Ringraziamo Marta Bidi dei Tre Baroni per aver portato Fausto Arrighi ed il sottoscritto a scoprire questo piccolo caseificio che fa quello che è probabilmente il miglior abbucciato del territorio. Forme stagionate di medie dimensioni che affinano per quasi un anno. Alla base un lavoro quotidiano e paziente, dalle pecore allevate in proprio, alla mungitura e alla lavorazione della cagliata. Silvia e Marco Fioravanti portano avanti con modestia e passione il loro lavoro, speriamo non si stanchino! la nuova generazione sembra avere altri interessi.
Prodotti&Vini
Non c’è solo Bronte, ma anche il pistacchio della Val del Platani con tanti piccoli produttori che hanno dato vita ad un’Associazione attiva con presidente Marcello Di Franco. La cittadina di Raffadali non solo è al centro di questo territorio ma gode di un’importante vetrina: la grande bella e funzionale pasticcieria Le Cuspidi, un vero centro goloso di prelibatezze dolciarie e tutto campo che vede il pistacchio protagonista in mille modi. C’è anche una produzione di prodotti con base pistacchio di ottima qualità e a loro è stata affidata la raccolta dei pistacchi della Valle dei Templi per una produzione marchio Diodoros.
Imbattersi prima in una coppia così giovane, appassionata e sincera come quella di Valeria e Giuseppe, e poi in un gregge di capre girgentane è tanta roba! Una giornata veramente fortunata quella che abbiamo avuta organizzata dall’infaticabile Fabio Gulotta. Il paesino, Joppolo, è piccolo, all’interno di Agrigento, il loro caseificio lo è ancora di più. Però è tenuto con destrezza e amore. Adiacente ad uno slargo con murales dove abbiamo organizzato un piccola degustazione che ci ha confermato la bontà dei formaggi in questione: eleganti, ricchi di profumi, equilibrati tra la parte acida e quella aromatica. Poi siamo andati a vedere le capre, la seconda emozione. La capra girgentana rischiava persino di scomparire ed è un animale bellissimo, elegante, sensibile, maestoso con le lunghe corna attorcigliate che non si incurvano ma salgono dritte verso il cielo. Qui nascerà un formaggio particolare inserito nel paniere Diodoros.
I fichi d’India e le mandorle della Valle dei Templi che fanno parte del progetto Diodoros vengono lavorati in un piccolo laboratorio alla periferia di Agrigento. Siamo andati a vederlo per scoprire una serie di prodotti di ottima qualità: succhi, mandorle all’origano, pesto di mandorle, gelatine e confetture varie. Siamo a livelli di microartigianalità e si apprezza la passione e la dedizione della famiglia che ci lavora.
Da 40 anni esiste ed ormai rappresenta l’eccellenza nella produzione oleica della Sicilia. Tenuta Valparadiso prende il nome dalla contrada, un territorio indubbiamente bello, integro come il nome suggerisce. E in 40 anni la tenuta si è allargata, la produzione si è affinata cercando di migliorare ogni dettaglio. Il risultato è eccellente, biologico in larga parte con una punta d’eccellenza: il Diodoros, da olive raccolte solamente nel Parco della Valle dei Templi. La qualità emerge anche da altri particolari: la pulizia della produzione, la bellezza dell’Accademia adiacente dotata di piccola sala riunione e cucina. Tutto fatto con arredi moderni, funzionali ed eleganti che non ti aspetteresti in un angolo così remoto. Infine l’ospitalità: non una semplice degustazione di oli, ma un vero piccolo banchetto di ingredienti e sapori della valle.
Sta nascendo nella piana sotto Naro una bella azienda a tutto tondo. Un antico baglio che la famiglia Bonsignore sta completando di ristrutturare con fedeltà del disegno originario, e che sarà presto aperto all’accoglienza. Intorno le vigne (alcune di recupero, altre appena piantate) daranno vita ad un’azienda vinicola non priva di ambizione. Sono già tre le etichette presenti, un nero d’avola in purezza, un grillo e un blend di nero d’avola e syrah dedicato al Cubburo, l’antica struttura di vedetta posta in alto a dominare la valle. Un’azienda biologica che cura l’impatto ambientale con grande attenzione al recupero dell’acqua. I vini sono alle prime battute ma già convincenti, in particolare il blend Cubburo fruttato e speziato si apprezza per equilibrio e piacevole bevibilità.
