A raccontare i tanti contenuti della prossima edizione del Merano Wine Festival è proprio l’ideatore, Helmuth Koecher in occasione dell’Anteprima che si è svolta all’Acquario Romano in quest’ultimo weekend. Tra i tanti contenuti c’è anche Emergente Sala selezione Nord, che quest’anno si svolgerà proprio dentro il Kurhaus venerdì 8 novembre con sessione di prova anche il giovedì 7 pomeriggio. Un’occasione per trasmettere ai media romani tante informazioni, ma anche per assaggiare qualche buon vino. Infatti come d’abitudine sono presenti una 50ina di aziende di tutta Italia. Due brindisi da ricordare sugli altri: quello con i vini di Venturini Baldini e l’amico Alessandro Scorsone, e poi al vicino Mercato Centrale di via Giolitti quello con Gianfranco Boccoli, dedicato a Luca Boccoli, in costante recupero e al quale va tutta la nostra stima ed affetto. Quest’anno c’è anche una collaborazione in atto con l’Associazione Les Collectionneurs rappresentata da Stefano Pesce. E abbiamo il piacere di presentare al pubblico romano due giovani chef qui non tanto conosciuti: Andrea Besana del Resort Le Ville a La Spezia, e Alberto Sparacino di Cum Quibus di San Gimignano.
Alberto Sparacino
La cittadina è bella famosa e molto frequentata, i locali tutti pieni anche in un qualsiasi lunedì autunnale, dal di fuori sembrano un pò tutti uguali, con ambienti rustici e menù che strombazzano pici e tartufo. Ma il Cum Quibus vuole fare la differenza con il nome, con la sua proposta di cucina innovativa, con il suo prezzo decisamente superiore alla media. Ma il locale vale, non tanto per la saletta un pò angusta e semplice (e la cucina pure è piccolina, anche se piena di ogni tecnologia possibile), quanto per l’ottima gestione della sala ad opera dell’esperto titolare e per la cucina che si allontana dal territorio ma non perde la bussola. Alberto, lo chef, è giovane, conosciuto ad Emergente un paio di anni fa, e ora ancora più maturo. Una serie di piatti che assorbono varie contaminazioni, a volte si complicano la vita con troppi ingredienti, non tutti indispensabili, ma che lasciano il segno per l’eleganza e per il buon equilibrio. Gradiremmo magari qualche più incisivo contrasto, qualche nota acida in più, ma comunque la tavola merita e sarà interessante vederne l’evoluzione.