Non è il primo cambio di gestione, ma speriamo che questa volta la situazione possa consolidarsi. Le buone premesse ci sono: moderno e pulito l’arredo, impegnativa e brillante la carta dei vini, attento il servizio, bravo e diligente lo chef, che in questo piccolo e raccolto locale di pochi tavoli si lancia in una lunga proposta di ricette che ne evidenziano le molte qualità, tenendo anche a mente che la cucina è piccola e la brigata pure. Certo stride un poco la mostra del pescato (anch’essa piccola in quanto gli spazi sono quello che sono e quindi viene da pensare che forse potrebbe essere ridondante) con la voglia di proporre una cucina più elaborata, e ci sembra che gli spazi non suggeriscono la coabitazione di due linee e due pensieri. Comunque vedremo poi nel futuro quale sarà la direzione, a noi preme sottolineare la buona prova dello chef che forse se si concentrasse ulteriormente evitando troppe dispersioni (le tipologie di pane, stuzzichini, tante ricette, e l’articolata pasticcieria finale) potrebbe anche risaltare meglio. Tra le tante proposte in rilievo la tartare di scampi, l’originale crudo e cotto di gamberi, i tortelli. Meno ci è piaciuto il riso e un pò debole la chiusura finale dei vari dessert. Servizio un pò formale, ma pregevole.
Antonio Marino
Le Istituzioni c’erano tutte. Una cena di gala svoltasi con un profilo informale, nel ristorante Mille Vini dell’ Enoteca Italiana di Siena.