Si ritorna sempre volentieri da i Masanielli alla ferrovia di Caserta, dove Sasà Martucci (fratello di Francesco) porta avanti con successo la sua idea di pizza. Anche lui è maniacale, attento al dettaglio, desideroso di stupire il cliente, inarrestabile nel descrivere le sue ricette. E’ la forza della passione, l’orgoglio di appartenenza alla categoria, il cercare di dimostrare che a Caserta la pizza ha una marcia in più. E le pizze che assaggiamo sono in effetti curate, equilibrate e convincenti, soprattutto l’ultima, dedicata alla Puglia che per altro ancora non è stata messa sul menù, ma lo sarà a breve. Con noi a godere degli assaggi Antonella Amodio, bravissima collega e Cesare Avenia dell’azienda vinicola il Verro, e anche presidente del Consorzio dei vini casertani.
Antonella Amodio
Gli incontri on line con i nostri sponsor, giornalisti e chef già emergenti non si fermano mai. In questo nuovo Webinar abbiamo avuto l’onore di avere come ospiti Silvia Comandini di Olitalia, affiancata da Priscilla e Rocco Lutrario di Cibaria srl e dalla giornalista enogastronomica Antonella Amodio. I protagonisti indiscussi di questo Webinar sono stati il baccalà norvegese selvaggio di Cibaria srl e gli oli “Dedicati” di Olitalia. Il baccalà di Cibaria si distingue in primo luogo per essere già ammollato e pronto all’uso. Questa caratteristica lo rende pratico da consumare, anche a crudo. Un prodotto semplice da preparare e al contempo di altissima qualità, che mantiene inalterate le sue proprietà e caratteristiche quali sapore, consistenza e colore. Olitalia ha invece selezionato i suoi oli per accompagnare carne, pesce, verdure e pasta, per esaltarne al meglio aromi e sapori.
In questo Webinar non sono ovviamente mancati sei dei nostri chef ex emergenti. Dalla Toscana abbiamo avuto Pietro Rossetti (Lux Lucis all’Hotel Principe Forte dei Marmi), Rosario Bernardo (Il Palagio presso il Four Season di Firenze) e Giacomo Gaibisso (Ristorante La Vecchia Posta presso Hotel Relais Osteria dell’Orcia). Per l’Italia settentrionale abbiamo avuto Pietro Montanari (Ristorante “Da Cesarina”). Mentre dal centro-sud ci hanno fatto compagnia Salvatore Tarantino (Triglia Trattoria Di Mare) e Alessandro Caputo (The Flair Rooftop Restaurant presso Sina Hotel Bernini Bristol).
Le ricette degli ex emergenti chef mostrate al webinar.
Gli chef ci hanno sorpreso con la loro creatività, riscontrata spesso anche nella presentazione delle pietanze. Le ricette mostrate in questo webinar sono state: Merluzzo in 3 conservazioni, con sedano rapa e garum di sedano, di Pietro Rossetti. Mosaico di Baccalà con peperoni cornetto, di Rosario Bernando. Baccalà ai fichi d’india, funghi porcini ed arancia, di Pietro Montanari. Mite Baccalà (servito con crema di lenticchie, manioca, carota e cipolla in carpione) di Alessandro Caputo. Baccalà olio e funghi, di Giacomo Gaibisso. Ed in fine, il Baccalà pomodoro e limone di Salvatore Tarantino. Tutti i piatti hanno ovviamente esaltato al meglio le virtù del baccalà norvegese selvaggio ammollato, l’olio per preparazioni di pesce si è rivelato un accompagnamento brillante, in grado di amplificare il gusto del baccalà, senza primeggiare su di esso.
