Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Alfio Ghezzi
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Senso, ristorante dell’Eala Resort
Questo Eala è un nuovo imponente resort che offre tutte le possibili comodità: camere spaziose (praticamente suites), centro benessere con spettacolare piscina coperta e ce n’è una bella anche scoperta, gym, passeggiate sul lago e per gli amanti della bicicletta da segnalare la bellissima pista rialzata e panoramica sul lago. Anche la ristorazione è molto curata, seugita da Marco Donazzolo, F&B e Alfio Ghezzi executive chef. Quest’ultimo è chef di grande esperienza, notevoli capacità tecniche (ha partecipato in passato anche ad un Bocuse d’Or), e abituato a brigate importanti come quella di Locanda Margon che ha diretto per anni prima di aprire il suo ristorante a Rovereto. Ora si cimenta con un’altra cucina importante e non sbaglia. Ha anche al suo fianco uno dei migliori (non sono pochi) chef giapponesi che vivono in Italia: Akio Fujita con a fianco Bruno Tesla e in pasticceria Giacomo Pascotto. Una cucina di notevole fattura ed eleganza, che si avverte praticamente in ogni portata, con dettagli curati che vale la pena lodare. Pensiamo agli stuzzichini iniziali, ai semplici e delicati spaghetti, al preciso plin, all’animella tra le migliori assaggiate. Non ci sono alti e bassi, ma una continuità di stile che convince e appaga. Buona anche l’idea del detour in cucina al momento del dessert. Il servizio è affidato a Lorenzo La Melia con Manuele Menchini sommelier, il servizio al bistrot che offre una varia ed ampia colazione al mattino (dove segnaliamo la buona idea del “buongiorno dello chef”) è diretto da Emanuele Gualandris con Christian Morandini.
Ben venga l’alta qualità della cucina nei nostri musei. E’ una bella notizia sapere che al MART, il museo di arte moderna di Rovereto, oggi c’è uno chef del calibro di Alfio Ghezzi. Ha aperto da poco, ma già possiamo consigliarlo a tutti. E’ davvero una bella esperienza assaggiare il suo menù al piano terra del museo in uno spazio ampio, diviso tra bistrò e gourmet (il primo aperto a pranzo il secondo la sera) con un servizio giovanile e attento (di Mirko Rossi e Umberto Girotti). Subito accolti da un inizio esemplare fatto di corteccia di carote, profumo di funghi e grano saraceno, poi via via una serie di piatti di grande spessore, sapiente tecnica, sapori di territorio. Un’esperienza davvero godibile dove il vertice è conteso tra la carota, più volte protagonista e dei plin sontuosi, mentre dall’altra parte solo la faraona ci è parsa un po’ gommosa e meno convincente. Alfio Ghezzi in sintesi è partito molto bene e Rovereto è fortunata ad averlo in casa in un angolo così prestigioso.
Premiazioni con i botti si potrebbe dire, sì perchè alla fine ci sono stati anche i fuochi di artificio per festeggiare la torta finale, una specie di compleanno per i 10 anni del Premio IAT. Un bel successo per Italia a Tavola che ha visto il suo sondaggio crescere vertiginosamente negli anni e sabato sera su questa bella terrazza della Cantalupa c’era veramente il fior fiore delle Associazioni e dei cuochi. Tra grandi prodotti e qualche ricetta ben studiata (tra quelle assaggiate ottimo il tonno di Ciccio Sultano e il glacier di Chico Cerea), è stata una serata veramente densa e per giunta allietata da un clima finalmente primaverile. Insomma Albero Lupini le ha azzeccate tutte, complimenti!
Chi ha vinto oggi alla Michelin? Per generi quello maschile, le sole donne salite sul palco sono state, alla fine, Annie Feolde e Nadia Santini. Per città inaspettatamente Roma con una pioggia di stelle che arriva anche alla regione con Genazzano e Latina. Per chef la palma va a Enrico Bartolini che ha chiuso un ristorante, ne ha aperti ben 3 per conquistare 4 stelle Michelin, è lui sicuramente il trionfatore di questa giornata, tutti pensavamo che fosse un grande chef, ora dobbiamo aggiungere che è anche un ottimo manager, cosa forse ancor più rara. Molti i delusi, ognuno di noi ha le sue preferenze, ma la Michelin va comunque rispettata e quest’oggi ha dato una dimostrazione di classe e potenza, e anche di amare l’Italia scegliendo una città che da sempre ha guardato con amore alla Francia e un territorio che annovera alcuni dei nostri prodotti più rappresentativi. Infine se guardiamo alle nuove stelle, vediamo che una dozzina (pensiamo sia un record) sono quelle transitate nelle nostre gare di Emergente quando nessuno li conosceva. Per noi una bella e importante soddisfazione.
Gran finale a Seiano, la vera patria di Gennarino, con il lungomar einvaso da chef, street food e pizzaioli, mentre in fondo alle Axidie la Bengodi del dolce con zeppole e babà come se piovesse. Il tempo è stato favorevole e la risposta dellla gente, operatori ed appassionati, impressionante. Un altro bel successo per Gennarino ed il suo team.
Ogni anno è un appuntamento al quale è difficile rinunciare. Le Soste rappresentano il meglio della nostra ristorazione e ogni anno si allunga il numero delle strutture che aderiscono a dimostrare la salute del comparto. In genere cucinano i nuovi ingressi, come anche in questo caso: stuzzichini affidati a Errico Recanati, Viviana Varese, Massimo Spigaroli, Massimo Mantarro, e piatti eseguiti da Aurora Mazzucchelli, Alfio Ghezzi, Marcello Trentini, Burkhard Bacher, Vincenzo Candiano. Per chiudere la pasticceria dei Cerea. Cucina di classe, una curiosità: mise en place senza nemmeno un coltello…ormai la cucina d’eccellenza non prevede l’uso dei denti.
Parterre di lusso al Circolo Aniene di Roma per la presentazione del progetto Tenute Lunelli. Le Tenute non sono nuove, ma la famiglia vuole comunicare meglio il forte impegno che è in atto per la valorizzazione dei vini fermi e non solo degli spumanti per i quali sono ben noti ovunque. Interessante apprendere che a breve tutti i vini fermi saranno biologici e crediamo che la conversione toccherà alla fine anche gli spumanti Ferrari. Cena piena di personaggi famosi, preparata da Alfio Ghezzi, della Locanda Margon, nelle grandi cucine del Circolo seguite dall’infaticabile Daniela Amadei. Niente bollicine, ma solo vini fermi delle tre tenute in abbinamento, ma il destino vuole che la lacuna venga colmata alla Regola, poco distante da casa, dove rientrando c’imbattiamo con l’amico Daniele.