Comoda, soprattutto per chi viene in aereo (siamo a due chilometri da Caselle), ma anche in auto (salvo il parcheggio, visto che le stradine del centro di San Maurizio sono proprio strettine). Alla fine ecco la Credenza, oggi veramente un bel locale, con la porta più bella che mai che ti fa entrare in un ambiente dove tutto è curato, dal servizio dei vini a bicchiere alla leggerezza degli stessi bicchieri, dalla scelta del pane a quella dei formaggi, dalla carta di bollicine a quella dei vini particolari. In tanti anni Giovanni Grasso ha fatto della Credenza la sua bomboniera di eccellenza utilizzando lo stesso criterio in cucina: tanta qualità e tanta gente sotto la guida di due chef di razza come Igor Macchia e Chiara Patracchini (ai dessert e al pane). Il risultato è una carta molto estesa dove c’è praticamente tutto e dove ogni piatto recita lo stesso messaggio: tanti ingredienti (di qualità) tanti colori tante consistenze tanti tipi di cottura tanti contrasti. Il che di fondo è bellissimo, ma forse perfino troppo (alludiamo anche alla pesantezza complessiva di alcune preparazioni). Alla fine qualcosa perdiamo noi nell’assaggio e la brigata per via di qualche inevitabile imprecisione. Ma chi ama la succulenza come protagonista e il manierismo nell’estetica del piatto troverà qui il suo regno. I piatti per noi migliori? l’elegante melanzane con le erbe dell’orto, e la spirale alternata di gamberi e alici, una vera delizia.
Chiara Patracchini
La seconda giornata di Taggia: dal grande Colagreco alla dolce Chiara.
D’ora in avanti guarderemo alle patate con maggior rispetto. L’arcobaleno di patate con il quale Mauro Colagreco ha iniziato la seconda giornata dimostra come anche con i tuberi si possa fare un grande piatto. Il numero 28 al mondo, secondo i 50 Best, ha ripagato le aspettative suscitando un vero entusiasmo tra il pubblico. E anche gli altri chef hanno dimostrato come quest’angolo d’Italia, tra Liguria e il vicino basso Piemonte, ospiti una grande ristorazione. In nome dell’oliva taggiasca sono sfilati dopo Colagreco: Marc Lanteri, Paolo Masieri, Andrea Ribaldone (bravissimo con il suo baccalà), Davide Palluda (un limone da ricordare a lungo), e la dolcissima Chiara Patracchini, semplice, elegante, padrona della scena, applauditissima.
Mauro Colagreco, 28° nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants 2013, darà ulteriore lustro a questa manifestazione che avrà un ricco contorno di chef, come potete vedere dal programma: