Una bella idea, ed è di sicuro sorprendente trovarsi sopra uno stabilimento e sentirsi in un altro mondo, in uno spazio lineare essenziale luminoso con uno specchio d’acqua ed il verde intorno. Siamo sopra al nuovo prosciuttificio Galloni, ricostruito in tempi record dopo l’incendio. Dall’idea di una sala riunione si è passati a quella di un ristorante vero e proprio ed anche questo è venuto alla fine forse perfino migliore di quanto inizialmente pensato. Ulteriore azzardo, anche questo pensiamo azzeccato, aver coinvolto uno chef giovane ma volitivo e determinato come Luca Natalini trentenne, (ex Emergente), bravo non solo a fare ricette, ma anche a coordinare e gestire la situazione. Con lui tutti giovani in cucina e la sala affidata all’esperto Andrea Forti. Insomma una bell’ambiente, ma anche una bella squadra, ed i risultati infatti arrivano al tavolo e ci permettono di assaggiare un ottimo percorso, ben presentato, vario, gustoso. Qualche pecca: un po’ troppo proteico (un vero festival dall’asino al cavallo, dalle lumache al piccione, dallo storione all’anguilla) a discapito del vegetale e qualche difetto di equilibrio qua e là soprattutto nelle paste ripiene. Ma l’essenziale inizio e l’ottimo finale dolce (brava la Yenifer, pane e pasticceria, origini columbiane) sono da lodare, ed è doveroso citare il piatto migliore che è anche il più curioso: gli spaghetti in bianco, conditi con un geniale mix di vermouth di prugne ed aceto di miele.
Andrea Forti
Champagne Extrè a Cantine Cattaneo
All’entrata della bella cittadina, dove finiscono i campi ed iniziano le case, ecco questa bella Cantina recuperata con mano felice, pervasa d’intimità diffusa e di finezza sussurrata, che ha anche un’anima, anzi due: quella di Nadia in sala e di Enrico in cucina. Questo per dire dell’accoglienza, ma per i buongustai c’è un ulteriore valore aggiunto: l’amore per la campagna e per l’orto dei due titolari che fortunatamente arriva anche sui tavoli a un prezzo accessibilissimo per quanto complessivamente proposto. L’occasione è poi speciale: si assaggiano grandi champagne per altro molto particolari: eleganza francese e generosità italiana, in quanto la proprietà, presente in sala, è per l’appunto italiana. La cucina si fa notare per alcuni dettagli (vedi i grissini e le cialde alle erbe) e il buon livello generale (in alto la terrina di fegato) con qualche ingenuità di sapore casalingo, gli champagne accompagnano splendidamente con il top alla fine (un ottimo Clè d’Hiram).
Antica Locanda Peppina ad Alseno
Chi poteva mai supporre che dietro ad un’insegna così tradizionale, Antica Locanda de Peppina, ci fosse un ristorante creativo con un gruppo di giovani ben affiatati? Sorprese che ci riserva il girovagare per l’Italia e lodiamo il coraggio di Giuseppe Arbusti, il titolare, nipote della Peppina, che ha rivoluzionato l’antica Locanda e ci offre ora uno spazio moderno, pulito, civile, dove ci accomodiamo con interesse e curiosità. E le buone novelle non finiscono: la sala si dimostra competente, la focaccia al farro che arriva calda crea dipendenza, il menù appare intrigante e di ottimo rapporto prezzo qualità. In cucina è il giovane, 33 anni, Jacopo Malpeli, varie esperienze in giro, ma cresciuto soprattutto con le improvvise responsabilità acquisite venendo qui meno di due anni fa. E’ già avanti per idee, creatività, cura estetica delle ricette. Un pò meno per equilibri e abbinamenti sensoriali, ma anche perchè ha scelto la strada difficile della molteplicità degli ingredienti, che è piena di insidie e difficile da gestire. Ma diamo tempo al tempo e se avrà la determinazione e la pazienza di approfondire e perfezionare la messa a punto delle sue ricette, ne vedremo delle belle. Ma già ci godiamo una serie di assaggi che ci mostrano una bella potenzialità: il migliore? la sfoglia con crema di broccoli, il peggiore? una pasticciata composizione con le lumache. Comunque che bravi questi ragazzi!!!