LSDM edizione 2020, cambia pelle e si rinnova ma non dimentica i giovani in cucia e in sala.
Torna l’appuntamento con LSDM, il congresso internazionale di cucina d’autore quest’anno è in programma il 2 e 3 Ottobre al Savoy Beach Hotel di Paestum (SA) e girerà intorno ai temi di sostenibilità, etica ed estetica.
Tante le novità, ad esempio non ci saranno i consueti cooking show che hanno accompagnato le edizioni precedenti, stavolta infatti i cuochi verranno impegnati in dei “tavoli di lavoro”. Una scelta che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare gli aspetti culturali e umanistici dell’alimentazione in modo da comprendere ogni aspetto che si nasconde dietro la realizzazione di un piatto, andando oltre la semplice tecnica messa a punto dal singolo interprete. Saranno presenti come sempre chef di calibro internazionale, giovani promesse ed esperti di cucina ma anche numerosi studiosi e professionisti del settore proprio per intraprendere un approccio in qualche modo “diverso” al mondo del cibo. Inoltre, per la prima volta LSDM 2019 sarà un evento completamente eco-friendly, con l’uso di soli materiali riciclabili e plastic free, un’iniziativa da cui prendere spunto in questo momento di estrema urgenza ambientale. Tanti gli ospiti che prenderanno parte alla kermesse come Cesare Cunaccia, giornalista e trendsetter, Marco Malaguti, esperto di nutraceutica, Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione, Nicoletta Poliotto, specialista in food marketing e tanti altri.
Ciro Salvo
Grande giornata finale per scoprire i finalisti che ritroveremo il 28 ottobre a Roma. Per Emergente Pizza sono: ROberto Ferrone de 384 di Roma, Gabriele Lucantoni di Sbanco di Roma, Fabiano Viscito di Pizzeria Battipaglia. Per Emergente Chef: Lorenzo Boschi de il Giglio di Lucca, Valerio Ragusa di Da Luciano a Roma, Gianluca Durillo de La Madonnina del Pescatore di Senigallia, Giuseppe Torcasio di Ex Trappeto di Lamezia. A loro si aggiungeranno i finalisti già designati a Milano e quelli che andremo a selezionare in Emergente PUglia e Emergente pizza ad Ischia. Si chiude così l’evento con Città della Pizza, caratterizzato da un’altissima affluenza, nonostante il maltempo, e che ha visto una larghissima partecipazione di concorrenti. Da segnalare questa volta come regione la Calabria che ha confermato l’ottimo momento che sta vivendo in questo settore.
La formula “50” sembra funzionare e così dopo 50 kalos ecco 50 panino, in attesa di 50 suites e dell’apertura a Trafalgar square di 50 kalos in versione londinese. L’imprenditore Alessandro Guglielmini, forte della professionalità consolidata di Ciro Salvo e di altri professionisti del settore, punta ad allargare l’orizzonte e la varietà dell’offerta. Questo 50 panino si distingue per le buone materie prime, per la valida selezione dei vini proposti, poi cerca di coniugare un pò troppe anime insieme, cercando di accontentare tutti, ma anche forse perdendo un pò d’identità strada facendo.
Elio Santosuosso de La Gatta Mangiona di Roma è il miglior pizzaiolo emergente d’Italia dopo una combattuta e avvincente sfida su Luca Maggioni dell’enosteria Lipen di Canonica sul Lambro, Fabio Cozzolino di 50 Kalò di Napoli , Pier Daniele Seu del Gazometro 38 di Roma. La gara è stata condotta brillantemente da Lorenza Fumelli di fronte ad una folta giuria di giornalisti e pizzaioli famosi. E’ il primo verdetto di Cooking for Art 2015 che domani si concluderà con la proclamazione del miglior chef emergente 2015.
