E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.
Antonio Paolini
Problemi operativi hanno creato difficoltà al nostro sito. Sperando che siano terminati riprendiamo la pubblicazione dei post con una serie di interessanti incontri ai quali abbiamo partecipato. Il primo, più importante, l’evento che abbiamo organizzato alla Stazione di Posta per i prodotti di Tradizione e Gusto, un nuovo brand di alta gamma ideato e pensato da Roberto Capecchi e realizzato grazie al bel lavoro di selezione fatto principalmente da Dario Frega. Il brand è nuovo, ma la ditta Capecchi è ormai, se non antica, consolidata da decenni, questo il motivo del bel titolo: Futuro di una volta, che vuole significare come il nuovo marchio idealmente si riallaccia alle radici dell’Azienda. Eccoci quindi ospiti di Pino Cau, patron del ristorante, per assaggiare le ricette che Marco Martini ha preparato utilizzando alcuni di questi prodotti, mentre altri (formaggi e prosciutti) erano in degustazione libera. Larghissima la partecipazione degli chef che hanno risposto con slancio e hanno reso l’evento una piccola festa della ristorazione romana, brindando e apprezzando prodotti e ricette fino a tardi.
Serata d’eccezione quella organizzata da Heres di Cesare Turini, sia per i nostri compagni di tavola tra i migliori esperti della Capitale, sia per il modo con il quale i vini Biserno, tema della serata, sono stati presentati. Prima una degustazione alla cieca tra 5 grandissimi vini della stessa annata e dello stesso territorio, Bolgheri, dove il Biserno ha chiaramente mostrato il suo valore, poi un approfondimento con varie annate di Biserno in abbinamento ai piatti preparati dalla cucina del Ceppo e infine una chiusura con un vino come il Masseto. E’ vero, quando si accompagna a vini molto famosi il proprio vino c’è insita la presunzione di appartenenza allo stesso standard, ma c’è anche il rischio di fare brutta figura. Il Biserno ne è uscito alla grande e per i presenti è stata una serata da incorniciare. Complimenti a Cesare Turini che ha condotto con grande eleganza la serata lodando sempre la concorrenza.
Arriva la primavera e puntuale il Vinitaly con il suo fascino e i suoi problemi. Il clima (non solo quello meteo) è disteso, il vino si vende bene e sono tutti ad inseguire l’estero. I vignaiuoli italiani per sopravvivere viaggiano sempre di più e pensiamo sia un bene. Grande festa in Franciacorta con gli amici di Intravino, ottimo pranzo pe riabbracciare Piero Bertinotti, e chiusura con le bollicine straordinarie di Heidsieck importato da Philarmonica di Guido Folonari. Grazie infine a i tanti amici che abbiamo incontrato in questa prima giornata.
Si corre dal Trentino, per i vini di montagna abbinati alle ricette di Diego Rigotti, all’Oltrepò per il lancio del Distretto di Qualità di una terra che di qualità ne fa tanta, ma pochi poi la percepiscono. E prima e dopo i mille incontri che avvengono al Vinitaly che comunque resta la più grande fiera del mondo del settore. Bel finale , leggero e stimolante nell’elegante Hotel Victoria, con i manicaretti di Carmine Calò e la potenza espressiva del Winston Churchill, uno dei più grandi chamapgne del mondo, Pol Roger importato da Heres.
Sono al momento solo 7, ma sono nomi che contano e che tutti gli addetti ai lavori conoscono. L’elite degli importatori e distributori che comunque non vuole essere una “cupola” segreta, ma aprirsi a nuovi ingressi e ai media. Tutti hanno nel loro carnet almeno uno champagne e ieri a Roma si è per l’appunto celebrata la giornata dello Champagne. Da qui l’invito per brindare e raccogliersi attorno ad un tavolo nella tranquillità di un famoso ristorante romano, il San Lorenzo, che si è confermato all’altezza sia per il servizio che per i piatti in abbinamento. Visto il parterre,non era poi un’impresa facile accontentare tutti. Per informazioni su questo Club: Francesca Pelagotti 3667062302.
Una nuova guida? una nuova classifica? Non sappiamo bene l’evoluzione futura, per ora registriamo alcune annotazioni. Primo la compagine che ci sta dietro è prestigiosa, gente come Vizzari Atkin Cernilli ecc.. sono noti in tutto il mondo vinicolo e alla guida sono soprattutto in due, Andrea Grignaffini e Luca Gardini, due palati formidabili che conoscono il vino come pochi altri al mondo. Detto questo ogni classifica può essere fine a se stessa, questa sembra però non un gioco, ma un voler selezionare il meglio “esportabile” per semplificare lontano dai confini patrii il lessico del vino italiano e concentrarlo su un panel scelto con cura e classe. Vedremo quindi come la cosa evolve e se a fianco di 50 best ci saranno 50 best cheap, 50 best sparkling, 50 best bio o altro ancora. Auguri.
Visita a Trieste con i colleghi dei Vinibuoni d’Italia. La città ci accoglie con 40 gradi, ma è bella lo stesso. Refrigerio e attenzione li ritroviamo a Le Bollicine al Canale Sant’Antonio. Non solo bollicine, ma anche assaggini sfiziosi serviti con classe.