Pasticceria famosa e con ragione, non tanto per la produzione (classica ma un pò datata) quanto per lo charme e la bellezza del contesto. E’ un piacere viverla, godersi una sosta e apprezzare il conto più che onesto visto dove ci troviamo.
Varie
A Zurigo faceva quasi caldo, qui a Vienna il freddo è pungente. Difficle rimanere a lungo fuori sulla strada, in compenso non mancano le curiosità, le pasticcerie, i luoghi ameni e golosi. Meglio evitare il Sacher per la troppa gente, il Naschmarkt è una delusione. Ma tante cose belle e interessanti capitano in ogni via. Senza contare il favoloso Quartiere dei Musei, dove c’è veramente l’imbarazzo della scelta..
Due sono i veri sconfitti nel giornata della Michelin: Davide Scabin che passa da due a una stella e Paolo Teverini che l’ha persa. Ha fatto più scalpore la prima notizia della seconda. Forse perchè di Paolo Teverini si sa ormai poco, ha punteggi medi sulle varie guide e il fragoroso mondo del web l’ha praticamente sempre ignorato. Eppure Lui è stato un grande chef e per me lo è tuttora indipendentemente dal livello delle sue attuali ricette. Penso che abbia circa trenta anni di stella michelin, una carriera lineare e continua, nonostante gli alti e bassi del mestiere, e le difficoltà incontrate nella ristrutturazione e allargamento dell’ospitalità del suo albergo. Lui ha sempre mantenuto l’eleganza e il sorriso, accanto al coraggio di portare avanti la sua professione non adagiandosi sulla posizione conquistata. E’ stato forse il primo in Italia ad avvicinare la cucina minceur, a scrivere un libro di ricette biologiche, a confrontarsi con dietologi e nutrizionisti. Ha speso larga parte della sua vita nella formazione dei giovani. Queste le sue doti professionali, ma non si possono non citare quelle umane. Non l’abbiamo mai sentito parlar male di un collega, mai una critica negativa verso nessuno, sempre un’apertura a collaborare e a fare squadra. Rispettiamo la Michelin, è una grande guida e sicuramente avrà colto delle imperfezioni e qualche lacuna, ma per noi, ripetiamo, Paolo Teverini rimane un grande esempio di come può essere interpretata la figura di un cuoco (oggi e non solo ieri). Anche su Davide ci sarebbe molto da dire in sua difesa. Ma non ha certo bisogno delle nostre parole, oltre che geniale e intelligente, è anche combattivo e determinato, e pensiamo che ha tutta la forza per riconquistare quello che gli appartiene, non di diritto (e la Michelin gliel’ha ricordato) ma grazie alle sue capacità.
Johanniter Brasserie è caratteristica e piacevole. Avevamo poca fame, per lasciarci lo spazio e provare più cose, ma il cibo è tradizionale e non delude. Poco distante, sempre nell’area della Cattedrale e dell’Università, piena di alternative giovaanili, un posticino fresco e corretto che assicura di rifornirsi solamente dai contadini: B.Good.
Hiltl vanta di essere il più antico ristorante vegetariano del mondo occidentale e qui a Zurigo è un’istituzione. Vanta oltre un secolo di vita e da qualche tempo ha aperto anche questa bella succursale sulla terrazza del raffinato PKZ, un magazzino abbastanza esclusivo di abbigliamento per donne. Due grandi buffet offrono tante alternative di cucina vegetariana con alcuni piatti vegani, di stile fusion con forte impronta orientale soprattutto thai. Si paga a peso, ma c’è qualità e l’ambiente è molto ben frequentato.
Una bella dimostrazione di come angoli sporchi e squallidi possano trasformarsi in spazi trendy e attraenti è il Viadukt di Zurigo realizzato negli spazi sottostanti due viadotti paralleli vicino alla ferrovia. C’è un’area mercato, una lunga fila di negozi di tutti i generi che occupano le varie arcate del viadotto, ma ci sono spazi anche sociali, per animazione e spettacoli, e un bel parco. In fondo l’area più trendy con negozi d’avaguardia, un celebre locale notturno (il Supermarket) e tanto altro ancora….non ci si annoia di certo.