Siamo a Ferrara per un convegno, Quelli che il web… , organizzato da Francesco Turri di Olio Vino e Peperoncino, una testata online ormai storica. Ci si ritrova all”Enoteca Enotria per ascoltare le curiosità interessanti dei vicoli di città narrate da un signore esperto e informatissimo, e si finisce alla trattoria La Romantica a Ripagrande per una cena un pò scontata, ma doverosa in questi casi. Tra i vari piatti, una buona “salama da sugo” (non in foto). E adesso inizia il convegno.
Carlo Ottaviano
In un momento non certo allegro per l’Italia fa piacere essere invitati all’inaugurazione di un importante opera: le due nuove linee di produzione della De Cecco, un investimento di varie decine di mioni di euro. Con una produzione di oltre 3 milioni di quintali di pasta (ne verrebbe fuori un abbondante piatto di spaghetti per tutta l’umanità, neonati compresi), la De Cecco è un’azienda leader non solo per quantità, ma anche per qualità come abbiamo avuto modo di vedere da vicino. Qualità che si vede anche dal forte senso di appartenenza delle maestranze che hanno partecipato e seguito da vicino l’inaugurazione.
Oggi si inaugura la nuova linea di produzione dello stabilimento di Ortona della De Cecco con un evento di eccezione: tre grandi chef, Beck, Esposito ed Uliassi, cucineranno per tutte le maestranze, centinaia di dipendenti divisi nei tre stabilimenti di Ortona, Fara e Pescara. Un bell’evento davvero al quale sono stati invitati anche pochi e selezionati giornalisti che vengono ricevuti la sera prima a Pescara, ristroante les Paillottes, dove opera un alievo di Heinz Beck, il giovane Davide Pezzuto. Una bella cena, gestita con eleganza da Andrea La Caita, il bravo direttore.
Uno del nord e uno del sud, uno che ha studiato e conosce tutte le tecniche del mestiere, l’altro che si è invece improvvisato per ritrovarsi poi cuoco. Eppure alla fine sono simili, per il successo che hanno trovato, per le belle mogli che hanno, per la passione che li accomuna, per il culo che si fanno (sì!, perchè non sono tutte rose e fiori). Inoltre sono amici e questa secondo me è un’altra bella cosa che ci riescono a dare. Davide Oldani e Filippo La Mantia, ieri sera a Roma alla presentazione del libro “Il Giusto e il Gusto”.
Tradizionale e frequentatissima come sempre la cena delle 3 forchette del Gambero Rosso. Ormai le discussioni sui ristoranti sembrano scemare, fa più scalpore la classifica delle pizzerie che un tempo nessuno prendeva nemmeno in considerazione. L’ultimo tabù è sfatato, la pizza migliore (secondo il GR) non è più a Napoli (personalmente mi dissocio). D’altronde da quanto tempo nessuno cita più Bologna per le fettuccine? ……Roscioli e Dandini, resistete con la gricia!
L’azienda Rigoni è datata, e, come in tutte le famiglie che si rispettino, c’è una nonna che ha occupato una posizione chiave. Dalla Nonna al figlio Vittorio e da qui all’attuale generazione che ha reso il marchio conosciuto in tutto il mondo. Andrea e Alessandro Rigoni ci presentano i loro mieli bio all’Hilton di Venezia e poi ce li fanno assaggiare in versione”elaborata” grazie all’abilità del team “La Tana” guidato da Alessandro dal Degan e Stefano Fracaro, al teatro la Fenice. Il tutto al termine di una performance musicale che si merita il suo post a parte. Una bella esperienza davvero e un’azienda che riesce a coniugare qualità con (moderata) quantità. Evviva! in Italia non è così facile.
Lei è Stefania Scarampi, lui Filippo La Mantia, insieme il matrimonio dell’anno della ristorazione romana. Come romano mi sento debitore a Filippo La Mantia, ha reso di nuovo frequentabile e frequentata via Veneto, ha ripatinato lo spolvero locale profumandolo di allegorie siciliane e ha reso perfino popolare il brunch domenicale , un rito visto finora dagli indigeni come qualcosa di alieno. Aggiungo, mi è anche simpatico, anche se poi magari a tavola qualche critica ogni tanto mi viene di fargliela. Auguri Stefania e Filippo.
Dopo il brindisi alla Scalinata di Trinità di Monti, eccoci al Palazzetto, dove una decina di chef hanno presentato le loro ricette , alcune a 4 mani con un originale abbinamento con alcuni chef etnici residenti a Roma. Il libro ricordo della giornata è stato consegnato all’assessore Davide Bordoni in rappresentanza del Sindaco, presenti ovviamente i due ideatori: Roberto Wirth, proprietario dell’Hotel Hassler e Francesco Apreda chef dell’Imago.
Bella serata al palazzo della Confagricoltura a Roma, sarà per la bella auto che accoglieva all’ingresso, per il lambrusco che zampillava ovunque, per i prodotti profusi nei vari assaggi, ma il tempo è volato come raramente capita in queste serate ufficiali. Credo che il merito vada riconosciuto non solo ai prodotti ma anche alla delegazione modenese, affiatata e sempre pronta alla discussione, e ai padroni di casa che hanno messo a disposizione gli spazi migliori.
Chiediamo scusa all’amico Alberto Lupini. Senza Lorenza (che è l’esperta fotografa) con la pila improvvisamente scarica, ho potuto fare poche foto ad una serata di grande interesse. Prima il convegno a Palazzo Riccardi, animato da un effervescente Matteo Renzi, sindaco di Firenze e Massimo Bottura, chef sempre al massimo. Poi una cena di gala nei saloni di Palazzo Borghese, che sono un vero spettacolo. L’occasione erano le premiazioni di Italia a Tavola, sondaggio sulla popolarità di opinion leaders, uomini del vino e cuochi, vinti rispettivamente da Davide Paolini, Alessandro Scorsone, Rosanna Marziale.