Dalle Dolomiti (alla Siriola) dove l’avevamo conosciuto tanti anni fa, al mare ligure (prima Savona poi Albisola) e ora qui nel Roero in questa bella tenuta: passano gli anni, cambia il contesto, ma Flavio Costa si dimostra sempre bravo (anzi, più bravo) e affidabile. In un lunghissimo menù ci ha proposto il meglio del suo universo gastronomico che in effetti è sufficientemente ampio. Un fiume di ricette dove in genere si affida a pochi ingredienti (saggia decisione): quello centrale di riferimento cotto al punto, il suo jus o la sala di accompagnamento che arreca la succulenza e addolcisce il sapore, l’elemento di contrasto, una foglia di limone, la polvere dei capperi, l’alloro o la menta e così via. Un’equazione che affidata a mani esperte come le sue, non ammette praticamente errori, ed in effetti è difficile trovarli, più che altro è la parte estetica che a volte ha una rifinitura un pò frettolosa. A completare aggiungiamo una sala gradevole e un servizio esperto, che ci ha giustamente proposto i vini dell’Azienda. I piatti migliori? la crema di trombette, la trota fario e le lumache (tra le migliori mai assaggiate). Un pò pesante il risotto che la menta non riesce ad alleggerire, e migliorabili i dessert finali.
Angelo Silvestro
Un invito dall’Ente Fiere ci spinge a visitare il padiglione della Federalimentare. Un percorso un pò noioso e monotono di corner dedicati al meglio della nostra industria alimentare. Francamente ci aspettavamo qualcosa di più coordinato e stimolante. L’angolo dell’Ente Risi è comunque il migliore e poi al secondo piano ecco l’ampia sala del ristorante (bruttina anche questa, con il soffitto grezzo appena nascosto dai tendaggi) e una terrazza più gradevole. Risotti affidati al simpatico ed esperto Balin e quindi buoni, buono anche il gattinara e interessanti alcuni commenti e aneddoti sul riso raccontati da Patrizio Roversi aiutato da belle immagini tra le quali una formidabile citazione di Riso Amaro. Ospite d’onore Roberto Formigoni, forse si poteva scegliere meglio.