C’è sempre piaciuto questo “Olio” (titolari Paola Totaro e Angelo Fusillo) a Milano per l’atmosfera e i profumi di Puglia che sa trasmettere, e per la cucina di buona fattura proposta ad un prezzo onestissimo. Lo troviamo ancora migliorato. In sala l’esperto Giovanni Tortora e la giovane e brava Mariella Perricci sanno come accogliere e consigliare il cliente, in cucina un solare Michele Cobuzzi, trentenne di Foggia, si esprime con disinvoltura tra carne e pesce (pure troppo, sarebbe bene introdurre ancora più verdura e legumi visto che la regione di riferimento è la Puglia). Ha ottimi trascorsi da Bracali, Aimo&Nadia e Pinchiorri, e in effetti i piatti arrivano sul tavolo ben concepiti ed eseguiti specie pensando che in cucina non ha certo una brigata paragonabile a quelle delle sue esperienze. Il pane è esemplare, buoni anche il resto con un calo nei dessert. Il piatto migliore è forse l’intrigante versione di fave e cicoria, il peggiore i confusi bottoni di pollo. Ma è un locale da seguire e consigliare a chi cerca i buoni sapori del sud a Milano.
Angelo Fusillo
Un (buon) pezzo di Puglia al centro di Milano, imperniato soprattutto intorno all’olio, quello ottimo di Muraglia nelle sue varie tipologie in degustazione. Ma anche la cucina del bravo Misceo si fa ben valere. Piatti un pò piacioni, ma ben presentati (come i due crudi di gamberi e scampi), piatti dal sapore vibrante (fin troppo, pensiamo al piccante degli spaghetti) come appunto gli spaghettoni e fave e cicoria. Piatti che lasciano un buon ricordo come le due carni e la melanzana al forno. Meno ci hanno convinto delle orecchiette con troppo intingolo e il dessert con troppo olio. Però più che la cucina (giudizio complessivo più che sufficiente) qualche perplessità ci viene dall’ambiente: una sala rumorosa e un’illuminazione non certo intima. In sala il bravo Angelo coadiuvato da un preparato sommelier (Giampiero Romano).