Il mondo accelera e anche quello della ristorazione. Bene ha fatto secondo noi Niko Romito a legarsi ad una realtà importante e prestigiosa come quella di Bulgari. Così dopo la prima apertura a Pechino, è arrivata questa a Dubai, alla quale ne seguiranno altre, dal ristorante del Bulgari di Milano (prevista a fine anno) a quelle dei nuovi Hotel Bulgari di Mosca e Parigi. E sono tutte location di prestigio, come questa a Jumeira Bay, quasi a sfidare il Four Seasons che è giusto di fronte che con il Nusr-Et spopola attualmente la scena gastronomica della città. Niko non è solo un bravo chef, ma si distingue proprio per la sua vena imprenditoriale. Riesce ad espandersi con rapidità (pensiamo anche all’altro suo brand, Spazio) anche per la misura e la cautela della sua azione. Nulla è improvvisato, nulla è spericolato, anche nel menù che ripropone i piatti, alcuni a prima vista banali, della tradizione regionale italiana: pensiamo all’antipasto all’italiana, un viaggio di sapori che ripropone alcuni classici consumati nella nostra memoria organolettica, e qui riproposti con un gusto così centrato da far quasi sensazione. E poi arriva un tonno fagioli e cipolla buonissimo, come anche i tortelli di magro e così via. Insomma non si vuole fare WOW, non si pensa all’effetto (che magari colpisce, ma poi svanisce subito), quanto alla solidità del gusto vero e non effimero. Tutto è buono, tutto è volutamente semplice, quasi disadorno, ma ha in se l’eleganza della giusta misura. Il piatto peggiore? forse la spigola, di non ottimale consistenza, mentre il delizioso agnello al mosto d’uva ci ha decisamente conquistato.
Varie
Hotel Bulgari, aperto da pochi mesi ed è subito diventato l’albergo più ambito di Dubai. Merito dell’esclusiva posizione su una piccola isola artificiale collegata alla terraferma con un comodo ponte. E sull’isola è l’hotel con una piccola marina e una spiaggia comoda e disegnata ad hoc. Intorno varie ville lussuose, ed, essendo l’albergo tutto pieno, visitiamo per l’appunto una di queste ville. Dentro c’è ovviamente una gioielleria e un bel negozio di pralines, oltre al ristorante del quale parliamo a parte. General Mannager dell’Hotel è Pep Lozano, mentre l’F&B Director è Berndt Ziethen.
Dalla prefettura di Togakushi, patria della soba, arriva una professoressa che ci racconta la storia di questo prodotto, e un esperto che si esibisce in una prova pratica. Con gli spaghetti gli italiani hanno indubbio feeling, e anche questa variante, fatta con il grano saraceno, sembra piacere a tutti. Il taglio è a mano, eseguito con grande sicurezza e professionalità, il condimento può essere vario e il servizio sia freddo che caldo. A noi viene servito con il dashi (in genere di alghe konbu o katsobushi) e si termina con un buon sakè. Ringraziamo l’ambasciata del Giappone per l’invito e per l’esperienza.
Quali sono le miglior carte dei vini a Dubai? Un premio ce lo rivela, con interessanti novità e una professionalità crescente tra i wine manager, spesso chiamati con orgoglio dall’Italia, che di anno in anno crescono nel numero e nel livello.
I giurati internazionali, chiamati da The I-Factor, Rosario Scarpato e “Tasted and Rated” (qui la video intervista di Simone Luca Gagliardi) erano: Luigi Cremona, Alain H Lee, Claudio Martins e Liam Steevenson che hanno valutato 60 nomination. L’obiettivo del premio è raggiungere crescente consapevolezza in entrambi, consumatori e professionisti della ristorazione, dell’enorme versatilità dei vini italiani, che sono la perfetta corrispondenza per tutti i tipi di cucina grazie alle caratteristiche ideali dell’acidità e dei tannini nella maggior parte di essi.
Dubai è ormai una metropoli che offre un’enorme varietà di ristoranti e cucine, lo sfondo ideale per ospitare un’edizione di questo premio che nasce ad Hong Kong nel 2010. Il primo obiettivo dei premi è quello di dare un adeguato riconoscimento e visibilità mediatica ai ristoratori, sommelier, maitre, wine and restaurant manager, F&B e a tutti i professionisti della Sala. Questa gente va premiata per la sua passione nel proporre eccellenti etichette italiane ai clienti attraverso le proprie liste dei vini. Così facendo, contribuiscono in modo fondamentale a creare cultura nella clientela di Dubai che così impara via via a riconoscere la diversità e la gamma dei vini italiani, che non sono solo tra i migliori al mondo in termini di qualità, ma hanno un’identità che nessuno dei loro competitor ha.
