Siena è un importante città del vino, Siena per noi è una tappa tra le più belle di Emergente Sala. Lo scorso anno la città di ha accolto benissimo e quest’anno replicheremo il 15 e 16 maggio. Presentiamo l’evento in occasione di Wine&Siena un altro bellissimo evento di Helmuth Koecher del Merano Wine Festival in compagnia di Alberto Tirelli, assessore del Comune di Siena che ringraziamo e di Claudia Palmieri partner dell’evento.
Antonio Betti
Relativamente nuovo, sufficientemente intrigante, sia per l’ambiente scavato dentro la roccia, sia per l’illuminazione. L’accoglienza è piacevole, da parte dei due titolari Raffaella Giglioni e Marco Gagliardi. In cucina è Mauro Buonanno un tempo al Sartù di Napoli, in sala Giampiero Caivano. Il menù propone una linea semplice di territorio con qualche rimando mediterraneo, la saletta posta di fronte alla cucina un menù con qualche ambizione in più. Nel complesso, tra ambiente, cucina e prezzo i conti tornano, anche se forse si potrebbe fare qualcosa in più. Buoni i dessert finali.
Seconda giornata con esame finale alla presenz adi una scheira di giurati eccellenti. Poi il proseguio con un buffet preparato ad arte e presentato nel bellissimo Chiostro del Podestà. Ultimo atto, la premiazione nella sala delle Lupe. Vince il premio “empatia” Carlotta Ciorra, vincono la selezione e li rivedremo a Roma: Carlotta Cenedese di Materiaprima Osteria Contemporanea di Pontinia, e Gianmarco Panico del Mirabelle di Roma. Ma il lungo applauso che ha salutato tutti i concorrenti sta a testimoniarne l’ottimo valore.
Che bella Pienza ieri! l’occasione il matrimonio di Bea e Pietro, e il rinfresco ci ha fornito l’occasione di scoprire un bel team di giovani cuochi in questa bella Terrazza del Chiostro a Pienza dove l’evento trova indubbia cornice. Torta super, (un millefoglie decorato ad arte) di Antonio Betti, che unisce professionalità e competenza ad una modestia ormai rara in questa categoria.
Ieri era quasi primavera a Siena. Una splendida giornata che ha dato risalto all’evento Wine & Siena organizzato dal Merano Wine Festival in 4 splendide location del centro storico. Una chicca da non perdere e non ce la siamo persa, anche per incontrare un pò di amici e programmare il futuro.
Questione di stile, dal voiturier che ti prende e ti parcheggia la macchina, al perfetto accueil, già si capisce che sarà una serata speciale. Conosciamo i fratelli Trovato da oltre 30 anni, e confermiamo che la ricerca e la cura del dettaglio è sempre stata presente e non ha mai conosciuto pausa. La loro è una domanda continua che fanno a loro stessi, ma anche ai Clienti: dov’è che possiamo migliorare? Nel confort della camera, nella dotazione del frigobar, o nelle amenities della camera e del bagno e via dicendo. (Basta guardare la perfezione delle pralines o dei chicchi di uva (tutti uguali) messi a scacchiera sul tavolo). Ricerca che ovviamente arriva al tavolo del ristorante dove ogni oggetto è stato pensato studiato e inserito in modo non casuale sia nella bella sala invernale che nella splendida terrazza prospiciente la collina che è un vero incanto. La ricerca del particolare e dell’estetica ovviamente si riflette anche nella cena, dagli stuzzichini iniziali alla pasticceria finale è una sequenza di ingredienti squadrati con rigore, pennellate di salsa senza sbavature, colori in giusto contrasto. Delizie per gli occhi, ma anche per il palato: Gaetano Trovato è chef preparato di lungo corso ed esperienza ed è in grado di affrontare qualsiasi cosa, con risultati più che lusinghieri anche se non con la stessa perfezione stilistica. Nel lungo percorso tra gli antipasti meglio l’anatra della capesanta, meglio le mazzancolle dei troppo aciduli carciofi. Tra i primi svettano i tortelli di piccione, e tra i secondi un ottimo maialino. Ma quando Vi alzate per andar via sarà difficile dimenticare il senso di benessere complessivo. Nel’occasione poi al tavolo accanto il piacere di salutare due ristoratori del calibro di Natascia Sarandrea e Luca Caruso.
Occhio ai Menichetti, papà Maurizio ha ceduto al rientrante figlio Andrea la responsabilità di sala, che sembra filar via liscia senza problemi grazie anche ai due giovani aiutanti. Lui segue soprattutto la sua piccola azienda vinicola (che fa anche un ottimo olio) e da quello che ci ha fatto assaggiare possiamo dire che l’impegno è ben ripagato. Quanto a Valeria, oltre 40 anni in cucina, sembra che gli anni non passino. Tra le donne pluristellate d’Italia (poche, ma rispetto ad altri paesi non siamo poi messi malissimo) è forse quella (con la Valazza) che ha conservato appieno la responsabilità diretta della cucina e che continua a stupire per pulizia di esecuzione e qualità complessiva. Basterebbero l’inizio e la fine, tra stuzzichini golosi, e pasticceria finale di perfetta esecuzione (tra l’altro eravamo ospiti di un noto pasticciere di Siena che è rimasto a bocca aperta). Per non parlare del pluripremiato pane (giustamente dal Gambero Rosso). Stupisce anche che il tutto si deva ad una brigata giovanissima numerosa e sicuramente ben affiatata visto anche che gli spazi in cucina sono poi piuttosto angusti. L’unico appunto lo diamo ai primi, che ci sono arrivati un pò freddi e tutto sommato non ci hanno incantato come il resto. Tra gli antipasti è difficile dire se era più buona l’elegante e delicata triglia alla livornese (scordatevi gli inguacchi che ti danno a Livorno sotto questo nome) o i più raffinati zampetti che abbiamo mai mangiato, tra i secondi una gara tra un altro ottimo piccione (l’ennesima versione qui assaggiata, mai ne ha sbagliata una!) o un finissimo cinghiale maremmano (anche qui ben lontano da quello che ti spacciano in giro per la Maremma). Insomma una cucina elegante, ben studiata e centrata sul gusto, attenta a equilibri e consistenze (forse fin troppo, se possiamo dire l’unico difetto dei tre secondi è che erano tutti e tre delle variazioni un pò ripetitive tra di loro per studio e presentazione). La sala era anche piena, una sera infrasettimanale dove non te l’aspetti, e quindi c’è solo da lodare il bel lavoro di squadra. Insomma un Caino in piena forma quella che abbiamo trovato.
Siena vanta storicamente una grande pasticceria, basterebbe pensare ai famosi dolci senesi, a Nannini, storica pasticceria del centro.