In 6 si sono presentati alle finali di lunedì dopo due giorni di qualificazioni: per il Sud Alessandro Izzo del ristorante Palazzo Petrucci; Fabio Cozzolino della pizzeria 50 Kalo; Roberto Miele della Taverna del Re. Per il Centro: Pier Daniele Seu della pizzeria Gazometro 38, Elio Santosuosso della Pizzeria Gatta Mangiona, Andrea Coppari della Pizzeria Mezzo metro pizza a Jesi. La finale ha poi decretato il successo di: Pier Daniele Seu e Elio Santosuosso per il Centro a pari merito e Fabio Cozzolino per il Sud. Li rivedremo a Roma. Impressionante il parterre della giuria: Renato Bosco, Giancarlo Casa, Stefano Callegari, Guglielmo Vuolo, Franco Pepe, Ciro Salvo, Enzo Coccia, Gianfranco Iervolino, (per non parlare di un certo Gianfranco Vissani che ha fatto capolino), ha condotto la finale Gino Sorbillo!
La pizza protagonista al Salone del Gusto con Terre Moretti e Oliviero Toscani, ma il nostro plauso va anche al Consorzio del Parmigiano Reggiano, che con larghe vedute premia anche chi oltralpe si impegna nella qualità. Un bel momento quello della degustazione abbinata tra Parmigiano Reggiano e Gruyere, la qualità non ha confini! Altro bel momento da Beppino Occelli, maestro di formaggi e grande affinatore e infine concludiamo la serata nel modo migliore: allo stand del sigaro toscano con una coppa di champagne (forse erano anche più di una, meno male!!!)
E’ cambiata negli ultimi anni non solo la qualità ma anche la geografia delle migliori pizzerie della città. Il livello è salito, e di molto, ed il merito va dato non solo all’impegno dei migliori addetti ai lavori ma anche, e sembra strano a dirsi trattandosi di pizza che è un monumento cittadino, del benefico influsso e stimolo venuto dai pizzaioli del nord che hanno investito e non poco in nuove farine, impasti e metodologie di lievitazione e cottura. Oggi si può mangiare a Napoli una pizza che per leggerezza, qualità di ingredienti e digeribilità è di gran lunga superiore a quelle di pochi anni fa, e ormai questa qualità non è più confinata a pochi nomi, a cominciare da quell’Enzo Coccia che è stato tra i primi a smuovere il settore, ma si è allargata a tanti. E’ anche di moda fare le classifiche, dire se è meglio quella di tizio o di caio, ma secondo noi la qualità non solo è più alta, come abbiamo appena detto, ma è anche livellata perchè un pò tutti stanno cercando di fare le cose per il meglio. Ultimo, al momento, è Ciro Salvo, di una storica famiglia del settore, che da poche settimane si destreggia in questo bello e nuovo locale dal curioso nome (50 nella cabala e nella tombola rappresenta il pane, e kalò in greco significa bello). Buona ovviamente la pizza fatta secondo tutti i crismi e una segnalazione per il buon crocchè. Alta anche la qualità della clientela, ma il che non ci sorprende, dietro le quinte è anche Maurizio Cortese, gentiluomo napoletano.
Nonostante il tempo incerto e a volte con pioggia battente, il forno Ferrara è stato il gran protagonista dell’evento. Coordinati da Gino Sorbillo si sono alternati pizzaioli campani e provenienti dal Nord in un confronto stimolante per tutti. La sera di Pizza Chic quasi trecento pizze e oltre un centinaio di trapizzini sono stati fatti da Gino Sorbillo, Enzo Coccia, Stefano Callegari e altri pizzaioli in aiuto,….e c’era Napoli Juventus in contemporanea!
Ciro Salvo e Stefano Callegari, due grandi piazzioli e due idee di pizza a confronto. Quella napoletana, classica e tradizionale, con l’impasto leggero molle che a volte sembra quasi poco cotto e che poi in bocca si scioglie soave; quella romana dove l’impasto è leggermente più croccante, la cottura più pronunciata fino quasi al bruciato per aggiungere una nota d’amaro alla dolcezza del condimento. E con loro Enzo Coccia e Gino Sorbillo, ad alternarsi al magico forno Ferrara tra la gente entusiasta. E a proposito di forno, vedete: http://youtu.be/yAc9_tclp40