Ovo, ovvero Carlo Cracco a Mosca

4 anni fa eravamo qui, al primo piano dell’Hotel Lotte, ad assaggiare i piatti di Pierre Gagnaire. Oggi al suo posto è questo OVO di Carlo Cracco. Siamo contenti per un doppio motivo: l’affermazione della cucina italiana e il livello di cucina che abbiamo trovato. Nulla da invidiare a Pierre Gagnaire, stile differente ma sempre grande cucina firmata Carlo Cracco, e ben eseguita interpretata e proposta da Emanuele Pollini, giovane elegante chef che con una piccola brigata fa veramente ottime cose. In sala accoglie con professionalità ed esperienza il bravo Alessandro Troccoli, il menù suggerisce varie proposte e un interessante percorso di degustazione. Il buon giorno si vede dal mattino: il ramo degli stuzzichini è bello e buono, poi un inizio scontato ma dovuto con il crudo di mare, ed ecco che arriva il piatto memorabile: l’insalata di granchio del Mare Artico merita da sola il viaggio. Eravamo già soddisfati, ma come non citare il lodevole pinzimonio e ancora di più il tuorlo non tuorlo, un piatto vegetariano divertente ed intelligente? Difficile mantenere quest’altissimo livello ed infatti il piatto meno convincente sono gli spaghetti a vongole coperti dal troppo peperone, ma riscattati dai successivi intriganti tagliolini con caviale e olio di alghe. Classico il secondo e si chiude con due dessert (meglio lo spettacolare e leggero tiramisù del mandarino e della piccola pasticceria). In sintesi un’ottima cena che non sfigurerebbe in Italia e che rappresenta una delle migliori esperienze che abbiamo fatto di cucina italiana all’estero.

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