Anche nella seconda edizione, appena conclusasi all’Hotel Palace di San Marino, sono stato invitato e tenere una masterclass. Il piacere è doppio in quanto Sommelier Coach si distingue dai tanti percorsi formativi per aver scelto un percorso molto focalizzato sulla valorizzazione della persona umana, attraverso testimonial, e personaggi non banali anche fuori dal settore. C’è coinvolgimento, spirito di gruppo e anche, perchè no?, un pizzico di allegria che alla fine non guasta e contribuisce al successo dell’evento. Gennaro Buono ed Enrico Mazza, i due titolari e ideatori, poi inseriscono durante l’anno alcune esperienze dirette (Sensory Campus) che approfondiscono particolari temi in presa diretta.
Alessandro Natali
Radici, questo il nome del bel resort Borgo Chiaracia, allungato nel verde dell’altopiano che divide il Lazio dall’Umbria. Un nome evocativo, per altro molto usato a qualsiasi parallelo, le radici sembra che stiano a cuore agli chef come alla loro clientela. In questo caso siamo di fronte ad una cucina di buona tecnica, varia e ben eseguita, che spazia in lungo e largo mostrando le doti di una brigata affiatata. Però non parliamo di radici, sia in senso stretto (nemmeno un tubero nelle ricette) sia in senso evocativo in quanto poi arrivano piatti con scarso legame con il territorio e quando questo esiste, vedi il maialino del posto, viene poi elaborato in un contesto completamente artefatto. I piatti migliori? l’ottimo piccione e il buon dessert al miele, mentre di fortemente negativo non c’è nulla se non una tendenza alla ridondanza delle ricette (troppo ragù nei cavatelli, troppa spuma di formaggio sull’uovo, troppa salsa sul maialino ecc..). Il servizio è efficiente e preparato, però poco coinvolto nella conduzione della cena, l’ambiente moderno e pulito, il dehor con il verde dei prati che si allunga verso l’orizzonte rende la serata ancora più piacevole. Era anche una serata dedicata agli Champagne Extrè, che sono ben 13 tutti diversi, tutti buoni, alcuni sopra le righe. Nonostante l’impegno della tavolata ci siamo fermati a 6 etichette. C’è spazio per un’altra serata!
Castel Giorgio è all’incrocio di tre regioni (Umbria, Lazio e Toscana) eppure sembra discosto da qualsiasi rotta, ma ringraziamo l’invito dell’amico Alessandro Natali per avercela fatta scoprire invitandoci a venire. Nell’intorno da Civita a Bolsena, da Orvieto alle Città del Tufo c’è un mondo bellissimo e qui, su una collina verde, tra prati e boschi sorge un nuovo resort a cinque stelle: La Chiaracia per offrirti confort e rigenerazione. La struttura si estende lungo il verde, moderna, confortevole, superaccessoriata (spa, fitness, sale conferenze ecc..) quasi senza traccia di un passato che probabilmente non esisteva neppure (forse un vecchio casale ora demolito) e, quasi a voler recuperare un po’ di radici, ecco il ristorante con appunto tale nome. La brigata è professionale: chef Stefano Faioli di indubbia esperienza, souschef Andrea Luisi e alla pasticceria la giovanissima Giada Bellaccini. In sala ci accoglie il direttore, giovane anche lui, Matteo Calcabrini con Maruro Clementi sommelier e Cristiano Arlandini secondo maitre. Un team coeso e motivato che deve comunque far fronte ai non pochi impegni di un 5 stelle (colazione, pranzo, cena, room service, eventi) ed infatti il menù non è sterminato, ma giudiziosamente contenuto. Si apprezza la cortesia del servizio, la buona volontà di fare tutto in casa, la cura nella presentazione delle ricette, il ricorso a molti ingredienti dei piccoli produttori locali. Però le “radici” non vengono fuori, chiudi e riapri gli occhi e di certo potresti stare in una qualsiasi parte d’Italia, con i sapori che non riescono a focalizzarti sul circondario, come il nome vorrebbe suggerire. Tra i piatti più riusciti un’elegante gallinella, e la linea dei dessert un pò ripetuta nello stile ma ben ispirata e realizzata dalla giovane pasticceria; tra le cose meno riuscite mettiamo i due primi.
