Ed ecco qui le immagini della Finalissima del Premio Emergente con la sequenza dei 5 concorrenti con i loro piatti. Ricordiamo che ognuno doveva fare un menù di 4 portate partendo da zero e avendo 5 ore di preparazione e 45 minuti per il servizio. Non è facile e per farlo più difficile abbiamo introdotto per la seconda portata la mistery box che in questo caso aveva la pasta del pastificio dei Campi, il parmigiano reggiano del Consorzio, l’olio d’oliva di Olitalia, le coppiette di maiale, l’ananas e altri prodotti minori.
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Altre immagini della ricca giornata del lunedì a Cooking for Art caratterizzata da ben due pranzi in parallelo con il Consorzio del Morellino e la cucina di Marco Bottega e degli Chef Blancs, e dalle esibizioni dei noti pizzaioli, come Salvatore Salvo, Simone Padoan, Pasqualino Rossi ed altri ancora. Mentre intanto al Mercato altre botteghe romane propongono i loro prodotti e i loro elaborati.
La giornata del lunedì di Cooking for Art vede sempre la premiazione dei migliori ristoranti secondo la guida del Touring Club e la consegna dei premi speciali grazie al contributo di alcuni sponsor. Un momento importante per noi, ma anche per il pubblico che vede transitare il fior fiore della ristorazione del Centrosud.
Cooking for Art, tra botteghe ed alberghi, per finire con l’Enoteca Pinchiorri
E il giorno degli alberghi con numerose strutture del Centrosud che vengono premiate per lasciare poi la scena alle migliori Botteghe di Roma. Fuori si svolge la gara della pizza, l’area mercato si conferma un polo di grande attrazione, mentre al livello superiore vanno in onda il pranzo di Davide Del Duca e si conclude la serata nel modo migliore: con la cena dell’Enoteca Pinchiorri, uno dei migliori ristoranti d’Italia, della quale almeno citiamo lo straordinario agnello.
La miglior finale di sempre testimonia la crescita del talento dei giovani chef, e premia la maturità di Ciro Scamardella che con simpatia, un pizzico di umiltà, indubbie doti tecniche, ha saputo convincere la giuria. Il suo piccolo menù servito ieri sera si è dimostrato complessivamente il più equilibrato, convincente, senza per questo essere banale o piacione. Ma anche gli altri hanno sorpreso per doti e capacità: da Marcello Tiboni (Locanda Walser di Riale Formazza) che ha ben giostrato con i sapori delle sue montagne a Francesco Brutto (Undicesimo Vineria di Treviso) sempre originale e audace con le sue foglie erbe ed accostamenti imprevedibili; da Giuseppe Lo Iudice (Retrobottega di Roma) il più abile a fare ottime cose con pochi ingredienti a Isabella Potì (Bros di Lecce) che unisce grazia precisione ed eleganza a soli 20 anni! Insomma una finale da incorniciare. Ma torniamo a compimentarci con Ciro Scamardella, 28 anni, sous chef di Roy Ceceres a Metamorfosi di Roma che con una “fresella” intrigante e composita, e dei “ceci e baccalà” in versione innovativa ed elegante, ha convinto la giuria composta da Guido Barendson, Gianfranco Vissani, Giuliano Baldassarri, Riccardo Monco e Francesco Bracali.
Questi i concorrenti, sono arrivati qui dopo una severa selezione tra quasi 40 candidati di tutta Italia: Indrit Haraciu, Matteo Moretti, Pier Daniele Seu, Angelo Rumolo, Francesco Vitiello, Pier Luigi Madeo. E la giuria che vedeva tra i suoi componenti alcuni giornalisti specializzati e pizzaioli del calibro di Enzo Coccia, Giancarlo Casa e Matteo Aloe, dopo otto ore di competizione ha emesso il verdetto: due premi minori, ma importanti e accompagnati da un omaggio di prodotti della Confagricoltura a Angelo Rumolo per la tradizione e Francesoc Vitiello per l’originalità. Ma il premio più importante lo vince Pier Daniele Seu del Gazometro 38 di Roma, lui è il miglior giovane pizzaiolo del 2016! E grazie ancora a Lorenza Fumelli che ha brillantemente condotto la gara, ai tanti giurati e agli sponsor che ci hanno sostenuto, in primis Agugiaro&Figna e Forni Valoriani.
Densa di contenuti la prima giornata di Cooking for Art: si fa fatica a stare dietro a tutti gli eventi. Dall’animata area della pizza dove si svolgono le esibizioni di pizzaioli famosi (da Piedimonte a Pappalardo, da Giancarlo Casa a Pino Arletto ed altri ancora) alle due cene che hanno visto la presenza di chef del calibro di Luigi Taglienti (del nuovo e già lanciatissimo ristorante Lume) e dei Fratelli Serva, una vera sicurezza per la loro affidabile e costante qualità. L’area del mercato, novità di questa edizione, ha visto la presenza di alcune tra le migliori botteghe di Roma che hanno qui proposto la loro migliore produzione anche per la degustazione immediata. Ma noi abbiamo più che altro vissuto il ritmo del palco principale dove si sono alternati chef ormai già ben conosciuti ma che con Emergente hanno trovato la loro prima notorietà. Oggi, dalle 12 alle 21 si replica con altri contenuti ed eventi. Inutile dire che Vi aspettiamo.
Chi sarà il miglior chef emergente del 2016? Lo sapremo lunedì al termine della finalissima che vedrà impegnati i 5 vincitori delle precedenti tappe di Emergente, ed anche scopriremo chi vincerà la gara della pizza riservata sempre ai giovani pizzaioli. Gare ma anche esibizioni di chef famosi, un tempo emergenti, dei vincitori delle gare della FIC. Al solito sarà presentata la nuova guida del Touring Club Italiano e, novità di questa edizione, la premiazione delle migliori botteghe che avverrà la domenica. Tanti insomma i contenuti, le gare, gli eventi: Vi aspettiamo. Sabato dalle 16 alle 23, domenica dalle 12 alle 22, lunedì dalle 10 alle 17.
Comoda, nel pezzo di strada panoramica che porta dall’Arco Felice a Pozzuoli, un locale grande e frequentatissimo pranzo e sera. Pizza e non solo accompagnata da un giudiziosamente essenziale menù del giorno di ricette classiche, da qualche preparazione tipica di rosticceria. Un arredo accattivante pulito e moderno, qualche buona birra e un servizio veloce completano il quadro.
Montesilvano Colle è piccolissima in confronto al lato mare, ma il piccolo borgo, a lungo abbandonato, ora sembra destinato a nuova vita. C’è già un ristorante che ci ha provato, Ninì, a fine della passeggiata che circonda il colle, e ora questo progetto ancora più ambizioso di Bruno Peca: un circolo culturale, con opere d’arte in esposizione e varie iniziative, che trova il suo fulcro nella Locanda di poche (ma confortevoli e anche divertenti per l’arredo inusuale) camere, e nel ristorante, anche questo molto piacevole, che però vedremo in un post dedicato.