Come ogni anno eccoci a Vico per la Festa che da tanti anni Gennaro Esposito organizza. Un successo duraturo e consolidato sia per l’atmosfera che si viene a creare sia per le finalità benefiche dell’iniziativa. Quest’anno ci sono anche molti produttori selezionati dagli chef ospiti a testimoniare che il buon cibo è strettamente legato alla terra. Momento clou dell’evento la cena di gala nella grande sala di Pizza a Metro con decine di chef e centinaia di invitati.
Carla Icardi
Siamo a Vico per la festa e accettiamo volentieri l’invito a visitare la piccola azienda che Beppe Guida, di Nonna Rosa, ha realizzato sulla montagna sopra Vico. Scopriamo un posto tranquillo ed ameno con gran vista sulla costa e qui Beppe si è circondato da tutto quello che ama, dall’arredo alla musica in sottofondo, ma soprattutto con una cucina ben attrezzata dove ha già cominciato a fare dei corsi prevalentemente per gli stranieri. Intorno è un ettaro di rigogliosa e fertile terra che gli garantisce tutto l’anno ortaggi legumi frutta e ogni ben di Dio, c’è anche qualche gallina. Altri animali “giusti” si trovano a poche centinaia di metri come il maiale dell’amico contadino che è alla base dei suoi salumi. Siamo un piccolo gruppo di amici e Beppe improvvisa un pranzo con il raccolto del mattino: bontà assoluta.
Non solo grandi chef, ma anche grandi prodotti come abbiamo avuto modo di vedere durante la giornata di lunedì approfittando della felice e densa esposizioni di piccoli e bravi artigiani del gusto. E poi a sera la grande serata con una 50ina di chef che spuntano da tutte le parti. E in genere ottimi assaggi con una segnalazione speciale a Thomas Kavcic, sempre gentile e pronto ad unirsi agli chef italiani, e il suo tovagliolo goloso era proprio buono.
25 anni meritano una grande festa! Ed in effetti hanno fatto le cose in grande. La cena di gala lo testimonia per la cornice, l’eleganza, la partecipazione e la lunga serie delle portate. Un bell’incontro tra i JRE italiani che per l’occasione hanno invitato a cucinare i loro colleghi stranieri, e gli invitati romani (e non solo), con molti colleghi della stampa. L’associazione negli anni ha conosciuto turbolenze e divisioni (ma è la vita ad imporle), oggi però si presenta compatta ed unita, ed anche più numerosa. Questi i nuovi ingressi: Oliver Piras e Antonella Del Favero di Aga, Fabiana Scarica di Villa Chiara, Nikita Sergeev dell’ Arcade, Davide Maci di The Market Place. Salvo l’ultimo, tutti ex Emergente Chef! Un buon segno.
e’ ormai una (bella) consuetudine il pranzo in onore del piatto dell’anno secondo la Guida de L’Espresso. Quest’anno si premia Alessandro Dal Degan per il suo orzo terra e acqua (secondo noi merita tantissimo, ma questo non è il suo piatto migliore). Una bella festa grazie anche all’ambiente, al servizio perfetto, al livello dei commensali e anche all’ottimo abbinamento tutto basato sugli champagne selezione Cuvèe Louise, uno meglio dell’altro con un finale perfetto: la cuvèe Louise Nature Grand Cru!
Italian gourmet al Superstudio, una specie di Taste al coperto con solo chef stellati, il tutto organizzato come un grande village con ampie cucine di supporto. C’era anche un convegno sul futuro delle guide, con vari noti Curatori di Guide (anche il sottoscritto) e alcuni Chef in rappresentanza delle associazioni. Si doveva parlare del futuro, poi ognuno ha parlato dei propri casi personali. Insomma un’occasione persa. Meglio andare a vedere cosa combinavano i cuochi nei loro box.
Chi ha vinto oggi alla Michelin? Per generi quello maschile, le sole donne salite sul palco sono state, alla fine, Annie Feolde e Nadia Santini. Per città inaspettatamente Roma con una pioggia di stelle che arriva anche alla regione con Genazzano e Latina. Per chef la palma va a Enrico Bartolini che ha chiuso un ristorante, ne ha aperti ben 3 per conquistare 4 stelle Michelin, è lui sicuramente il trionfatore di questa giornata, tutti pensavamo che fosse un grande chef, ora dobbiamo aggiungere che è anche un ottimo manager, cosa forse ancor più rara. Molti i delusi, ognuno di noi ha le sue preferenze, ma la Michelin va comunque rispettata e quest’oggi ha dato una dimostrazione di classe e potenza, e anche di amare l’Italia scegliendo una città che da sempre ha guardato con amore alla Francia e un territorio che annovera alcuni dei nostri prodotti più rappresentativi. Infine se guardiamo alle nuove stelle, vediamo che una dozzina (pensiamo sia un record) sono quelle transitate nelle nostre gare di Emergente quando nessuno li conosceva. Per noi una bella e importante soddisfazione.
E brava Carla Icardi (e i suoi collaboratori) ad aver raccolto tante star del mondo del dolce. Da tutto il mondo a Milano, nel funzionale e piacevolissimo Magna Pars Hotel (&Convegni), due giornate piene di eventi e incontri. Queste alcune immagini di ieri, oggi continua.
C’è emozione, c’è la tensione della gara che dai box delle cucine arriva fino a dentro il teatro. Il Bocuse d’Or è rigore e precisione, i tempi sono scanditi dall’orologio, i movimenti e i passi contati e precisi. Non è facile gestire così tante situazioni diverse allo stesso tempo, ma una volta partiti tutto poi scorre per il suo verso giusto: i giurati, attenti e precisi; i candidati emozionati ma allenati allo stress. Primo turno sono 4: Stefano Paganini, Andrea Alfieri, Giuseppe Raciti, Giovanni Lorusso. Centrato il piatto del pesce, spettacolari i vassoi con la ricetta della carne.