Ultimo pomeriggio di gara ieri con la pizza. In scena sul tema libero: Mimmo Santoro de L’appetitosa, Vito Manzari del Vicè, Davide Cavalera di Food Pop, Angelo D’Amico di Spiriti Gourmet, Gianluca Morea di Torre Gavetone. Vince quest’ultimo che lo rivedremo alla finale nazionale di Roma, menzioni speciali a Angelo D’Amico e Vito Manzari. Si premia anche GIanmarco Merazzi che il giorno prima aveva vinto a Emergente Sala Puglia e le premiazioni si chiudono con Emergente Chef Puglia. Per la tradizione vince Riccardo Losappio di Angelo Sabatelli a Putignano, per la creatività Leonardo Caterino del Borgo Bianco Resort di Polignano, e il vincitore assoluto è Emanuele Frisenda di Aqua di Porto Cesareo per il miglior risultato complessivo. Sarà quest’ultimo a rappresentare la Puglia nella Finale di Roma del 28 ottobre.
Angelo D’Amico
Prima parte di Emergente PIzza, in gara sul tema della margherita: Gianmarco Zocco de La Cistaredda,Mimmo Santoro de L’Appetitosa a Grottaglie, Angelo D’Amico di Spiriti Gourmet, Vito Manzari di Spirti Gourmet, Gianluca Morea di Torre Gavetone, Davide Cavalera di Food Pop. E si svolge appieno quella di Emergente Sala con la prova orale condotta da Vincenzo Donatiello, Antonello Magistà ed Alessandro Pipero. Sono in gara: Mattia Strafella de Le Dune, Nicola Loiodice de I Due Camini, Michele Lorizzo di Quintessenza, Simona Fusco della Masseria del Sale, Luca Martella del Capriccio, Domenico Lucia del Fè, Federico Ingrosso di Amelie, Savatore De Taranto di Fuori Porta e GIanmarco Merazzi dell’Osteria degli Spiriti. Una gara combattutta finoall’ultimo servizio, quello durante la cena di gala e che si conclude con una menzione speciale a Michele Lorizzo, ma il vincitore assoluto è Gianmarco Merazzi che rivedremo quindi in finale a Roma,
E’ ben avviata ormai questa Locanda Radici dove Angelo D’Amico (coadiuvato dal fratello Giuseppe in sala), propone la sua cucina tutto sommato aderente al territorio come il nome del locale suggerisce, ma anche animata da professionalità percorribile, nel senso che la rivisitazione delle ricette è fatta cercando un tocco leggero, senza esagerare e soprattutto tenendo sempre sguardo attento al buon rapporto prezzo qualtà. Inoltre alla base c’è una ottima organizzazione di cucina che gli permette di affrontare una sala piena, come nel caso della nostra visita, senza sforzi apparenti, mantenendo alto il ritmo dei piatti. Venendo alle ricette si avverte un velo di furbizia nel proporre spesso piatti un pò piacioni dove il gusto pieno che tende alle note dolci e succulente la fa da padrone. Però indubbiamente ci sa fare, con qualche piccola caduta: meglio il polpo con una delicata spuma di patate dell’uovo croccante letteralmente affogato in una zuppa spessa di fagioli, meglio il cannellone di coniglio di un duetto di agnello dove il pezzo forte è comunque la polpetta. Finale da migliorare con una tarte au citron un pò frettolosa. Accoglienza e servizio davvero buoni come il conto. In sintesi un posto sicuro dove ritornare senza temere sorprese negative.