Un’osteria di pesce non sul mare, ma nel centro storico e forse per questo ancora più veritiera: menù alla lavagna, pesce fresco soprattutto quello veramente pescato nel mare di fronte, prezzi corretti. Basterebbe? Pensiamo di sì con due annotazioni, una negativa: i piatti cucinati sono decisamente frettolosi e poco curati, una positiva:, la sala, nonostante il pienone abituale, funziona alla grande puntuale e cortese. E non è rara questa cosa soprattutto nelle locali di questo genere. Merito del titolare, Christian Ghena, appasisonato anche di vini e si vede, riesce ad accontentare non solo il sottoscritto, ma anche Alessandro natali compagno di tavola e produttore di champagne.
E’stato uno degli ultimi ristoranti visitati prima del lockdown, e con Alessandro Natali, grande conoscitore di champagne ed anche, con Enrico Mazza, proprietario di Extrè, uno tra i pochissimi champagne di proprietà italiana, abbiamo deciso di brindare alla ripartenza proprio a Cantina Cattaneo dove c’eravamo lasciati. Lo champagne ovviamente non è mancato (con un plus al numero II , due in caratteri romani) e ce n’è voluto tanto (ma non è stato un sacrificio) perchè poi un piatto tira l’altro. Colpa dello champagne? i piatti ci sono sembrati particolarmente godibili e gustosi, ed il merito non va solo all’abbinamento quanto alle doti di Enrico Bo, chef maturo, ma modesto, sempre disponibile e con il sorriso. La sua cucina è un vero “confort food, generosa nelle portate, centrata sui sapori, ed in effetti guardando intorno non un tavolo disponibile. Se siete in due poi il consiglio è di prenotare il tavolo nella cisterna esterna per una serata con i fiochi, ed ovviamente a tutto champagne!
Una vera immersione di tre giorni nel mondo del vino a tutto campo quella proposta da due professionisti del calibro di Enrico Mazza e Gennaro Buono ad operatori ed appassionati. Abbiamo trascorso come relatori un’intera giornata apprezzando la funzionalità e la struttura dell’evento che non solo si ripeterà, ma si arricchirà con ogni probabilità di visite sul campo, cioè nelle cantine e nelle vigne di mezza Europa. E crediamo che quest’aspetto sia veramente fondamentale per conoscere a fondo non solo i prodotti, cioè i vini, ma anche i personaggi che ruotano intorno e gli straordinari ambienti che aggiungono il loro fascino. Solo così si può percepire pienamente la magia del vino, questo grande prodotto che la natura ci ha donato.
Faceva caldo a Parma e con Alessandro Natali s’era detto: un’insalata al volo! ma poi il pensiero è andato al culatello e quindi al Vedel. Eccoci con Marco Pizzigoni il bravissimo anfitrione di questi culatelli, nella sua grotta (Podere Cadassa, adiacente al ristorante) che mette i brividi a pensarci e ancora di più quando la si percorre. Ed è un piacere brindare con lui a questi grandi prodotti con una sorpresa: una spalla cruda da girar la testa!
Champagne Extrè a Cantine Cattaneo
All’entrata della bella cittadina, dove finiscono i campi ed iniziano le case, ecco questa bella Cantina recuperata con mano felice, pervasa d’intimità diffusa e di finezza sussurrata, che ha anche un’anima, anzi due: quella di Nadia in sala e di Enrico in cucina. Questo per dire dell’accoglienza, ma per i buongustai c’è un ulteriore valore aggiunto: l’amore per la campagna e per l’orto dei due titolari che fortunatamente arriva anche sui tavoli a un prezzo accessibilissimo per quanto complessivamente proposto. L’occasione è poi speciale: si assaggiano grandi champagne per altro molto particolari: eleganza francese e generosità italiana, in quanto la proprietà, presente in sala, è per l’appunto italiana. La cucina si fa notare per alcuni dettagli (vedi i grissini e le cialde alle erbe) e il buon livello generale (in alto la terrina di fegato) con qualche ingenuità di sapore casalingo, gli champagne accompagnano splendidamente con il top alla fine (un ottimo Clè d’Hiram).
L’afa imperversa, e approfittiamo dell’invito in una delle poche piscine del Centro Storico: è sul roof dell’Hotel Radisson Blu. Invito gradito non solo per combattere il caldo, ma anche perché la cornice dell’albergo è di grande effetto e, dulcis in fundo una piacevole compagnia è assicurata. Parliamo di Enrico Mazza, imprenditore del vino e creatore con Alessandro natali della linea Champagne Nero, una serie di champagne di alto profilo, ed è un piacere brindare con il Jeu de Froid.