Una giornata con pioggia battente senza tregua, eppure Le Trabe lasciano il segno. D’altronde l’acqua è la vera protagonista della scena, ti accompagna con i canali, gli sfiori, e le cascatelle e scorre perfino sotto il tavolo dove mangi. Immersi nell’acqua e nella natura si gode lo spettacolo del verde intorno, delle piante, delle papere che animano il paesaggio. Un posto talmente bello che verrebbe voglia di fare solo un dejuneur sur l’herbe, però anche l’alternativa gourmet seduti all’elegante tavolo è attraente. Antonio (con il fratello Raffaele) Chiacchiaro gestisce questo piccolo paradiso che giustamente per la Michelin vale due stelle, una per il cibo e una per il green, ci accoglie ricordando l’ultima volta che aravamo qui, con Gualtiero Marchesi in una cena che è nei ricordi di tutti i presenti. Da qualche tempo c’è un nuovo chef, Marco Rispo, anche lui ingegnoso e bravo, si destreggia con abilità e merita di sicuro la lode per l’impegno e la giovane brigata. Però le cose migliori alla fine erano le più semplici, la minestra di rinforzo, la scarola imbottita, la cernia a vapore, cioè i segni dell’ orto e dell’acqua che qui naturalmente vorresti anche a tavola e non solo intorno. Ma tutto il menù comunque scorre bene, e si fa apprezzare, salvo uno spaghettone un pò troppo appesantito dalla bufala coniugata in tre tipologie. Servizio altrettanto giovane e cortese, e a fine pranzo esce anche un pò di Sole e siamo quasi al tramonto. In tempo per un’ultimo sguardo a questo bellissimo posto.
Antonio Chiacchiaro
I nuovi chef stellati della Campania danno prova di crederci, di essere uniti. Avevano cucinato assieme alcune settimane fa al Romeo di Napoli, fanno il bis alla Trabe di Paestum con la sola assenza, ed è un peccato, di Rosanna Marziale. Un bel messaggio che, aldilà delle problematiche che comportano cene così lunghe ed impegnative, la dice lunga sulle potenzialità di questa regione che ha trovato nella ristorazione un suo vero e ormai consolidato punto di forza.
Con Gualtiero Marchesi siamo invitati in questo bellissimo ristorante. Si percepisce un grande sforzo di voler fare qualità: il ristorante gourmet è parzialmente indipendente dalla sala per le cerimonie, c’è uno chef esperto, Giuseppe Stanzione e un maitre valido, Alfonso Abate.