Sosta golosa per salutare Barbara Guerra tra le mille tentazioni dolci di Alfonso Pepe, grande pasticciere campano. E grazie ad Alfonso per le coccole ricevute e le deliziose zeppole che ci ha fatto assaggiare. Ma è sui lievitati tradizionali che forse esprime il meglio: provate la sua Colomba, che si avvia a ripetere il successo del panettone.
Alfonso Pepe
Sant’Egidio già ce lo ricordiamo per Alfonso Pepe e la sua ottima pasticcieria, aggiungiamo un altro locale più che degno di una sosta. E’ un pò nacosto nel piccolo centro storico, dentro un cortile, e poi si allarga sul versante collinare con giardino (dove in estate funziona il forno a legna). Dentro una saletta minuta, arredata con la semplicità di chi ti vuole accogliere come a casa. Riceve il titolare, Luigi Gargano, mentre si vede poco il cuoco, Benedetto Stanzione. Il tutto cerca di uscire dalla banalità e ci riesce con una serie di piatti che declinano correttamente i sapori locali, soprattutto nei vari antipasti. Primi un pò sopra le righe per cottura e condimenti, i secondi sono più misurati, buona la cantina e il servizio, conto da lodare sui 30 euro.
Alfonso Pepe, maestro dolciario come ama definrisi, ormai storico associato dell’Accademia dei Maestri della Pasticceria, insomma uno dei più noti d’Italia. Ha recentemente rinnovato completamente il suo laboratorio e punto vendita ed ora ce lo mostra felice. Per ampiezza e organizzazione è sicuramente molto importante e capace di rispondere all’alta richiesta che Pepe ha. Il suo panettone ha infatti conquistato l’Italia e si vede nei punti più prestigiosi e migliori, ma non è solo il panettone ad averlo reso famoso. Accanto all’indubbia eccellenza dei prodotti lievitati tradizionali Alfonso Pepe è molto bravo in tutta la gamma della pasticceria ed ora il lungo banco (uno spettacolo) mostra con orgoglio la vasta produzione.
130 pizzaioli in gara, molti dei quali anche di fuori Italia, con alcuni nomi famosi (di quelli che raramente ormai si mettono in gara). Insomma un bel numero, ulteriore conferma del successo ormai mondiale della pizza e delle sue giuste aspirazioni a diventare patrimonio universale dell’Unesco. Ed infatti nel bel chiostro di Palazzo Caracciolo c’era anche il Sindaco De Magistris, mentre noi romani siamo sempre in attesa che anche la Raggi capisca l’importanza di una pizza, o magari della carbonara, visto che siamo a Roma. Anfitrione l’amico Luciano Pignataro e tante pizze buone poi da assaggiare a fine evento.
Festa di (quasi) fine estare ad Ischia, nello spazio Indaco dell’Albergo della Regina Isabella. Un posto fantastico che conosciamo bene e dove torniamo sempre con grande piacere. Pasquale Palamaro con l’amico Nino Di Costanzo, ischitano ma pare in procinto di andare in costiera, ed Enzo Coccia, hanno ideato queesta festa chiamando gli amici artigiani dell’isola a raccolta, dal pescatore, al fornaio, dal pizzaiolo alla pizza fritta. E anche qualche illustre ospite da fuori: Paolo Barrale, Alfonso Pepe ed altri ancora. C’è musica, c’è allegria, c’è grande qualità di assaggi con una menzione speciale per gli spaghetti ai 6 pomodori di Nino Di Costanzo. Si ripeterà il prossimo anno, e cercheremo di esserci.