Ieri le due finali, del Centro e del Sud, con una prestazione molto allineata ed equilibrata dei vari concorrenti in gara. Ognuno doveva fare un menù partendo dagli ingredienti base con assaggi per ben 40 persone, impresa non facile in 4 ore di tempo. Per giunta il piatto di carne non era noto, ma gli ingredienti sono stati dati ai vari concorrenti alle 9 del mattino in una misterybox.
Beppe Aversa
Dietro la prima rivista di ristorazione in Italia c’è il nome, la faccia e il duro lavoro di Elsa Mazzolini. 30 anni non facili, pieni di tante soddisfazioni, ma anche di difficoltà. La Madia ha raccontato prima di tutti gli altri, quando non c’erano blog e internet, i fatti e le tendenze di una ristorazione italiana che voleva cambiare rinnovarsi e diventare importante. I numeri degli anni 80 e primi novanta sarebbero da ristampare per le tante informazioni preziose che contengono. E non solo ristorazione italiana, è stata la prima rivista ad andare all’estero, a parlarci dei grandi ristoranti francesi, e la prima a parlarci del nuovo vento che arrivava dai Paesi Baschi. Tutto questo grazie anche al nostro personale contributo. Elsa un abbraccio, è stato bello percorrere insieme tanti nuovi percorsi gastronomici allora sconosciuti.
E’ sempre importante vedere come ci giudicano gli “altri”, in questo caso la Stampa estera. In genere ci condannano per come ci comportiamo, però quando si parla di vino e cibo sono tutti concordi nel riconoscere i nostri meriti. Da anni La Stampa Estera in Italia assegna dei premi e ieri sera alla Città del Gusto ha premiato uomini e prodotti del sud, dopo che al mattino avevamo visto la Michelin dare grande spazio al nostro meridione.
Più che un buco è un cunicolo, e far di questo buco un ristorante di classe è tutto merito di un gran professionista: Beppe Aversa.