E chiudiamo con le Premiazioni, ovviamente il momento clou della gara, ma ripetiamo Roots è una competizione, ma in primo luogo è una Festa per chi ama la natura, la semplicità, l’impegno, la voglia di condividere dei bei momenti e ritrovare emozioni.
Andrea Mosca
Non è stato facile il compito dei concorrenti: cucinare poco più che verdure e tuberi, con il solo aiuto del barbecue, ed in sole due ore. Inoltre alla fine è arrivata la pioggia che ha movimentato ulteriormente la gara. Ma bravi tutti perchè aldilà della competizione era questo anche un modo per ritrovarsi e confrontarsi con il giusto spirito in una situazione sicuramente anomala. Guardate queste immagini, magari manca qualcuno, e ci dispiace, ma questo non vuole essere l’album ufficiale dell’evento che sarà invece preparato dai fotografi professionisti che erano presenti.
Arrivano puntuali i concorrenti, all’inizio sorpresi e un pò spaesati, ma poi conquistati dalla bellezza del posto. E’ una gara ma deve essere anche una Festa, quindi cerchiamo di spiegare le varie regole che devono essere intese con il giusto spirito della gara. Siamo tra i boschi, potrebbe anche piovere (e infatti pioverà) e quindi bisognerà poi adattarsi in qualche modo. Si procede al sorteggio, alla pesa dei vari ingredienti che ognuno ha portato con sè per caratterizzare la ricetta (massimo 2 ingredienti), poi allestiamo il mercatino degli ortaggi frutta e verdure per far completare la “spesa” agli chef. (la gara è vegetariana). E arrivano man mano gli sponsor, con i loro prodotti e vini, e anche i giurati che andranno a comporre le varie giurie. Insomma il parterre si riempie e si riempie anche la chiesetta per seguire la lezione sulle erbe selvatiche. Ricordiamo i concorrenti che avranno un compito non facile: in sole due re preparare 30 assaggi con gli ingredienti a srpresa trovati al mercatino (salvo i 2 che si sono portati da casa) e cucinarli con il solo aiuto del fuoco. Ecco i loro nomi: Riccardo Cappelli (Argentario Golf Resort- Porto Ercole GR), Carlo Nappo (Alla Catina-PN), Marcello Tiboni (ristorante 28 posti-MI) , Federico Delmonte (Chinappi-Roma), Francesco Palombo (Sfumature Gourmet- Cassino FR), Davide Puleio (Pipero-Roma), Alessio Biagi (La Terra di Nello-Castiglione della Pescaia GR), Fabiana Scarica (Villa Chiara Orto e Cucina-NA) , Andrea Mosca (Marili-AP), Donato De Filippis (Tenuta Esdra Agrispa-Pontecorvo FR), Vito Gaballo (Ristorante Origano-LE), Donato Martella (il Capriccio-Vieste FG), Vincenzo Martella (Borgo Pignano PI), Carlo Porcu (Osteria La Lodola- AR), Nicolò Cappelli ((Tenuta Carretta-CN).
Emergente Centro, la qualificazione di Abruzzo, Marche e Umbria
Sabato pomeriggio dedicato a Abruzzo, Marche e Umbria. La gara di qualificazione ha visto in gara cinque validi chef del centro Italia: Mario Ciano di Ninì a Montesilvano, Sabatino Lattanzi di Zunica 1880, Andrea Mosca del Ristorante Marili a Grottamare, Michele Rellini del Brilli Bistrot e Guido Angelucci della vineria Ciavolich. Uno solo si è qualificato per la finale: Sabatino Lattanzi. L’Abruzzo vola in finale.
Spira aria nuova a Grottammare, i ragazzi che hanno in gestione la storica Osteria dell’Arancio si danno da fare, e qui in basso verso San Benedetto Andrea Mosca ha rilevato questo bel locale moderno e accattivante. Andrea si impegna, sceglie bene le materie prime, e rimane con i piedi per terra per darci una cucina di sostanza, senza fronzoli, dove le cose hanno il loro giusto sapore. Gli manca l’esperienza e l’occhio del particolare che fa la differenza, vedremo come potrà evolversi tenedno presente che con la responsabilità di portare avanti il locale è certamente diminuito il suo grado di libertà.