La BIT, un tempo una delle manifestazioni più importanti del mondo fieristico, ha conosciuto profonda crisi con l’avvento del web che ha messo direttamente in contatto proposte e viaggiatori. Ma negli ultimi anni ha trovato una propria identità come punto d’incontro e confronto e molto deve al turismo gastronomico diventato ormai tema dominante. Abbiamo seguito alcuni convegni, proposti con un fitto programma ben articolato. Da apprezzare la presenza di numerosi buyers che sono quelli che poi alla fine fanno la differenza.
Attilio Scienza
Citra presenta il suo montepulciano. Non è ancora un vino, o almeno ne assaggiamo le prime sperimentazioni, ma è un progetto a lungo termine fatto in modo innovativo. Ideato da Riccardo Cotarella con il suo team e il team di enologi di Citra, ha l’ambizione di monitorare il territorio con grande precisione, e con un’attualizzazione in tempo reale. Attilio Scienza ci racconta i vantaggi di questa zonazione dinamica e dobbiamo dire che è affascinante. Ci vorrà qualche anno, ma già la prima bozza di questo tentativo di approfondimento scientifico e metodologico del territorio sembra dare i suoi primi risultati. Un bel convegno, pieno di dati, numeri e idee concrete.
Qualche giorno fa nella suggestiva cornice dei chiostri di San Barnaba, abbiamo seguito la degustazione di alcuni nuovi vini Citra. Una realtà vitivinicola importante, che racchiude alcune cantine cooperative del sud Abruzzo, con centinaia di piccoli produttori e tanti ettari. A seguire la composita scacchiera di tanti appezzamenti e vitigni sarà Riccardo Cotarella, il celebre enologo e per l’appunto la degustazione in un certo senso è servita anche a presentare in modo ufficiale questa collaborazione alla stampa specializzata milanese. Attilio Scienza ha contribuito con le sue affascinanti disquisizioni che rendono piacevoli anche le argomentazioni tecniche, e Marco Sabellico ha descritto in modo egregio, come usuale, le caratteristiche organolettiche dei vini presentati. Una bollicina fresca e piacevole in apertura, e poi il montepulciano d’Abruzzo presentato in alcune varianti interessanti che ne sottolineano la capacità espressiva. Conclusione festosa con il buffet ideato da Andrea Alfieri, chef del Chiostro di Andrea.
Sono tante le feste della vendemmia, poche quelle della fioritura. Eppure, come ha ricordato Attilio Scienza, senza il fiore non nasce il frutto. E abbiamo appreso anche tante altre cose dal suo interessante intervento: il fiore è piccolo, nascosto, non bello, non grande, non colorato, non profumato! Questo perchè è fecondato da una piccola “mosca” che entra dal di sotto del fogliame a ricercare appunto il fiore. Misteri della natura che hanno permesso a questa “liana” (altra scoperta) nata 70 milioni di anni fa, di adattarsi come altre poche specie al mondo. Solo l’uomo la supera. Ma si è parlato soprattutto di sala per presentare il progetto IntreCCi, la scuola di alta formazione del servizio di sala che sta nascendo accanto al Museo del Vino a Castiglione. Un bel progetto portato avanti con entusiasmo notevole dalle tre sorelle Cotarella, un progetto che anche noi nel nostro piccolo stiamo seguendo con grande interesse, tramite Emergente Sala, la competizione riservata ai giovani professionisti under 30. Chiusura con il pranzo a tema erbe spontanee ben preparato da Alessandro Dal Degan (un camouflage al latticello di camomilla), un risotto di gran sapore di Caranchini (con eccesso di aglio), un agnello alle erbe arrostite (straordinario) di Iannotti, un goloso dessert di Meroi. Il tutto con i vini dell’azienda (il viognier, vermaente notevole, e il classico Montiano) e come ospite d’onore Bruno Vespa con i suoi vini,
Gran degustazione in chiusura del Vinitaly organizzata dal WRT un gruppo di aziende che ha riunito gli sofrzi per approfondire la ricerca sul vino, territorio e tecnologia. Sono presenti le aziende con i loro titolari e sono nomi storici come Piernicola De Catris o Alessio Di Majo delle omonime antiche aziende, o nomi famosi come Bruno Vespa o Massimo D’Alema (aziende Vespa e Madeleine); cooperative come Domizio Pigna per la Guardiense e Doriano Marchetti per Moncaro; larga presenza campana con Salvatore Avallone (Villa Matilde) Ilaria Petitto (Donnachiara) Giuseppe Pagano (San Salvatore, emerso prepotentemente negli ultimi anni), ed altri ancora. A dirigere stimolare e coordinare il tutto è la mano di Riccardo Cotarella, bravo enologo, ma anche gran regista del mondo del vino, aiutato dai commenti puntuali di Ian D’Agata. Impressionate il aprterre, con sala al completo nonostante si era in chiusura del Vinitaly. E a giudicare dai vini serviti, siamo fiduziosi ed ottimisti sulla “nuova frontiera della Viticoltura e dell’Enologia Italiana” (questo il sottotiolo del convegno).
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Serata FORTE, con la cucina di Aimo e Nadia e come ingredienti quelli, unici, del Podere Forte.