Dobbiamo a Roy Caceres una delle migliori cene dell’anno che si sta chiudendo. Ha avuto buoni maestri, non ultimo Bruno Barbieri alla Solarola, dove l’abbiamo conosciuto tanti anni fa, però è cresciuto quasi da solo, senza il peso delle a volte ingombranti (ma dovute) radici che frenano qualche nostra bella speranza, e ora ci offre una delle cucine più interessanti della Capitale e non solo. Ha forse innata la giusta predisposizione all’equilibrio e alla pulizia del piatto, evita il superfluo e non sconfina nel rarefatto. C’è precisione e gusto, manca ancora qualcosa nell’area “primi piatti” che vorremmo ancora più convincente e con meno ridondanze. Ma è da seguire e , per chi ancora non lo conosce, da visitare. Metamorfosi a Roma, zona Parioli.
Dobbiamo a Roy Caceres una delle migliori cene dell’anno che si sta chiudendo. Ha avuto buoni maestri, non ultimo Bruno Barbieri alla Solarola, dove l’abbiamo conosciuto tanti anni fa, però è cresciuto quasi da solo, senza il peso delle a volte ingombranti (ma dovute) radici che frenano qualche nostra bella speranza, e ora ci offre una delle cucine più interessanti della Capitale e non solo. Ha forse innata la giusta predisposizione all’equilibrio e alla pulizia del piatto, evita il superfluo e non sconfina nel rarefatto. C’è precisione e gusto, manca ancora qualcosa nell’area “primi piatti” che vorremmo ancora più convincente e con meno ridondanze. Ma è da seguire e , per chi ancora non lo conosce, da visitare. Metamorfosi a Roma, zona Parioli.