Mancavamo da anni da Nettuno, ed è sempre un piacere tornare in questa cittadina fronte mare, che vanta un piccolo e caratteristico borgo a mare. A fianco il porto e proprio di fronte l’imponente struttura dell’Astura Palace della famiglia Catacci. La nuova generazione ha avviato un percorso di riposizionamento dell’Hotel con una serie di lavori previsti che vedranno nei prossimi anni intervenire sulla facciata e anche nell’upgrating della camere. A sorpresa sono partiti forse dalla fine, cioè dal ristorante per lanciare Acquaviva, ristorante gourmet al 5° piano che vanta la consulenza di Daniele Lippi, uno dei migliori chef della Capitale e che ha come resident chef Gianmarco Bianchi 35nne. Pochi eleganti tavoli, un servizio cordiale e premuroso, una brigata indubbiamente esperta e capace ci ha presentato un bel menù, curiosamente improntato solo sui crostacei, dove spiccava la variazione di astice, quasi un menù nel menù, di ottima valenza tecnica. Curati anche i dettagli, come il benvenuto iniziale, il buon pane ed il burro, l’unica nota negativa è arrivata da un improbabile gambero rosso sovrastato dal prosciutto e dai fichi. Speriamo che il successo assecondi l’investimento, noi ce l’auguriamo, ma indubbiamente si dovranno dar da fare.
Ristorazione&Ospitalità
Ultimo appuntamento dell’anno al Velo Pastry Season. Si chiude con due veri “big”: Luca Montersino uno dei più noti pasticcieri d’Italia e Gabriele Bianchi, forse il cameriere più celebre. Luca incanta i presenti con i suoi racconti sulla pasticceria salutistica, un tema a lui caro e che approfondisce da tanti anni, poi fa assaggiare i suoi biscotti e la sua torta natalizia abbinata alla crema al panettone di Ciro Chiummo il pasticciere resident del First Dolce. Poi è il momento di Gabriele Bianchi che presenta il suo ultimo libro, sul tè e i possibili e azzardati abbinamenti, e per l’occasione Filippo Passariello offre ai presenti il raro tà bianco con foglioline d’oro. Continuaerà fino all’Epifania la show room dei panettoni dei vari Maestri Pasticcieri che hanno aderito all’iniziativa: oltre a Luca Montersino e Ciro Chiummo, anche Salvatore De Riso, Denis Dianin, Paolo Sacchetti e Chicco Cerea. Poi dopo le feste preparemo il calendario del 2022: sarà un anno molto dolce per Roma!
Difficle dire di no a Maurizio Cortese e quindi eccoci a tavola con un bel gruppo di colleghi (Luciano Pignataro, Albert Sapere, Guido Barendson, Antonio Scuteri), di ristoratori valenti come Peppe Guida e Mariella Caputo, di produttori (Claudio Cerati per il salmone e Tenuta Fontana e Abbazia di Crapolla per i vini). Si beve bene, si mangia pure l’ottimo pescato locale e soprattutto si passa una bella serata, brindando e scongiurando il covid!
Senso, ristorante dell’Eala Resort
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Denis Dianin al Velo Pastry Season
Tanta gente l’altra sera per il terzo appuntamento della Velo Pastry Season: con il Maestro pasticcere Denis Dianin che ha presentato il suo panettone (in vendita come quelli degli altri Maestri Pasticceri invitati nella Show Room di Velo) e altri prodotti tra i quali l’ormai celebre panettone in vasocottura. Ottimo anche il dessert al piatto presentato per l’occasione e realizzato a 4 mani con Ciro Chiummo. La rassegna si chiuderà lunedì 13 con Luca Montersino e la partecipazione straordinaria di Gabriele Bianchi che presenterà il suo nuovo libro sul tè (e non solo).
E’ Debora Vella della Locanda Dolce di Perbellini a Verona la vincitrice di Emergente Pastry, svoltasi all’Irca Academy alcuni giorni fa. Era stato annunciato il podio dei primi tre classificati, oggi in diretta Debora ha ricevuta la bella notizia di aver vinto. A Lei va anche il premio di 1000 euro. Grande la sua gioia e molto soddisfatto anche Giancarlo Perbellini il suo maestro. Si chiude così l’ultimo dei nostri eventi 2021. Brindiamo alla bravura di questa ragazza siciliana che dalla Sicilia a Verona ha già fatto tanta strada, non solo contandoi chilometri. Siamo molto contenti del successo di questo evento e ringraziamo tutti gli altri concorrenti per la professionalità dimostrata. In collegamento anche Ilario Vinciguerra, che ha ospitato a suo tempo la premiazione e che ha sempre seguito da vicino questo evento.