Anni fa lanciamo con Berardino Lombardo l’Asta del Cappone, proprio sotto Natale, per stimolare il ritorno ad una tradizione che si stava affievolendo: quella del Cappone di Natale, con una bella festa qui a Terre di Conca. Dopo anni di pausa la Festa è tornata, domenica scorsa, sempre a Terre di Conca, grazie all’iniziativa di Albero Fiorito, associazione illuminata di produttori e ristoratori in difesa delle tradizioni (non solo gastronomiche) del territorio tra i quali citiamo gli amici Giuseppe Iaconelli, Fofò Ferriere e appunto Berardino Lombardo. Grande festa anche per la splendida giornata, con presenza di piccoli produttori d’eccellenza, tra i quali citiamo il buon panettone di Cascone, lo zafferano di Pietravairano e i distillati di frutti antichi. Folta la presenza di amici e appassionati grazie anche al richiamo di chef famosi, come Nino di Costanzo, Francesco Sposito, Paolo Barrale, Angelo D’Amico, Stefano Mazzone, Mimmo Di Raffaele, Franco Pepe (con la sua pizza fritta con guanciale) che hanno preparato alcune ricette variamente ispirate al cappone. I capponi erano invece nell’aia, un pò discosti, bellissimi e chi vuole li può prenotare a BerardinO lomabrdo a Terre di Conca. Non sono tanti, quindi affrettatevi e speriamo che il prossimo anno aumentino.
E anche Angelo D’Amico sceglie di giocare in prima persona, rinnovando e prendendo la gestione di questa Locanda in magnifica posizione dominante la vallata sulla strada per Solopaca. Ha dato un’aria fresca e personale all’ambiente con un largo utilizzo di rami bianchi e radici nere, e propone la sua cucina, fortemente legata al territorio, ma anche priva di pesanti orpelli e condimenti. Si viaggia leggeri lungo il menù e si vola alto quando arriva il pollo, sia fritto che arrosto è una vera bontà. Auguri Angelo, te lo meriti! E i golosi erranti sono avvertiti, in quest’angolo del beneventano a pochi chilometri l’uno dall’altro, trovate il meglio: il Kresios, AquaPetra e ora la Locanda delle Radici.
Nell’ambito della presenza delle aziende italiane al SIRHA, l’ICE ha organizzato anche un piccolo seminario riservato alla stampa e agli operatori. Siamo nello splendido Hotel Boscolo, (il ristorante è veramente spettacolare), e nella sala convegni parliamo dei prodotti delle 4 regioni del Piano di Convergenza: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia. Molto seguito è il Cooking Show di Angelo D’Amico con 4 piatti dedicati alle 4 regioni e con un servizio veloce e puntuale.
Domani sera cena speciale all’Hotel Boscolo di Budapest organizzata dall’ICE nell’ambito della presenza al SIRHA delle aziende dell’agroalimentare del sud (le 4 regioni del piano di convergenza). Cucinerà Angelo D’Amico che andiamo a trovare per programmare bene insieme a Marco Bulf, direttore dell’ICE di Budapest, i tempi del Cooking Show.
Serata dei giovani chef al Bikini. Giovani? qui nessuno ti controlla il passaporto e la flessibilità è la parola d’ordine accanto all’allegria, quindi diciamo che erano tutti giovani per voglia di fare e partecipare. E anche tra gli ipermaturi c’era voglia di allegria e di godersi la serata graziata dalla pioggia che è comparsa solo a metà giornata, proprio quando ci doveva essere la gita in barca poi annullata per il terremoto. Come dire che Gennaro non solo è bravo, ma anche fortunato: le azzecca tutte. (continua)
Chiusa la parentesi indiana, torniamo in Italia. Un nuovo albergo a Benevento, UNA hotel Il Mulino, proviene dalla ristrutturazione dell’ antico pastificio Rummo. Offre grandi spazi e ampie camere e un domani si amplierà con un centro benessere e altre sale e, soprattutto per noi golosi, anche di un ristorante gourmet.
Peccato lasciare a metà la festa, ma almeno ce la siamo goduta fino a tardi. I primi banchi sono esauriti, ma birra, vino e franciacorta reggono l’ urto della folla. Ormai sono in tanti, chef famosi (che stasera si esibiranno) giornalisti e appassionati. Arrivederci al prossimo anno. Trento ci chiama.