La distilleria è in un piccolissimo borgo, a Faver, ma in magnifica posizione dominante la val di Cembra. Ci accoglie Bruno Pilzer, distillatore storico e personaggio affascinante. I suoi distillati sono buonissimi, ma sentirlo parlare e descriverli rende la visita unica. Assaggiamo la sue classiche grappe, che fanno parte della storia sociale della valle, ma anche i nuovi distillati ed in particolare le varie tipologie di gin che ha messo a punto (anche con l’aiuto di Alessandro Gilmozzi), sono di grande interesse.
Alessandro Gilmozzi
Gli Ambasciatori del Gusto hanno organizzato ieri sera un’importante serata in favore di Amatrice. 7 chef famosi si sono esibiti nei bellissimi spazi dell’Open Colonna. Noi siamo arrivati un pò tardi e quindi non abbiamo potuto vedere gran parte dei piatti preparati, ma almeno salutare i convenuti.
Italian gourmet al Superstudio, una specie di Taste al coperto con solo chef stellati, il tutto organizzato come un grande village con ampie cucine di supporto. C’era anche un convegno sul futuro delle guide, con vari noti Curatori di Guide (anche il sottoscritto) e alcuni Chef in rappresentanza delle associazioni. Si doveva parlare del futuro, poi ognuno ha parlato dei propri casi personali. Insomma un’occasione persa. Meglio andare a vedere cosa combinavano i cuochi nei loro box.
Mai stati a Gusto in scena prima d’ora, ma visto che eravamo a Venezia un salto era d’obbligo. La location è superba, le varie sale bellissime in particolare il salone superiore, monumentale. Non molti i produttori di food, più numerosi quelli del vino, mentre sul palco della cucina si sono alternati Herbert Hintner, Alessandro Gilmozzi (mentre eravamo lì) per chiudere con Paolo Teverini la giornata. Marcello Coronini ha avuto l’intuizione prima di altri di battere la strada delle intolleranze e delle dietologie particolari con la sua Cucina dei Senza sulla quale ha scritto anche un libro. E qui sul palco si sono presentate alcune ricette ispirate a questo tema.
Le “cene stellari” si avviano al termine, e dopo tanti illustri nomi ecco arrivare Alessandro Gilmozzi, forse meno noto di Uliassi e Cerea (tanto per fare due nomi) ma molto bravo e con una cucina di grande interesse e diversa da quello che si vede abitualmente in giro. Porta dalle Alpi il profumo dei boschi e il sapore delle erbe di montagna, e sorprende tutti con una serie di assagi di alto livello che terminano con un piccolo capolavoro: la finta corteccia di crumble diversi con gelato e radice amara di liquirizia caramellata. Complimenti infine a tutti i ragazzi de Les Paillottes, una squadra formidabile, in cucina come in sala, tutti giovani simpatici e anche di bella presenza che sotto la guida di Andrea La Caita dimostrano come si può conciliare la quantità dei grandi numeri con la qualità dell’efficienza e del sorriso.
Doveva essere un aperitivo e alla fine abbiamo avuto un lungo menù degustazione non disponibile in genere al wine bar, ma solo al ristorante gourmet (Molin a Cavalese). Una serie di assaggi di assoluto livello che confermano non solo la valenza dello chef, ma anche l’interessante evoluzione: sempre più presente il territorio con le sue erbe muschi e sentori, sempre più intrigante il risultato. Tutto più che buono con la coda in basso e lo straordinario gelato alla corteccia a chiudere la bell’esperienza. Bravo Gilmozzi, una delle migliori cucine dell’intero arco alpino.
“Un Altopiano da gustare” : la domenica pomeriggio, il cooking show sulla prima colazione
Il pomeriggio di domenica è stato animato da gustosi showcooking dedicati interamente alla prima colazione. Dolce o salata l’importante è che venga consumata quotidianamente e in maniera varia. Un pomeriggio che grazie a Rigoni di Asiago ha divertito e fatto assaggiare creazioni di famosi chef a curiosi e non, rendendo anche la prima colazione un momento gourmet. Il tutto si è concluso con un saluto finale e l’auspicio di potersi rivedere l’anno prossimo nella stupenda cornice dell’Altopiano di Asiago.
Emozionante ritrovarsi in questa VIP Lounge sospesa sulla pista del salto dal trampolino in val di Fiemme! E mentre alle nostre spalle gli atleti si esibiscono con salti e velocità da capogiro (quasi 100km all’ora), chef e campioni dello sport si alternano ai fornelli per dimostrare a tutti che anche la cucina, come lo sport, unisce.
Siamo stati un pò travolti dalla gente e dai tanti contenuti dell’evento. Un susseguirsi di chef bravi che pochi si aspettavano perchè perlopiù poco noti alla gran parte della gente. Ci siamo anche divertiti e questo è un bel segnale.