Abbiamo avuto anche un’inaspettata visita di un Hacker, che ovviamente considerava la “sala” come una sua sala divertimenti. Superata l’intrusione la selezione è ripartita con un ulteriore, ma questa volta tutto sommato gradito, imprevisto finale: i sei giurati si sono equamente divisi tra Francesca Sileoni di Uliassi e Andrea Diolaiuti del Borgo San Felice. Ambedue infatti hanno dimostrato tanta qualità, ma ricordiamo anche gli altri due concorrenti: Alin Florin Bontas del Pellicano ed Elena Petronela del Mater (Hotel Tre Baroni), che non hanno affatto sfigurato a testimoniare l’alto livello di questa selezione. Alla fine abbiamo deciso di lasciare l’exaequo e ammettere ambedue alla finale. Ricordiamo i giurati: Andrea Giosuè F&B del Chapter che ci ospitava, Bruno Gambacorta di Eat Parade, Aldo Fiordelli Guida Espresso, Federico Bianconi Hotel Seneca, Massimo Di Cintio collega e ideatore di Meet, Andrea Zana gm dell’Hotel San Pietro di Positano. Al solito i temi della gara sono partiti dai prodotti degli sponsor (che ringraziamo per il loro sostegno a queste competizioni) per allargarsi poi a trattare i tanti problemi che il servizio di sala deve ogni giorno affrontare. Oggi pomeriggio va in scena l’ultima batteria, quella dedicata ai concorrenti del Lazio.
Aldo Fiordelli
Una giornata in plein air fronte mare ad assaggiare ben 20 ricette di 20 chef con 20 oli diversi e 20 Franciacorta con in quali brindare. Una giornata impegnativa? Alla fine è stata invece piacevolissima grazie proprio al contesto e al meteo favorevole. La Rotta del vino e dell’olio è un evento ormai consolidato. Eravamo andati anni fa, e ci siamo ritornati su invito di Aldo Fiordelli che ora ne cura il coordinamento. E’ un evento che piace a tutti, agli chef che ne approfittano per passare una giornata fuori dal quotidiano, alle barche che vvino un momento di gran festa, al pubblico che segue. Venendo alla parte gastronomica è stato alto il livelli di quanto realizzato, anche se molti chef hanno scelto ricette poco rischiose, privilegiato crostacei nobili, esagerato nell’estetica (l’impiattamento è stato finito a terra e questo secondo noi andrebbe vietato dal regolamento).Alla fine la giuria ha decretato i vincitori: Stefano Terigi de Il Giglio di Lucca, miglior piatto in assoluto e per l’abbinamento con il Franciacorta (Contadi Castaldi); Jaun Quinero di Poggio Rosso per la combinata (piatto+barca); Marco Cahssai di Atman premio della critica. Un giudizio che premia tra l’altro i due chef vincitori delle ultime edizioni di Emergente (Terigi e Quintero).
Grazie a Sara Carmignola che ci propone questa rara degustazione! Vecchie annate del brunello Lisini presentate dall’enologo Filippo Paoletti e dai titolari Ludovica e Carlo Lisini. Con noi Katarina Andersson, Marco Bechi, Riccardo Viscardi, Aldo Fiordelli, ben più preparati del sottoscritto ed è quindi un piacere sentirli dissertare. Comunque abbiamo molto apprezzato la degustazione, seguito con interesse la descrizione delle varie annate e siamo rimasti colpiti in particolare dal 1975, integro e ampio, e dall’Ugolaia 1990. Altre annate: 1970. 1983 riserva, 1985, 1995, 2004, 2009 le ultime di Ugolaia.
