E’ sempre un piacere veder vivere bene strutture del rango di Villa Igiea. Qui c’è storia, arte, cultura, anche relativamente al nostro settore. Basterebbe vedere la bellezza della grande sala, con il servizio della lampada, dei centrotavola, delle baffe di salmone ecc.. Cose che magari nella ristorazione odierna trovano meno spazio, ma che non dovrebbero morire, come anche le buone maniere di sala e cucina in un prestigioso albergo come questo, ed in effetti qui ce la mettono tutta, a cominciare dal direttore Vito Giglio. Un plauso và a questa piccola (nel senso di spazio rispetto alla vastità degli ambienti comuni dell’albergo) Cuvèe du Jour. Cuvèe significa prendere il meglio da vari fornitori, Jour di giornata, per poi assemblare il tutto nel modo migliore. Ed è quello che fa il giovane Carmelo Trentacosti con grande passione ed impegno (alle spalle un passato di competizioni con la NIC). Piatti ben concepiti e ben presentati, che si fanno ben volere ed apprezzare, che si gustano volentieri, che mantengono alto il livello della cena, dove però talvolta manca la sorpresa o il tocco intrigante che poi ti danno l’emozione. Da citare gli eleganti stuzzichini iniziali, il buon couscous e i vigorosi spaghetti con zucchine fritte, e l’ineccepibile servizio di sala.
Carmelo Trentacosti
Calda giornata quasi estiva per il pienone degli chef per le vie di Taormina. Non era facile organizzare un evento dispersivo lungo i due chilometri del corso, portando cibo ed attrezzature nel centro storico, invadendo piazze e negozi. Ce l’hanno fatta e anche bene, quindi complimenti ai tanti che hanno lavorato all’evento. Una bella festa gastronomica che ha coinvolto i tanti turisti in transito, incuriositi, ma forse poco preparati. Il prossimo anno bisogna prevedere più interpreti o comunque spiegazioni anche in inglese.