Sotto alla bandiera del ciliegiolo di Narni troviamo un nucleo di produttori che ha deciso di puntare su questo vitigno per valorizzare al meglio la vocazione vitivinicola del territorio. Sono sei: Bussoletti, Marchesi Ruffo della Scaletta, Sandonna, Tenuta Cavalier Mazzocchi 1919, Tenuta Casale Milli, Tenuta Fabbrucciano. Li ritroviamo tutti alla Cantina dei Marchesi Ruffo della Scaletta, proprio sotto la Rocca di Narni per una degustazione aperta ad un gruppo di colleghi interessati a scoprire le potenzialità di questo vitigno poco ancora conosciuto, che in effetti si dimostra, attraverso le varie etichette, identitario, ma con ampia varietà di prospettiva. Ad organizzare la degustazione con il solito garbo è Carlo Zucchetti, e si finisce alla grande con il pranzo preparato per l’occasione dai Fratelli Serva della Trota di Rivodutri.
Carlo Zucchetti
Oasi del Pescatore a Gradoli
Semplicissimo ma autentico in riva al lago. Guidati da e con Carlo Zucchetti andiamo a conoscere Maria e Mauro. Lei cuoca di istinto, lui pescatore di professione. A loro si deve questa Oasi, senza fronzoli, ma con pesce di lago genuino e commento dal vivo del pescatore. Un pranzo lieto che ti riconcilia con le trattorie e come dovrebbero essere.
Carlo Zucchetti, instancabile valorizzatore della sua Tuscia da ben 7 anni realizza questo aperitivo sul lago, o meglio nel lago di Bolsena. Con disdicevole ritardo questa volta ci siamo anche noi. E ci si diverte da matti! Continuerà tutti i sabati di luglio e agosto, un must da non perdere.
Una serata allo Slow Food Village di Viterbo invitati da Carlo Zucchetti e a parlare di cuochi ed altre storie con Stefano Polacchi del Gambero Rosso. Serata paicevole iniziata con un paio di assaggi all’Entoeca Enotria adiacente al luogo dell’evento e finita con i brindisi del gruppo dei piacentini della Val Tidone, guidato da Antonio Montano e dal team Le Proposte (trattoria di Borgonovo) che ringraziamo per il coinvolgimento. Ospite d’eccezione il parmigiano reggiano (fino a 120 mesi di stagionatura) di Giovanni Minnelli.
Siamo ormai al via, non dev’essere stato semplice, non tanto da un punto di vista strutturale (la scuola l’avevamo visitata già qualche mese fa) quanto organizzativo. Ma ormai ci siamo, gli allievi sono pronti e a a febbraio cominceranno i corsi. Apre così la prima scuola di alta formazione per il Servizio di Sala, con una serie di docenti illustri, con un programma innovativo (c’è pure un corso di attitudine e recitazione, in fin dei conti il ristorante è un palcoscenico). Inaugurazione domanica scorsa, con la banda, le autorità, e un bel pranzo (corroborante) con i vini della famiglia Cotarella, l’ottimo viognier e il recente acquisito brunello. Siamo contenti anche perchè si parla sempre più di sala, ma, cosa importnate, non in ordine sparso ma con l’idea di fare sistema tra le varie iniziative finora sorte.
Tre donne, Dominga, Enrica, Marta, tre C come Cotarella e tante altre parole, come ad esempio coraggio, creatività, costanza, culo (perchè no?) che vanno a passo di carica (altra C). Siamo alla Cantina Falesco prima, e poi al Museo del Vino di Castigliane in Teverina, per gli auguri di Natale, ma anche per la presentazione di un progetto. C’è un cambio di generazioni tra la prima e la seconda dei Cotarella, un ideale passaggio di consegne tra Riccardo e Renzo e le loro tre figlie, la dichiarazione di un impegno di quest’ultime a rilanciare in grande. Tutto sommato Riccardo e Renzo hanno scritto la storia del mondo del vino italiano pensando più all’esterno che dentro casa loro. Ora le figlie ripartono da Falesco per allargarne i confini, dividerne gli stili creando all’interno una superiore denominazione: Famiglia Cotarella dove ci mettono nome e faccia. E non solo, c’è anche il progetto di una nuova scuola di formazione (Intreccci con tre C) e tante cose ancora. Insomma una vera rivoluzione in famiglia e per annunciarla hanno fatto le cose in grande richiamando a Castiglione un bel numero di persone con un bel menù e tanti importanti vini, della loro collezione ma non solo. Che dire? ben vengano nuove generazioni con questa voglia di crescere lavorare ed investire, ci sembra purtroppo raro in Italia.
L’enoteca è storica, tra le prime, negli anni settanta, a proporre il vino e non più solo a vendere le bottiglie. Qui si sono allenati i primi sommelier romani con le proposte che Andrea Gabbrielli presentava alla curiosità degli habituèes di allora. Invece questa volta troviamo un altro ben rodato giornalista del settore, Carlo Zucchetti, animatore indiscusso della provincia di Viterbo ed infatti è circondato dai suoi amici produttori. Tanti gli assaggi, alcuni vini interessanti e nuovi prodotti, perfino un ragù di fagiano (non male).
Ci si ritrova tutti, al solito. Poche le novità, sopra il nuovo spazio della Maremma, molte le conferme e una certezza: il vino, nonostante tutto, tira. O almeno sono in tanti che ci puntano. In giro sempre tantissima gente, la sera tante alternative. Noi abbiamo optato per pink puglia.
Difficile non voler bene a Marco Dalla Bona, il suo ristorante, la Stella d’ Oro di Soragna, è meta preferita di tanti buongustai che qui trovano semplicità allegria e tanta qualità a prezzi correttissimi. Tutte cose che Marco ha portato a Carrara dove ci ha deliziato con il suo risotto.