Notte del Lievito Madre a Parma alle Logge del Grano nel pieno centro cittadino. Fa caldo, oltre 30 gradi, ma i Maestri del lievito madre, come dire i migliori pasticceri italiani di dolci tradizionali, sono all’opera per dimostrare a tutti il loro saper fare. C’è attualmente un pò di confusione, forse dovuta, sembra strano, al troppo successo del panettone. Ci sono varie correnti di pensiero, chi ha sposato il dolce industriale, chi la produzione fatta partendo dal mix, chi invece, (e questo è il caso nostro), va avanti a difendere quello che il buon senso suggerisce: il vero panettone artigianale è quello fatto partendo dagli ingredienti (uova, burro, farina ecc..) con l’aggiunta del lavoro, della cultura, del pensiero, senza invece preparati, additivi ed altro ancora. Sia lode a questi grandi artigiani,
Varie
Luigi Maravalle è di sicuro un personaggio. Ama la politica è sindaco di Ficulle, e non aveva forse grande passione per il vino. Però si è ritrovato a gestire l’azienda di famiglia e ha saputo cogliere il moemnto giusto e trasformarla in un piccolo gioiello: un’azienda integrata praticamente biologica che sfrutta bene la sua posizione predominante la vallata e si completa con una bella cantina, una bottega e un ristorantino dove fare degustazioni e ristorare i numerosi turisti in transito tra Roma e Firenze. Non ha particolari ambizioni gastronomiche, i suoi vini sono buoni, ma non li decanta più di tanto come fanno altri produttori, però punta razionalmente al sodo: a far funzionare il giro dei visitatori al meglio e ad assicurarsi che partano con tante bottiglie e la voglia di ritornare in questo bellimo posto.
Il riso è parte integrante dell’area di Oristano, qui si coltiva da tantissimo tempo e si esportano le giovani pianticelle, o si portano anche a maturazione. COme nel caso della riseria Passiu, che produce varie varietà tra le quali il carnaroli, e che è specializzata nella varietà nera, chiamata Gioiello. L’avevamo assaggiata da Leonardo Marongiu, trovandola appunto molto buona e siamo felici di aver visto il magnifico spettacolo di questa riseria. Complimenti a Felice Passiu che conduce con la famiglia questa attività.
Una bella scoperta questa importante Tenuta del Monferrato. Si estende lungo la collina in bella posizione, con un’importante costruzione centrale dominata da una larga torre. Un bel colpo d’occhio da lontano, mentre da vicino si apprezzano i particolari e il dettaglio del recupero. Oltre all’ospitalità e alla spa, c’è una bella cantina dallo stile classico che completa il panorama. Sono ancora poche decine gli ettari vitati (che man mano aumenteranno nel futuro) ma le etichette già consentono una degustazione ampia e ben accompagnano tutto il pasti come nel nostro caso. Interessanti le bollicine iniziali e a seguire i monovitigno, dal sauvignon al timorasso per finire con i classici rossi del Monferrato in primis il barbera. La ristorazione propone una linea di territorio eseguita nei modi corretti. E ringraziamo il titolare Tiziano Barea, perfetto anfitrione e puntuale nelle descrizioni.
Una serata allo Slow Food Village di Viterbo invitati da Carlo Zucchetti e a parlare di cuochi ed altre storie con Stefano Polacchi del Gambero Rosso. Serata paicevole iniziata con un paio di assaggi all’Entoeca Enotria adiacente al luogo dell’evento e finita con i brindisi del gruppo dei piacentini della Val Tidone, guidato da Antonio Montano e dal team Le Proposte (trattoria di Borgonovo) che ringraziamo per il coinvolgimento. Ospite d’eccezione il parmigiano reggiano (fino a 120 mesi di stagionatura) di Giovanni Minnelli.
E’ forse la prima volta che l’Orvieto dei vini si presenta così unito compatto e voglioso di far sentire la propria voce ed i propri vini. Il tutto sotto la regia di Riccardo Cotarella, grande anfitrione. Quando chiama lui difficile deluderlo e quindi c’è un pienone di voce autorevoli. La sorpresa è il vino, declinato dai vari produttori in differenti tipologie, mantenendo in genere quel tocco morbido che fa la differenza, anche nelle bollicine.
SIamo in fondo alle classifiche mondiali come consumo di rosati, ma si cerca di risalire. I vari consorzi di tutta Italia cercano di fare sistema, quelli del Garda in particolare, anche perchè, a differenza di altri territori, hanno messo i vini rosati al vertice della loro produzione e sempre di più cercano di identificarsi con questa tipologia. Italia in rosa è una bella manifestazione che si è svolta al Casttello di Moniga, presenti vini rosati di tutta Italia. Poi la sera una cena nella panoramica villa sede del Consorzio godendoci il primo tepore estivo allietati dai piatti di Carlo Bresciani, noto chef esperto in catering, e dobbiamo ammettere che il rosato è piacevole da bere e ben si abbina ad una cucina leggera e moderna.
Purtroppo non c’è più il bel mercato di frutta verdure e pesce che animava e colorava la piazza di Monopoli antistante il Castello, abolito per questioni igieniche. Siamo difensori dell’igiene, ma non si poteva conciliare la pulizia con la salvaguardia del piccolo commercio come si fa in Spagna e Francia? In attesa di una risposta ci consoliamo con la visita all’Ortofrutticola Egnathia, meglio conosciuta come Miss Freschezza. Qui pulizia e rigore sono d’obbligo e dobbiamo ammettere che la qualità non manca con una varietà di verdure manipolate che fa la differenza. Un piacere visitarla.
Da qausi mezzo secolo questa masseria opera e si è fatta conoscere per la sua ottima produzione di formaggi di latte vaccino e di pecora con animali di proprio allevamento. Possibilità di escursioni, assaggi, visite guidate. Da non perdere se passate in zona, si respira un’aria autentica di civiltà contadina.