La prima volta (con una gara) in virtuale, e speriamo che il covid passi in fretta e che quindi sia anche l’ultima. Manca infatti un fattore imprescindibile, quello che ti dà l’emozione del contesto, la sensazione tattile della tensione quella che solo la distanza ravvicinata riesce a trasmettere. Comunque è sempre interessante e stimolante il confronto anche a distanza. Siamo quindi in pieno svolgimento con Emergente Sala selezione Centrosud. Ieri le prime due batterie.
Nella prima: Emanuele Ritacco del Borgo Rosso di Sera resort di San Lucido (CS), Giovanni Angelucci di Zunica a Civitella d’Agliano, Mariantonietta De Chiara di La Vela Blu ad Apice (BN), Antonio Manfredi calabrese ma chef de rang da George Blanc a Vonnas (Francia). A giudicarli Giovanni Pizzolante ideatore di Foodex a Lecce, Jacopo Arosio direttore Hotel Chapter sede anche dell’evento, Alberto Cauzzi presidente di Passione Gourmet, Gianni Sinesi direttore sala Reale a CastediSangro, Stefania Picchioni guida Espresso, Pino Cuttaia chef patron de La Madia a Licata. Andrà in finale Emanuele Ritacco per le sue risposte e la maturità dimostrata. Ringraziamo Olitalia, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Vinea Domini, la Famiglia Cotarella, il Caffè Moak, Carmasciando e L’azienda Dattilo della Famiglia Ceraudo per il loro sostegno all’evento.
Caterina Ceraudo
Acquacircus è un ciclo di appuntamenti gastronomici organizzati dall’Acqualina. Ecco una seconda tappa in Calabria, dopo quella di Qafiz, questa volta con Caterina Ceraudo del Dattilo, che per altro conosciamo bene, ma è sempre un piacere ritornarci attraverso le sue ricette. Menù a 4 mani diviso equamente in due, prima Caterina pe rgli antipasti e poi Daniele dal risotto in avanti.
Dopo Milano, lo scorso anno, ecco The Fork a Roma per implementare la sua immagine e valorizzare le sue attività. Tra queste c’è anche, giustamente, l’idea di dar voce particolare alle nuove aperture “intelligenti” di qualsiasi tipologia (fine dining, bistrot, pizzeria ecc..) se segnalate dagli chef già aderenti al sistema. Ed a Roma si premiano tanti bravi giovani e meno giovani imprenditori (contà non l’età loro, ma quella del ristorante che deve essere di recente apertura). Un menù semplice e spigliato dove svettano i tortelli di coniglio non alla panna, ma al cocco, una semplice e non banale (va ben dosata e contrastata come in questo caso dalla farcia) contaminazione.
Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
E’ sempre un grande successo e quest’anno con il vento dell’Expò in poppa Identità Golose avrà un lungo percorso che inizia con questo Congresso e durerà fino a fine anno. Tanta gente in sala e lungo le corsie degli espositori , tante occasioni per scambiarsi impressioni, ritrovare colleghi lontani, assaggiare prodotti particolari come ad esempio il magnifico culatello di Spigaroli. E domani si continua.
Mancavamo da un paio di anni ed è sempre un vero piacere tornare in questa nobile sala, accolti da quel gentiluomo che è Roberto Ceraudo. Intorno è la pace serena della Contrada Dattilo con i suoi ulivi, i suoi agrumi e le vigne. La prima novità sono le camere, ora più accoglienti grazie ai nuovi bagni, la seconda novità è più importante: la giovane figlia Caterina è sempre più brava, ha messo a fuoco l’importante esperienza presso Niko Romito, ed ora riesce ad esprimersi in modo convincente. La linea degli antipasti che ci ha proposto è esemplare, la corrispondenza con il territorio pervade il menù, l’impostazione delle ricette segue una saggia metodologia (pochi ingredienti e attenzione sul componente principale). Certo qua e là ci sono margini di miglioramento (un miglior uso del sale, un pò ingenui gli gnocchi alla ricotta e troppa salsa al melograno sulla lingua), ma l’unica vera nota dolente del lungo menù ci è parsa la pasticceria. Brava Caterina che con la sua giovane età non può che migliorarsi ulteriormente e chissà dove potrà arrivare.