I primi complimenti li facciamo ai genitori: mamma Rosaria e papà Domenico, gente sana e tranquilla che gestisce da anni un pub tradizionale ben frequentato dal circondario. Hanno, giustamente, lasciato andare il giovane Giuseppe in giro per il mondo, dalla Pergola di Beck al Social di Dubai, dall’Australia a Tokyo e hanno visto tornare il figlio con un bagaglio di esperienze senza pari e una moglie (deliziosa) giapponese: Yuki. Altri forse l’avrebbero buttato fuori di casa, loro non solo gli hanno aperto le porte, ma si sono messi al suo servizio, aiutandolo a d aprire questo nuovo locale. Chissà come hanno reagito quando hanno visto che la spigola freschissima presa all’amo lui la lasciava frollare una settimana, o vederlo fermentare le verdure dell’orto ed altre alchimie che il figliolo produceva? Ovviamente noi siamo ben contenti di quello che è successo: abbiamo un nuovo locale che si impone subito per qualità, proposta contemporanea, saggezza creativa. Un locale che potrebbe tranquillamente essere a Roma o a Milano, e che speriamo riesca a trovare consensi anche qui. Un locale che brilla per la qualità del suo chef, che però dimostra anche di sapersi scegliere i collaboratori: in sala Marcello Ascione ha passione e talento, in cucina Gabriele Cardillo e Piero Campanale operano con grande efficienza sui tanti dettagli che la cucina di Giuseppe richiede e in pasticceria e al pane è il bravo Roberto Lettieri.
La serie dei tanti assaggi è bella varia e lieve grazie alla leggerezza intrinseca della cucina, al largo usa della fermentazione, alla precisione delle cotture. Un percorso che trova spunti di grande interesse (gli stuzzichini iniziali, il fresco prosciutto e melone, i buoni tortellini, la spigola e l’anatra, il goloso pina colada) qualche piccolo inciampo (i moscardini troppo sapidi, il riso leggermente troppo cotto, l’involtino di carota troppo forte per l’anguilla, il dessert alla nocciola con poco contrasto acido). Un locale che non può comunque mancare per gli appassionati che amano la cucina e la sua evoluzione.
Il festoso buffet di benvenuto dà il via all’evento e subito i concorrenti al lavoro per preparare l’impasto, la base della seconda prova. Sono undici: Francesco Napoleone della pizzeria Gaetano Fazio ad Ischia, Nicola Falanga della Pizzeria Haccademia a Terzigno, Mario Severino di Pizzeria Ciarly ad Ischia, Carmine Argenziano che lavora presso la pizzeria Vincenzo Capuano di Napoli, Emanuele Riemma di PizzaNova, Antonio Caruso pizza chef Da Carusino Arrosti Pizze e Dintorni ad Ischia, Domenico Di Donna di Pizzeria Le Parùle a Torre del Greco, Emanuele Massimo che lavora presso Il Massimo della Pizza, Ivan di Leva di Pizzeria Basilico a Caivano, Riccardo Velluso di Pizzeria 10 a Bagnoli ed infine Edgardo Ippolito di Fratelli La Bufala sempre a Napoli. La prima gara ha il tema obbligato: pizza margherita e come giustamente sottolinea la giuria (composta da Pasquale Palamaro, Barbara Guerra, Bruno Sodano, Antonella Amodio, Graziano Bertuzzo) ognuno la interpreta in modo differente. Il fattore chiave sono le differenti tipologie di impasto e la cottura. Comunque il livello è alto e i concorrenti preparati. A fine gara il convegno: la pizzeria oltre la pizza, con l’intento di sottolineare l’esigenza crescente nel cercare di offrire ai clienti un ambiente e un servizio sempre più curato e piacevole. Il dibattitto è animato, intervengono sull’ambiente Renato Arrigo e Fabrizio Zonta, sul servizio Ciro Fontanesi di Alma e Tommaso Mascolo del Regina Isabella. Aperitivo con le pizze firmate da Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro, chef stellati dell’isola, pizze che trovano ampio e giusto riscontro e poi chiusura con la cena di gala preparata del team di Dolce&Salato guidato da Giuseppe Daddio che per l’occasione utilizza ampiamente le farine di Agugiaro&Figna dal pane ai dessert passando attraverso le tante proposte del menù.