La festa degli auguri a Palazzo montemartini è sempre qualcosa di diverso ed originale. Proprio per questo cerchiamo di non mancare mai. Questa volta era dedicata all’arte con i quadri che spiccavano in un ambiente reso rosso da un’illuminazione particolarmente suggestiva. Anche gli assaggi proposti dallo chef Alessandro Tognacci, serviti con varietà e buon ritmo, erano impreziositi da pennellate di salse colorate. Il tutto per un incontro natalizio allegro e gradevole, sperando che il Covid non ci rovini le feste. Ringraziamo l’efficiente Lucilla De LUca per il gradito invito.
Porzioni Cremona
Elena Angeletti è tra le personalità di spicco dell’ospitalità dell’Umbria, sia per l’albergo del quale è titolare (lo storico Fontebella di Assisi, ma soprattutto per l’energia e la passione che riversa nel lavoro. Sembra avere sempre una marcia in più e trasmette l’allegria ai suoi ospiti e ai suoi collaboratori. Da qualche tempo poi è arrivato Lorenzo Cantoni, anche lui non passa inosservato. Ha il pallino dell’olio evo, ne ha fatto il distintivo della sua professionalità e nel suo menù ad ogni piatto è abbinato un olio preciso. Con questi due personaggi come protagonisti è chiaro che di conseguenza anche al Frantoio, ristorante dell’albergo, non si serve un menù banale. I menù in realtà sono tre- Il primo, più tradizionale, dedicato all’Umbria. Il secondo vegetariano (da lodare per la sua varietà di soluzioni) dedicato ad Elena (Elly), il terzo è quello più creativo dove lo chef ci mette la firma (Ello). Ed è proprio quest’ultimo che ci è stato servito in una bella serata con dei cari amici abbinato per giunta ai vini che Elena segue (la famiglia è sommelier da generazioni), ed è da segnalare l’ottimo sagrantino (Elena produce anche una buona birra). I piatti confermano le qualità dello chef che si destreggia su vari fronti (l’ottimo pane, gli stuzzichini, il pesce d’acqua dolce, le carni e la selvaggina, oltre alle già citate verdure) con indubbia capacità, dispensando ampi e rotondi sapori (a volte un pò troppo ridondanti). Unica pecca, il capriolo ottimo ma troppo sapido, e i dessert migliorabili.
Lorenzo Fasola Bologna sta raccogliendo i frutti della sua rivoluzione green. E’ stato un vero pionere ponendosi dubbi, obbiettivi e traguardi ambiziosi dai primi anni 2000 quando la sostenibilità per i più era parola priva di significati concreti. Oggi Monte Vibiano può vantare di essere una delle prime aziende agricole al mondo Zero Emission. Questo grazie alle migliaia di alberi piantati e alle scelte aziendali. Vernici e colori naturali, bassi consumi energetici, riciclo, mobilità elettrica, fertilizzanti a basso impatto, green IT negli uffici ecc.. E questo si traduce in una produzione di vini ed oli sempre più interessante, come abbiamo potuto constatare nella presentazione fatta al Cavalieri Hilton dalla Guida Bibenda. A presentare l’Azienda il bravo ed esperto Paolo Lauciani, a descriverne l’impegno Lorenzo Fasola Bologna in persona con l’aiuto di Carlo Attisano ed Andrea Palazzetti. Con accanto i due esperti Costantino Gabardi e Claudio Castiglioni mi sono goduto i vari assaggi con la Vigna di Lorenzo top tra i vini.
Perchè ci è piaciuto? Perchè è un locale a tutto tondo. Bella la posizione, in un angolo appena fuori dal centro storico, ma accanto al passaggio per la vicina chiesetta sopra il canale evoca racconti antichi ed infatti qui veniva pure Donizzetti. L’oste, Marco Carminati, è un personaggio verace, ingegnere chimico, poi grande appassionato in giro a visitar le stelle (quelle della Michelin, e ne ha visitate centinaia); lo chef, Filippo Cammarata un siciliano nato a Bergamo, rotondo di fattezze, di cuore e anche nei sapori dei suoi piatti. La sala rinnovata è in buon equilibrio tra funzionalità moderna e atmosfera d’antan, i piatti come dicevamo sopra sono golosi, una specie di barocco siciliano trasportato in Lombardia. E’ uno chef che lavora per il palato della sua clientela e non inseguendo una solitaria avventura. Tra le cose migliori citiamo l’animella e i ravioli, e il dessert al quale diamo la copertina. La cosa che meno ci è piaciuta sono forse gli gnocchi un pò evanescenti.