Avevamo conosciuto questa azienda vinicola cooperativa a Wine Net, la rete appunto di cooperative del vino messa a punto da Lavinia e Fabio Piccoli. Erano venuti ai nostri eventi e ci aveva colpito la qualità dei vini. In viaggio ad Agrigento eccoci a visitare questa bella cantina, accolti da Salvatore Messina, il bravo direttore commerciale. CVA è innanzi tutto una bella storia, nasce da un antico latifondo ed ora si appoggia su circa 300 conferitori per quasi 900 ettari di vigne. In pochi anni si è fatta notare, grazie alla lungimiranza del Presidente Giovanni Greco che ha saputo coinvolgere nel progetto uno dei migliori conoscitori del nero d’avola, Tonino Guzzo, lunghi anni da Tasca d’Almerita. Il risultato è convincente, i vini destinati perlopiù all’horeca hanno un rapporto prezzo qualità davvero notevole. Il covid e l’inevitabile calo della ristorazione, ha spinto a realizzare una linea di etichette anche per la GDO.
Era da tanto tempo che volevamo passare al panificio Longoni, così giorni fa, trovandoci nelle vicinanze di Porta Romana ce lo siamo ricordati. Forse erano tante le aspettative e un pò di delusione c’è stata. Il locale è decisamente bruttino, specie all’esterno, e, salvo il pane, le alternative non sono poi tante: pizza buona, ma nella media, e il croissant (o meglio la brioche, visto che del croissant ha poco) anche questo non brilla. Abbiamo preso due tipologie di pane. Il pane del sud, buono ma ce l’aspettavamo più acido, e quello ai cereali, per giunta aperto dopo una settimana, che si è rivelato ottimo. Ultima annotazione: ci avevano detto che il personale era scortese, ed invece con noi è stato gentilissimo.
Claudia ed Alberto Carretti ci hanno accolto con semplicità, ma tanta attenzione. Lui è un esperto enologo, ma l’avevamo conosciuto anni fa più per il parmigiano ed il culatello (altre sue passioni). Lo visitiamo per la prima volta a casa sua, e che casa! Una dimora nobile, con belle sale interne e intorno una vigna che negli ultimi anni sta decisamente crescendo sotto la guida attenta di Alberto. Tante sono le etichette e l’assaggio di alcune di queste ci conferma il percorso di qualità, per altro anche originale, che Alberto sta seguendo, impostando il lavoro in modo minuzioso ed attento ai dettagli che fanno la differenza. E non è solo vino: la colazione al mattino è un esempio con il buon pane fatto in casa, lo yogurt e le torte, è venendo al salato, quando si parla di salumi Alberto non sbaglia mai. Podere Pradarolo è un bell’esempio di ospitalità.
Accogliente è dire poco, Lorenza non voleva quasi venir via: Borgo San Daniele è cantina, ma anche ospitalità, senza confine certo. Convivono che meglio non si può in una situazione così gradevole che sembra di stare a casa. La cura dei dettagli fa la differenza, l’eleganza delle soluzioni scelte per gli oggetti e gli arredi ti circonda e la colazione al mattino basterebbe fino a sera. Venendo ai vini ritroviamo una gamma completa dei vini friulani con un ottimo rapporto prezzo qualità sia per i vini più correnti che per quelli più esclusivi, compreso anche il pignolo in genere molto costoso e qui comunque avvicinabile. Abbiamo anche pasteggiato volentieri con la linea base vigna Jiasik, ed infine una citazione per i due vermouth, il bianco più vicino alla tipologia classica, il rosso molto più particolare che ci ha colpito. Infine grazie ancora ai due fratelli e in particolare ad Alessandra che ci ha veramente “coccolati”.