostre lodi.
11 anni di lavori, dei quali solo la metà di cantiere effettivo, il resto per motivi burocratici. Ci vuole tanta pazienza e tanti soldi (260 milioni, dei quali un decimo, ben 25 milioni, versati al Comune per oneri urbanistici, …….vorremmo sapere quali). Ma alla fine Sudhitham Chirathivat, il ricco e paziente propietario del Thai Group che controlla la Rinascente, può dirsi soddisfatto: ha creato il department store forse più bello del mondo. Il basement è straordinario, con un intero lato occupato dall’antico acquedotto romano che racconta attraverso un magnifico gioco di luci e parole, la sua millenaria storia. Gli altri piani si alternano con un design perfetto che richiama quello del Colosseo quadrato, ospitando i migliori e più noti brand del lusso. L’ultimo piano è quello delle delizie gastronomiche. 4 lati, il primo affidato alla Pasticceria Bompiani, il secondo cucina salutare e ristorazione veloce, il terzo pizza e wine bar con ampia area formaggi affidata a Feudi di San Gregorio, e la parte più importante affidata a Ramona e Riccardo Di Giacinto di All’oro. C’è il bar, il bistrò, il ristorante sulla veranda e le terrazze superiore per un totale di oltre 700 mq. Ne vedremo delle belle! Il tutto coniugato con un design superbo, una serie di soluzioni architettoniche di effetto che ritagliano gli spazi e motiplicano il piacere. Insomma nel centro di Roma una vera attrazione da vedere e godere e che tra l’altro dà lavoro a 700 persone.
La patata dagli occhi rossi ci mancava. Nasce sulle Alpi, in poche zona, l’eccellenza è in Valdossola dove la stanno seguendo con cura ed attenzione e dove ormai sono ben 10 i produttori coinvolti. Le patate di montagna sono parecchie, solo in Valdossola ne stanno valorizzando già 3,4 tipologie. Questa si distingue per il facile utilizzo negli gnocchi, ma si presta anche ad altre manipolazioni cone la serata ha dimostrato. Vari chef in campo, gli Alpine Chefs della Valdossola con anche Davide Brovelli e Marco Sacco in una bella serata organizzata nello storico Hotel della Cascata, al bordo della Cascata del Toce, dotato di varie sale una più bella dell’altra. Un menù interessante, con il primo che ci è particolarmente piaciuto per come ha valorizzato la patata. Buoni anche gli abbinamenti, con la croatina Barbaglia di Boca in evidenza.
Mondo Walser, un mondo che appassiona, per la bellezza del panorama e Riale costituisce un esempio perfetto, per la bellezza delle antiche case, per l’armonia che hanno saputo creare e mantenere. Grazie Bruna Papa, sindaca di Formazza, di averci invitato ancora una volta.