Mancavamo da anni da Nettuno, ed è sempre un piacere tornare in questa cittadina fronte mare, che vanta un piccolo e caratteristico borgo a mare. A fianco il porto e proprio di fronte l’imponente struttura dell’Astura Palace della famiglia Catacci. La nuova generazione ha avviato un percorso di riposizionamento dell’Hotel con una serie di lavori previsti che vedranno nei prossimi anni intervenire sulla facciata e anche nell’upgrating della camere. A sorpresa sono partiti forse dalla fine, cioè dal ristorante per lanciare Acquaviva, ristorante gourmet al 5° piano che vanta la consulenza di Daniele Lippi, uno dei migliori chef della Capitale e che ha come resident chef Gianmarco Bianchi 35nne. Pochi eleganti tavoli, un servizio cordiale e premuroso, una brigata indubbiamente esperta e capace ci ha presentato un bel menù, curiosamente improntato solo sui crostacei, dove spiccava la variazione di astice, quasi un menù nel menù, di ottima valenza tecnica. Curati anche i dettagli, come il benvenuto iniziale, il buon pane ed il burro, l’unica nota negativa è arrivata da un improbabile gambero rosso sovrastato dal prosciutto e dai fichi. Speriamo che il successo assecondi l’investimento, noi ce l’auguriamo, ma indubbiamente si dovranno dar da fare.
Ultimo appuntamento dell’anno al Velo Pastry Season. Si chiude con due veri “big”: Luca Montersino uno dei più noti pasticcieri d’Italia e Gabriele Bianchi, forse il cameriere più celebre. Luca incanta i presenti con i suoi racconti sulla pasticceria salutistica, un tema a lui caro e che approfondisce da tanti anni, poi fa assaggiare i suoi biscotti e la sua torta natalizia abbinata alla crema al panettone di Ciro Chiummo il pasticciere resident del First Dolce. Poi è il momento di Gabriele Bianchi che presenta il suo ultimo libro, sul tè e i possibili e azzardati abbinamenti, e per l’occasione Filippo Passariello offre ai presenti il raro tà bianco con foglioline d’oro. Continuaerà fino all’Epifania la show room dei panettoni dei vari Maestri Pasticcieri che hanno aderito all’iniziativa: oltre a Luca Montersino e Ciro Chiummo, anche Salvatore De Riso, Denis Dianin, Paolo Sacchetti e Chicco Cerea. Poi dopo le feste preparemo il calendario del 2022: sarà un anno molto dolce per Roma!
Difficle dire di no a Maurizio Cortese e quindi eccoci a tavola con un bel gruppo di colleghi (Luciano Pignataro, Albert Sapere, Guido Barendson, Antonio Scuteri), di ristoratori valenti come Peppe Guida e Mariella Caputo, di produttori (Claudio Cerati per il salmone e Tenuta Fontana e Abbazia di Crapolla per i vini). Si beve bene, si mangia pure l’ottimo pescato locale e soprattutto si passa una bella serata, brindando e scongiurando il covid!
Sotto alla bandiera del ciliegiolo di Narni troviamo un nucleo di produttori che ha deciso di puntare su questo vitigno per valorizzare al meglio la vocazione vitivinicola del territorio. Sono sei: Bussoletti, Marchesi Ruffo della Scaletta, Sandonna, Tenuta Cavalier Mazzocchi 1919, Tenuta Casale Milli, Tenuta Fabbrucciano. Li ritroviamo tutti alla Cantina dei Marchesi Ruffo della Scaletta, proprio sotto la Rocca di Narni per una degustazione aperta ad un gruppo di colleghi interessati a scoprire le potenzialità di questo vitigno poco ancora conosciuto, che in effetti si dimostra, attraverso le varie etichette, identitario, ma con ampia varietà di prospettiva. Ad organizzare la degustazione con il solito garbo è Carlo Zucchetti, e si finisce alla grande con il pranzo preparato per l’occasione dai Fratelli Serva della Trota di Rivodutri.
Senso, ristorante dell’Eala Resort
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Denis Dianin al Velo Pastry Season
Tanta gente l’altra sera per il terzo appuntamento della Velo Pastry Season: con il Maestro pasticcere Denis Dianin che ha presentato il suo panettone (in vendita come quelli degli altri Maestri Pasticceri invitati nella Show Room di Velo) e altri prodotti tra i quali l’ormai celebre panettone in vasocottura. Ottimo anche il dessert al piatto presentato per l’occasione e realizzato a 4 mani con Ciro Chiummo. La rassegna si chiuderà lunedì 13 con Luca Montersino e la partecipazione straordinaria di Gabriele Bianchi che presenterà il suo nuovo libro sul tè (e non solo).