Gran parte della cucina di St Moritz è affidata ad italiani, pensiamo a Mauro Taufer al Badrutt’s Palace, a Salvatore Frequente al Carlton, a Martin Dalsass al Talvo, ed altri ancora. Però in larga parte è cucina che cede il passo alle esigenze dell’albergo ospitante. E’ la prima volta invece che un ristorante italiano trova dimensione e immagine in un grande albergo: Siamo al Carlton dove il vecchio gourmet cinese di lusso Tschine, da quest’anno vede l’impronta della celebre famiglia di Bergamo.
Gran parte della cucina di St Moritz è affidata ad italiani, pensiamo a Mauro Taufer al Badrutt’s Palace, a Salvatore Frequente al Carlton, a Martin Dalsass al Talvo, ed altri ancora. Però in larga parte è cucina che cede il passo alle esigenze dell’albergo ospitante. E’ la prima volta invece che un ristorante italiano trova dimensione e immagine in un grande albergo: Siamo al Carlton dove il vecchio gourmet cinese di lusso Tschine, da quest’anno vede l’impronta della celebre famiglia di Bergamo. Sono tanti e si alternano con lena, ma sono tranquilli perchè a dirigere c’è Luca Mancini, giovane e bravo, già a noi noto perchè lo scorso anno ha sfiorato la vittoria a Emergente Nord a Pavia. Assaggi di classe sia per tecnica che per materia prima confortati dal servizio impeccabile di Giovanni Cilento. Speriamo veramente che il ristorante possa essere confermato per gli anni a venire, sarebbe un vero successo non solo per i Cerea, ma per l’immagine dell’Italia. Nel frattempo procede a gonfie vele e nel primo mese ha fatturato quasi quanto tutta la stagione del Tschine nell’anno precedente!