Un quarto di secolo fa la prima edizione ad Argente, poi poche altre. Non ce ne siamo persa una: Saperi e Sapori è stato il primo vero evento gastronomico d’Italia, una vetrina per alcuni chef già allora famosi, un punto di incontro per altri che nessuno ancora conosceva, come un certo Ferran Adrià o Massimo Bottura poco più che ventenne. Ora Igles riprende il suo cammino, purtroppo interrotto, per riproporre un nuovo Saperi e Sapori nel lusso e nello splendore di Villa Rospigliosi. Tre serate, tema caccia, noi siamo stati alla prima. Un menù di grande spessore, un servizio altrettanto efficiente e puntuale, una serie di vini interessanti. Insomma sono ripartiti alla grande. Una breve carrellata dei piatti: pane vario sfornato da Franco Franciosi di Mamma Rosa (Avezzano), antipasto di gran gusto ma un pò piacione di Uliassi (con mezz’etto di tartufo sopra), tortelli intensi e giustamente masticabili di Peter Brunel. Poi i due piatti sopra le righe: le “non” tagliatelle di zuppa di mare addensata di Roy Caceres, solo troppo impegnative come porzione, ma assai intriganti, e la classica coscia fondente di anatra (a trovarne di cosi buone!) di Philippe Leveillè. Difficile chiudere con un dessert ispirato alla lepre, ci ha onestamente provato Aurora Mazzucchelli.
E’ molto bello il porto turistico di Rosignano che da tanti anni ospita una competizione gastronomica abbinata ai vini e agli oli. Ci partecipano chef noti e alcuni meno noti con un giusto spirito di relax ed allegria. Ci mancavamo da anni e siamo questa volta riusciti a ripassarci approfittando anche della bella giornata. Per la cronaca, primo il Casale del Mare, secondo BSJ di Firenze (Peter Brunel) e terzo un dilettante, un armatore rimasto senza lo chef che ha ugualmente cucinato (e bene!)
E’ un concorso originale, consolidato e di successo. Un’occasione per salutare amici e colleghi in modo informale e va dato atto a Gianni Mercatale, l’ideatore dell’evento, di saperlo portare avanti con arguzia perizia, quasi in punta di piedi, senza eccessivo clamore intorno. Abbiamo passato qualche ora in modo molto piacevole giudicando piatti di persone appassionate. Piatti quest’anno particolarmente centrati sul tema: cibo da spiaggia. E il ritorno sulla vera sabbia, dopo qualche edizione più comoda e raffinata, ha ridato all’evento il suo slancio un pò rustico, ma divertente e spontaneo che secondo noi è la formula più giusta. Bravo Gianni, come sempre.
Grande serata al Teatro del Sale per celebrare la cucina giapponese. In realtà ne è uscita fuori una serata fusion, con una serie di piatti nippotoscani cucinati a 4 mani da Fabio Picchi e gli chef arrivati da lontano. Non ci si è di certo annoiati, sia per il “colore” festoso dei tanti invitati orientali elegantissimi nei loro vestiti, sia per l’incontenibile esuberanza del padrone di casa, Fabio Picchi, vero mattatore della serata. Una serie di assaggi, che volevano divertire, interessare e attirare l’attenzione su alcuni prodotti poco noti al pubblico italiano. Crediamo che l’intento sia stato raggiunto.
Vinovip a Cortina è uno degli inviti più graditi dei tanti che riceviamo lungo l’anno. Unisce l’approfondimento delle degustazioni e dei talk show agli assaggi in alta quota che sono quelli che noi più amiamo perchè ci piace la montagna e gustarsi un buon vino tra le vette è veramente un’esperienza che si ricorda. Quest’anno doppia degustazione a due quote diverse lungo le Tofane. Prima le bollicine e poi alcuni vini emergenti…una delizia! e complimenti a Civiltà del Bere e ad Alessandro Torcoli per l’ottima organizzazione.
Si è conclusa la prima giornata di questa nuova edizione del Premio Miglior Chef Emergente del Centro Italia. Marco Mengoni va in finale con Gianluca Gorini domenica 23 settembre. Bravissimi anche tutti gli altri giovani chef che hanno reso questa gara interessante, coinvolgente e appassionata.