L’Italian Wine List awards a Dubai 2018 è stata presentata nell’italian Pavillion nel contesto del Taste of Dubai, chiusosi lo scorso sabato. Il primo premio va a Roberto’s Restaurant & Lounge. La TOP ITALIAN WINE LIST la vincono pari merito Casa Mia e The Artisan by Enoteca Pinchiorri. La BEST ITALIAN WINE CHOICE va al Quattro Passi Italian Restaurant e all’Hakkasan Dubai. La TOP ITALIAN WINE CHOICE va a Nathan Outlaw del Al Mahara Burj Al Arab e al Alta Badia, Armani Amal Restaurant, al BiCE Ristorante, al Buddha-Bar Dubai, al Bussola, al Cave, al Conrad Dubai, al Cipriani Dubai, al Coya Dubai, al Four Season Resort Hotel, a Il Borro Tuscan Bistro Dubai, a Il Faro Dubai, al La Cantine du Faubourg – Restaurant & Lounge, al La Serre Dubai, all’Okku, al Ronda Locatelli Dubai, al Segreto, Toro Toro, Grosvenor House, Dubai, al Vanitas, Palazzo Versace Dubai, allo Zuma Dubai.
Che dire ragazzi? Tutti bravi perché il loro successo é anche un po’ il nostro, viva la Sala!
Lorenza Vitali
Dentro a Taste of Dubai c’è un bello spazio italiano che viene inaugurato dall’ambasciatore Liborio Stellino, presenti rappresentanti del MIPAAF e dell’ICE ITA a Dubai. Rosario Scarpato di ITCHEFS ha organizzato le esibizioni, con Claudio Pasquarelli (presente con i figli), Maria Grazia Soncini, Silvia Baracchi, Giorgo Locatelli, Marco Bottega. A sinistra c’è anche la pizza, e a destra ogni giorno un ristorante italiano di Dubai diverso. Una presenza significativa per ribadire in questa importante occasione l’impegno a diffondere il nostro stile di vita.
Taste of Dubai al parco di Media City è indubbiamente coinvolgente, specie la sera, quando l’aria è più fresca, e arriva tanta gente, soprattutto i giovani di tutte le nazionalità che qui convivono. Anche i ristoranti offrono tantissime cucine di differenti stili, e al centro attira il grande palco della musica. Chissà perchè da noi la musica è invece assente, e pensare che a Roma Taste si svolge a fianco dell’Auditorium.
L’Italian Wine List Awards è una bella iniziaitva alla quale abbiamo già partecipato più volte per i ristoranti di Hong Kong. Questa volta siamo a Dubai. Al solito le wine list vengono divise in due categorie: quelle dei ristoranti italiani e quelle dei ristoranti non italiani. Mi sono dedicato soprattutto a queste seconde con molte sorprese, alcune negative vedi ad esempio errori banali, (il più comune è mettere i nostri spumanti di metodo classico dentro la categoria “prosecco”), ma altre molto positive e abbiamo apprezzato l’impegno di tanti sommelier qui residenti e di varia origine a scoprire e rappresentare i vini italiani oltre il facile binomio Piemonte Toscana. Complimenti infine a Rosario Scarpato per questo suo costante impegno teso a valorizzare le nostre eccellenze e crediamo che questo Award sia uno dei modi più funzionali ed efficienti. (viene accompagnato da una targa, vetrofanie ecc..)
Alessandro Di Roberto, forse prevedibile, è il vincitore nella categoria pizza classica, e viene dalla famosa e frequentatissima trattoria Ronda di Giorgio Locatelli all’Atlantis della Palm di Dubai. Un pò meno prevedibile Iqbal, forse per il nome, della trattoria Serafina a Dubai, vincitore nella categoria pizza gourmet. Una gara seguita e di medio livello, non tanto per la qualità degli ingredienti, in genere buoni, meno per la qualità dell’impasto. Importante è che a Dubai la pizza gourmet è sempre più seguita.