Come si mangiava nell’Antica Roma? Secondo Laura Pinelli e Gino Manfredi ideatori di questa serata, i romani ricchi mangiavano probabilmente bene godendosi le migliori primizie di quei tempi, anche se secondo le usanze di allora si mischiava il dolce con il salato, il crudo con il cotto, il vino con l’acqua e così via e non è detto che un palato moderno si trovasse poi così bene. Forse tutto sommato avremmo meglio condiviso la tavola dei poveri, la stragrande maggioranza, che poteva comunque fare affidamento sul farro, sull’olio e sul pecorino. A riproporci qualche antica ricetta attualizzandola senza perdere l’idea originale, ma cercando di adattarla al gusto moderno sono stati coinvolti tre simpatici bravi e amici tra di loro: Gianfranco Pascucci, Giancarlo Casa e il padrone di casa, cioè consulente del Passetto, Arcangelo Dandini. E le loro ricette si sono alternate alle presentazioni di Laura Pinelli e Gino Manfredi che, nonostante la non facile disposizione dei tavoli dovuta all’ambiente molto allungato, sono state seguite con partecipazione ed interesse dai tanti presenti.
camilla baresani
Presentazione del libro di Camilla Baresani alla Libreria Settembrini: doveva essere un processo, si è trasformato un pò in un apologo dello Sbafatore, che in fin dei conti non uccide nessuno, non toglie preziosi posti di lavoro ai disoccupati che devono pagar famiglia e mutui, e aggiunge un pò di folklore e note di colore alla vita di tutti i giorni. E la testimonianza di Irene Ghergo conferma: quelli del cibo sono innocui, si accontentano di tartine, ben altro accade nei settori del cinema e della moda. Insomma facciamoli santi subito.
Ogni anno è un appuntamento al quale è difficile rinunciare. Le Soste rappresentano il meglio della nostra ristorazione e ogni anno si allunga il numero delle strutture che aderiscono a dimostrare la salute del comparto. In genere cucinano i nuovi ingressi, come anche in questo caso: stuzzichini affidati a Errico Recanati, Viviana Varese, Massimo Spigaroli, Massimo Mantarro, e piatti eseguiti da Aurora Mazzucchelli, Alfio Ghezzi, Marcello Trentini, Burkhard Bacher, Vincenzo Candiano. Per chiudere la pasticceria dei Cerea. Cucina di classe, una curiosità: mise en place senza nemmeno un coltello…ormai la cucina d’eccellenza non prevede l’uso dei denti.
il Washoku, la cucina giapponese, è patrimonio dell’umanità come la cucina francese e quella mediterranea. Una cucina affascinante che si basa su un giusto rapporto con la natura e ha alla base un ottimo equilibrio nutrizionale. E’ anche una cucina assai varia, dal Kaiseki al Sushi, dal Kabayaki al Sukiyaki, dallo Yakitori al Tempura, dalla Shabu-shabu al Kushiage e tanto altro ancora. Sakè e i celebri prodotti fermentati di soja e miso che sono alla base di questa cucina, sono stati presentati a Palazzo Vecchio.
10 anni di Pagliaccio, anni non solo di rose e fiori, di riconoscimenti importanti, ma anche densi di problemi e di sacrifici. Però dopo 10 anni Marion ed Anthony posso tirare un sospiro di sollievo e brindare con ottimismo (magari con cautela, visto i tempi che corrono). Ma di certo hanno raggiunto traguardi invidiabili e grande notorietà. Per noi se la meritano tutta, pensando anche alle tante disillusioni dei due anni precedenti l’apertura dove le hanno provate tutte, hanno avuto opportunità, ma anche grandi delusioni. Oggi tutto questo sembra lontano, ci accolgono con un ambiente rinnovato per l’occasione (e ci sembra più funzionale), con un menù intrigante, dove al solito Anthony ha il timore non non spingere fino in fondo l’acceleratore,( ma va bene anche così), con dei vini da sballo dove svetta il brunello di Pian dell’Orino. Insomma una serata da ricordare, che non ci siamo goduta fino in fondo, ma per nostri problemi, non per i loro. Grazie ancora!
tra i cuochi forse no, ma per quanto riguarda appassionati, blogger e giornalisti, nel nostro settore la parità è ormai raggiunta. Tanta neve e tante donne in giro a Identità Golose che si conferma appuntamento irrinuciabile nonostante big snow (in realtà meno big del previsto). Questa volta ci siamo stati solo poche ore, perdendoci il Congresso, ma almeno quanto basta per un pò di saluti.
L’ingresso modesto e un tantino angusto aumenta la sorpresa della sala grande e vivida di colori, luci e forme. L’inedita doppia coppia, Alessandro e Pierluigi Roscioli con Fabio Spada e Cristina Bowerman, si è divisa le aree di competenza. Straordinaria la selezione dei prodotti (formaggi e salumi con ben 6 prosciutti in degustazione a coltello) dove Alessandro è maestro, notevole come sempre l’arte bianca di Pierluigi che oltre al pane e alle pizze a pala offre anche panini top preparati al momento. Ma il tutto, se pur di grande rilevanza, è solo una conferma della professionalità dei due fratelli.
La Festa a Vico ha un successo inarrestibile e stende ad allungarsi lungo la settimana. Da due a tre giorni e questa volta abbiamo pure un’anteprima e un proseguio mercoledì con la pizza. Vi raccontiamo l’anteprima, non fino in fondo perchè per precedenti impegni avevamo già prenotato a Ravello e quindi prima di mezzanotte abbiamo lasciato la lunga cena per rientrare. Un’anteprima comunque con i fiocchi, visto il parterre dei cuochi.
GOLD!!! brilla l’ oro di Dolce e Gabbana sulle pareti, scende dal soffitto, avvolge le toilette