40 anni de L’Espresso! e’ emozionante, soprattutto per chi l’ha vissuta, risentire le parole di Federico Umberto D’Amato del lontano 1977 che scrisse nella prefazione della prima edizione della Guida, con le quali Enzo Vizzari ha aperto la presentazione della nuova edizione della Guida. A quei tempi mi avvicinavo a questo mondo che conoscevo ancora poco, ma dal quale ero profondamente attratto. 5 anni dopo mi incontrai con Federico Umberto D’Amato e da quel giorno è indubbio che la mia vita è profondamente cambiata. Devo molto, come tanti, alla guida de L’Espresso e brindo con sincerità ed amicizia a Enzo Vizzari che da tanti anni porta avanti il testimone.
Camilla Lunelli
Non è stato un letargo ma un affinamento lento durato 19 anni quello iniziato nel 1997 (splendida annata per tanti vini) e riservato a sole 1997 bottiglie destinate ai “collezionisti”, o meglio agli amanti del gran bere. Ed è sicuramente una serata fuori dal comune quella organizzata per l’occasione: siamo alla Pergola, con Heinz Beck e un signor parterre di invitati. Prima e dopo si beve e si mangia bene, ma di certo tutti attendono il momento del brindisi con queste bollicine di solo chardonnay che nascono a Maso Pianizza, in alta quota tra i boschi. Un Giulio Ferrari da collezione che si impone per la sua forza espressiva, eleganza, complessità aromatica.
Curioso vedere tanti cuochi che parlano della sala, ma è indubbio che avvertono il problema e sanno che è lì che si gioca il futuro dell’alta ristorazione (in quella media o bassa secondo noi il problema ormai non si pone nemmeno più). A convocare tanta bella gente ci ha pensato le Cantine Ferrari con la sua scelta di creare un premio specifico nel quadro delle classifiche internazionali dei 50 Best. Una serie di interventi interessanti che spaziano dalla Bocconi al Clovis Club di Londra e che si chiudono con l’intervento di Gualtiero Marchesi. Applauditissimo Antonio Santini, sarà lui a vincere per primo? Se lo meriterebbe a furor di popolo.
Appuntamento all’Expò, con oltre 120 chef italiani venuti da tutto il Mondo. Piccola cronoca della passeggiata lungo il Decumano, l’incontro con Slow Food , il brindisi con Ferrari, lo spuntino da Eataly in Toscana, la visita al caseficio del grana. Presenza istituzionale: zero. A nessuna istituzione sembra interessino questi 120 chef convenuti qui all’Expò.