Da domani in libreria sarà disponibile la nuova edizione della Guida Alberghi&Ristoranti del Touring Club Italiano. In un anno difficile il Touring ha comunque cercato di dare un contributo al settore dell’ospitalità e della ristorazione. In curiosa coincidenza andrà in onda domani sera a Porta a Porta un servizio sulla varie guide gastronomiche a cura di Bruno Vespa. Noi abbiamo registrato la nostra intervista in un ambiente ben rappresentativo di quello che intendiamo per “Buona cucina” come Armando al Pantheon di Roma. I punti di forza della guida? Crediamo sia proprio la selezione “Buona Cucina” dedicata alle famiglie e la valorizzazione dei giovani chef e persone di sala, che da sempre facciamo con i nostri eventi “Emergente” e che vanno anche ad arricchire i contenuti della guida. Quest’anno così particolare ci vede un pò tutti andare a riscoprire luoghi tranquilli e borghi sereni, come quelli delle Bandiere Arancioni del Touring che ben risaltano con le loro strutture di ospitalità e ristorazione in questa edizione. Da domani la guida si potrà acquistare, spero che siate numerosi. Il Touring Club Italiano è una grande Associazione no-profit che cerca da ben oltre un secolo di valorizzare il buono ed il bello della nostra Italia con un ritorno per tutti noi.
Claudio Gargioli
Quanto sarebbe costato un menù di 42 chef del calibro di quelli di ieri sera, il meglio del meglio di Roma e del Lazio? Ed infatti gli ospiti hanno apprezzato l’occasione riuscendo ad esaurire le oltre 4000 prozioni preparate e servite in meno di due ore (altro record). Una grande serata, per la qualità e quantità delgi chef, ma anche per l’atmosfera che si è creata. Due tavoli erano stati riservati a coloro che si sono sacrificati nei soccorsi: La Protezione Civile, e i Vigili del Fuoco. Il preside dell’Istituto Alberghiero di Amatrice, visibilmente commosso, ha ringraziato lo sforzo che ha fatto tutta la Ristorazione a favore dei terremotati. Una sala piena ha confermato che la solidarietà riesce a far arrivare a Rieti il suo messaggio. Grande insomma la partecipazione di tutti, ed ora avanti per la terza ed ultima serata.
E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.
Problemi operativi hanno creato difficoltà al nostro sito. Sperando che siano terminati riprendiamo la pubblicazione dei post con una serie di interessanti incontri ai quali abbiamo partecipato. Il primo, più importante, l’evento che abbiamo organizzato alla Stazione di Posta per i prodotti di Tradizione e Gusto, un nuovo brand di alta gamma ideato e pensato da Roberto Capecchi e realizzato grazie al bel lavoro di selezione fatto principalmente da Dario Frega. Il brand è nuovo, ma la ditta Capecchi è ormai, se non antica, consolidata da decenni, questo il motivo del bel titolo: Futuro di una volta, che vuole significare come il nuovo marchio idealmente si riallaccia alle radici dell’Azienda. Eccoci quindi ospiti di Pino Cau, patron del ristorante, per assaggiare le ricette che Marco Martini ha preparato utilizzando alcuni di questi prodotti, mentre altri (formaggi e prosciutti) erano in degustazione libera. Larghissima la partecipazione degli chef che hanno risposto con slancio e hanno reso l’evento una piccola festa della ristorazione romana, brindando e apprezzando prodotti e ricette fino a tardi.
Fare qualità accanto al Pantheon è un’impresa vera, come potremmo aggiungere a piazza Navona o a Campo de Fiori. Sono diecine i locali, ma la qualità fa fatica. Ci riesce questa soprendente trattoria rimasta sempre fedele a se stessa pur non rinunciando a qualche rinnovamento, ma sempre introdotto con garbo, parsimonia e a ragion veduta. Sia lode quindi ai fratelli Gargioli e soprattutto a Claudio, dei due il più comunicatore. Nei ritagli di tempo (si permettono di rimaner chiusi al weekend) ha scritto pure un piacevole libro, che è bello e piacevole leggere.
Armando al Pantheon, nuova veste
Cambia pelle e si rinnova il locale, ma senza perdere la connotazione: un’impresa che non sempre riesce e invece per fortuna è riuscita ad Armando al Pantheon. Una trattoria che rimane tale, il successo ne amplifica la fama, ma non ne cambia l’impostazione, i piatti sono sempre quelli, l’atmosfera è la stessa e Claudio Gargioli come e più di prima se possibile ha voglia di continuare la bella storia di questa famiglia romana della ristorazione.