Uno accanto all’altro troverete due tra i più interessanti locali di Teramo. Il primo è un sushi (ma fatto bene), il secondo è questo Spoon. Piccolissimo, con una dozzina di coperti al massimo, Annamaria Michini in sala e in due nella micro cucina (di più non potrebbero forse nemmeno entrare): Marco Cozzi chef con a fianco Valerio Novi. Marco ha da poco superato i trentanni, buona esperienza alle spalle, compreso Niko Romito. Con volontà e coraggio cerca di fare e di dare qualità. Ci riesce con una cucina attenta, di ottime materie prime, minimale senza avventure. Ottimo il petto di faraona cucinato in osmosi, buona la tartara, non ci sono piaciuti molto i raviolini poco consistenti e dominati dal brodo.
Pomeriggio dedicato a Paolo Sacchetti della pascticceria Nuovo Mondo di Prato, una delle più famose d’Italia. Occasione per i presenti di conoscere da vicino non solo una grande Maestro Pasticciere, ma una persona umana e di grande cultura, appassionata della propria professione. Paolo ha presentato il suo panettone, le famose pesche dolci di Prato e i ricciarelli della tradizione. Ciro Chiummo ha affiancato la sua pasticcieria, poi insieme hanno firmato un dolce a 4 mani: il savarin al piatto. Si replica lunedì 6 con Denis Dianin, e il 13 dicembre con Luca Montersino.
A questi livelli si guarda al dettaglio, e alla fine della cena ci domandiamo degli eventuali piccoli errori. Ma facciamo anche fatica a trovarli. L’ambiente ha classe e prestigio a livello internazionale, la ristorazione e la sala si appoggiano sull’esperienza collaudata del F&B Manuel Tempesta coadiuvato da Mauro Scialfa e Andrea Loi che non fanno rimpiangere i loro precedessori (Alberto Tasinato, Ilario Perrot e Luis Diaz). In cucina Antonio Guida dirige ben 33 persone, (13 per il solo ristroante Seta), tra le quali sono da citare il fedele souschef Federico Dell’Omarino, Luigi Oliviero e Marco Pinna, quest’ultimo in pasticceria. Antonio Guida è tra gli chef che più stimiamo, sia per il suo stile di cucina, sia per la grande professionalità e in ultimo per il suo ottimo carattere. Pur essendo nella nicchia ristretta che identifica il vertice della ristorazione italiana è rimasto con i piedi per terra, sa ascoltare, ed è sempre pronto a dare una mano. Non per niente è benvoluto da tutti e dalla sua brigata. La lunga serie degli assaggi ci ha lasciato una quantità di bei ricordi che è quasi difficile elencare. Le cose migliori sono state secondo noi i due pesci (morone e anguilla) serviti come antipasti (ai quali aggiungiamo la perfetta tempura dello scampo) e le due carni, il pollo ed il piccione di grandissima fattura. A trovare il pelo nell’uovo, le conchiglie di pasta un pò troppo appesantite dall’intingolo e la pasticceria buona, ma la vorremmo un tantino più vivace e brillante. Ma come dicevamo prima, è giusto per la voglia di criticare una cena che alla critica offre pochi appigli.
Lorenzo Sirabella (ex vincitore di Emergente Pizza) si conferma come uno dei nostri migliori giovani pizzaioli. Non solo per la bontà delle sue pizze (sia nella verisone focaccia iniziale che in quelle più di stile napoletano) ma anche sapiente manager. Il suo ruolo è sempre più quello di sovraintendere e coordinare il lavoro di squadra dei tanti collaboratori per far fronte ai tantissimi coperti che regolarmente frequentano il ristorante. Mettiamo in copertina il bel (e anche buono) lattughino, a testimoniare l’attenzione che viene data anche al lato vegetale della cena, e potremmo aggiungere anche ai gelati che hanno un intero banco a disposizione. Tra le pizze, tutte buone, dalle delicata (forse troppo) pizza alle zucchine a quella più saporita con la provola.