Ogni anno il premio di Italia a Tavola è un momento di incontro, di considerazioni sulla stato di salute della ristorazione e ovviamente anche di festa. I convegni hanno visto una partecipazione attenta ed attiva delle istituzioni, a cominciare dalla presenza del ministro all’agricoltura Centinaio che ha ricordato a tutti che è anche ministro con delega del turismo, il fratello minore spesso dimenticato. La festa ha goduto della perfetta scena che la Paggeria Medicea di Artimino è in grado di evocare e la presenza di tanti chef ha reso la serata godibile e piacevole.
Annie Feolde
Premiazioni con i botti si potrebbe dire, sì perchè alla fine ci sono stati anche i fuochi di artificio per festeggiare la torta finale, una specie di compleanno per i 10 anni del Premio IAT. Un bel successo per Italia a Tavola che ha visto il suo sondaggio crescere vertiginosamente negli anni e sabato sera su questa bella terrazza della Cantalupa c’era veramente il fior fiore delle Associazioni e dei cuochi. Tra grandi prodotti e qualche ricetta ben studiata (tra quelle assaggiate ottimo il tonno di Ciccio Sultano e il glacier di Chico Cerea), è stata una serata veramente densa e per giunta allietata da un clima finalmente primaverile. Insomma Albero Lupini le ha azzeccate tutte, complimenti!
22 nuove 1 stella, 3 nuovi 2 stelle, 1 nuovo 3 stelle. In totale 26 promozioni, e se andiamo a vedere, sono quasi tutti ristoranti di albergo, salvo 9 che andiamo a ricordare: La Rossa ad Alba, Contraste Trussardi ed Essenza a Milano, Undicesimo Vineria a Treviso, Culinaria a Merano, Magnolia a Cesenatico, Cum Quibus a San Gimignano, Tordomatto a Roma. Fino a qualche anno fa il pensiero comune della gente era che in albergo si mangiasse male, o comunque in modo un pò anonimo, la famosa “cucina d’albergo”. Ormai, anche nelle grandi città e non solo nelle località turistiche, questo non è più vero e anzi vediamo come la percezione di qualità sia ormai competamente “cappottata”. E’ il ristorante d’albergo quello che tira, quello che fa qualità, quello che la critica apprezza maggiormente. A suo favore la continuità e la solidità che offrono le strutture alberghiere, l’apporto della clientela ospite che costituisce un comodo zoccolo duro, le complementari attività di convegni ed eventi che garantiscono un alto fatturato e quindi la possibilità di investimenti. Insomma volete la stella Michelin? Più facile se avete le camere alle spalle.
E ieri in contemporanea della Finale del Bocuse d’Or si è svolto il brindisi ufficiale (con moscato d’asti e torta di nocciole), della Finale Europea del Bocuse d’Or, che si terrà a Torino, giugno 2018. Presenti Maria Elena Rossi in rappresentanza dell’assessore al turismo Antonella Parigi, per il comune di Torino l’assessore Alberto Sacco, per Langhe Roero Luigi Barbero e Mauro Carbone, per la Fiera di Alba Liliana Alleva. Florent Suplisson, direttore internazionale del Concorso ha sottolineato che quella di Torino sarà un evento di straordinaria importanza che vedrà arrivare per la prima volta nel Sud Europa il concorso più prestigioso del mondo. Maria Elena Rossi ha confermato l’impegno che la Regione metterà per sostenere questa iniziativa.
E Paul Bocuse amava radunare intorno a se i migliori chef del mondo, ed ogni volta in occasione del Bocuse d’Or si rinnova l’invito e accorrono da tutto il mondo. Quest’anno ricorre il 30 anniversario del Bocuse d’Or e l’evento ha grande risalto. Sono circa 200, da tutto il mondo, con la Francia ovviamente in prima fila, e in queste occasioni sfoggia tutta la sua grandeur. L’Hotel de la Ville è addobbato a festa, sei chef coordinati da Michel Guerard hanno l’onore di cucinare per i Grandi Chef convenuti e tra questi è Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri, un bel privilegio davvero. Notiamo che ognuno di loro ha una sala a dipsosizione per la preparazione e qui si cucina tranquillamente anche tra velluti e specchi, altro che in Italia! Cena per 320 ospiti nel grande salone tra candelabri e continui e suggestivi cambi di colore. Chapeau!
Non bastava il Teatro Regio, eccoci nell’ancora più eclatante teatro Farnese per la consegna dei “premi speciali” e la cena di gala. Difficile immaginare un contesto più emozionante e sarà difficile quindi dimenticare questa serata. Complimenti alla Michelin e a tutti coloro che l’hanno pensata ed organizzata.
Chi ha vinto oggi alla Michelin? Per generi quello maschile, le sole donne salite sul palco sono state, alla fine, Annie Feolde e Nadia Santini. Per città inaspettatamente Roma con una pioggia di stelle che arriva anche alla regione con Genazzano e Latina. Per chef la palma va a Enrico Bartolini che ha chiuso un ristorante, ne ha aperti ben 3 per conquistare 4 stelle Michelin, è lui sicuramente il trionfatore di questa giornata, tutti pensavamo che fosse un grande chef, ora dobbiamo aggiungere che è anche un ottimo manager, cosa forse ancor più rara. Molti i delusi, ognuno di noi ha le sue preferenze, ma la Michelin va comunque rispettata e quest’oggi ha dato una dimostrazione di classe e potenza, e anche di amare l’Italia scegliendo una città che da sempre ha guardato con amore alla Francia e un territorio che annovera alcuni dei nostri prodotti più rappresentativi. Infine se guardiamo alle nuove stelle, vediamo che una dozzina (pensiamo sia un record) sono quelle transitate nelle nostre gare di Emergente quando nessuno li conosceva. Per noi una bella e importante soddisfazione.
E? sempre un bel momento conviviale quello della cena dell 3 forchette che non manchiamo mai (o quasi). Sia per rispetto ai colleghi del Gambero Rosso, sia perchè la formula è azzeccata: non un’interminabile cena di gala, ma il divertimento di girare tra la decina di postazioni affacciate sulla grande sala per scegliersi i piatti evitando le code. Visto i nomi dei presenti è poi difficile sbagliare, ricordiamo almeno, tra i piatti assaggiati, il gran pane di Valeria di Caino, l’ostrica di Taverna Estia e l’ottima pasta e ceci di Pascucci.
Il Premio Italia a Tavola è diventato un appuntamento importante, non solo per la consegna dei prestigiosi riconoscimenti, ma anche perchè è ormai consuetudine l’abbinamento con un approfondimento importante sullo stato della ristorazione italiana. Questa volta il tema tocca la cultura e l’accoglienza e se ne parla con personaggi di spicco, tra i quali il ministro Franceschini che ci promette: da quest’anno si mangerà bene nei musei italiani. E’ di queste ore la notizia che Enrico Bartolini prende la conduzione del ristorante del Mudec di MIlano. Ci sembra una buona notizia e al solito è Milano che ci dà il buon esempio.
Doppia finale per il nordovestt e il nordest a definire i due finalisti per la gran finale nazionale di Roma, ottobre 2016. Per tutti l’ostacolo della mistery box, che questa volta contiene Fusilli giganti De Cecco, guanciale e blu di bufala HQF, parmigiano e pecorino di Giansanti Di Muzio (Consorzio del Parmigiano Reggiano), aceto balsamico tradizionale Giusti ed altri ingredienti. Una giuria eccellente e numerosa alla fine è unanime nell’indicare per Roma Marcello Tiboni, nordovest, Locanda Walser a Riale e Francesco Brutto nordest, Undicesimo Vineria a Treviso.