Come ormai tutti sanno il Tiglio di Montemonaco è ormai chiuso, inagibile, e lo sarà presumibilmente per molto tempo. La fiaba di questo locale sperduto tra i monti con la sua cucina incantata sembra non essere a lieto fine. Enrico Mazzaroni, chef e titolare, senza ormai casa e locale deve per altro assistere i genitori anziani e sfollati. Insomma un quadro nero che induce al pessimismo, ma la speranza non deve morire e a tenerla viva sono anche iniziative come questa, ed è grazie alla sensibilità di Davide Del Duca e Andrea Marini, sempre pronti a scendere in campo quando c’è una causa, che possiamo assaggiare i piatti del bravo Enrico e sperare che in qualche modo la fiaba abbia un seguito. Aiutiamo il TIglio, comincia la Fernanda e speriamo sia una lunga serie.
Andrea Marini
Osteria Fernanda cambia strada
Cambiano strada due volte Andrea e Davide, titolari di Osteria Fernanda, in senso letterale spostandosi di duecento metri in questo ampio locale fin troppo trasparente agli occhi esterni e in senso di indirizzo stilistico di cucina aumentando lo spessore tecnico delle ricette, e di conseguenza le aspettative della clientela. Lui, Davide Del Duca, è un personaggio, il vero “Revenant” degli chef italiani, un Lo Caprio bruno che nell’incontro occasionale con un orso avrebbe probabilmente la meglio. Grande e grosso, ma poi in cucina dimostra una sensibilità, precisione e delicatezza che non ti aspetti. Ci propina quasi l’intero menù che ne testimonia la voglia di emergere, l’amore per il rischio, la cultura eclettica, l’ansia di apparire e di colpire l’immaginazione del cliente. Non c’è un piatto che non sia studiato nei suoi (almeno) dieci ingredienti, ma il tutto sembra venir fuori con spontaneità e apparente candore genuino. Il risultato di prima impressione è più che appagante, poi in chiave di fine lettura escono fuori tanti piccoli difetti, imprecisioni, approssimazioni, dovute in larga parte al “troppo” che spesso è difficile gestire. Le cose migliori? l’insalata di romolaccio, gli spaghetti alla melanzana bruciata, le due carni. Meno convincenti la seppia e gli altri primi.
La Capitale attraversa un buon momento. Questa Osteria Fernanda ad esempio offre un menù interessante a meno di 40 euro e anche alla carta si spende poco di più.